giovedì 27 agosto 2015

Numero 224 - Blu oltremare, magici incontri - 27 Agosto 2015



Le mie vacanze in Sardegna, quest'anno, mi hanno portata in Ogliastra, una Terra tutta da scoprire, somigliante alla grande quantità di fichi d'india sulle sue strade: spinosi fuori, ma dentro... un elisir. Bisogna indossare i guanti per raccogliere questi frutti e così mi appare quest'angolo della Sardegna, a tratti ostile, ma se si riesce a superare la barriera, beh, l'incanto è alle porte.



Ed è qui, in  una serata agostana, che incontro
Virginia Murru.

La conosco da anni, ma virtualmente; insieme, abbiamo condiviso la passione per la scrittura all'interno di un sito letterario. Ed è lì, fin dalla prima riga letta di lei, che noto il suo talento, il suo essere un metro sopra la miriade di amanti della penna: mi rendo conto da subito di essere davanti ad un talento vero.

Virginia Murru, poetessa, scrittrice, giornalista.

La incontro di persona nella sua Sardegna, nella più che mai SUA Ogliastra, e quando parla di Lei lo fa con un tale trasporto pari solo a quello che si ha per chi si ama.
E lei ama la sua Terra.


La racconta nelle sue poesie, in un volume che battezza 
BLU OLTREMARE, e ci si perde in questo Blu e in questo Mare delle sue parole, dei suoi versi, delle riflessioni poetiche, delle emozioni che descrive.
Apro questo volumetto e leggo a caso, non è facile scegliere qualche poesia da condividere con voi, sono tutte straordinarie.


Suono al campanello della sua casa, ho già visto in foto questa piccola grande donna, ma quando apre la porta scopro una persona che mi regala all'istante un alone di magia. 
Qui vive la poesia.
Un mirto assaporato sedute su divanetti di vimini, in un giardino dai rami intrecciati, la ascolto e mi rendo conto che la sua voce sembra un incantesimo: 
mi cattura.

La interrompo e le dico:
"Virginia, ma lo sai che io ti ascolto, e intanto vedo la bella aura che hai?"

Lei sorride, pensa che la stia prendendo in giro, ma non è così, lo penso davvero e mi rendo conto di essere di fronte ad una vera artista, poetessa all'altezza delle grandi firme del panorama letterario... Ho la consapevolezza di essere "dentro" la letteratura, in quel momento, in quel giardino, in quel magico incontro.

Voglio regalarvi, cari amici di questo Blog, qualche poesia di Virginia. Sono sicura che amerete, come me, i suoi versi.


NON CREDERE  AL MIO SORRISO

Non credere al mio volto esatto -
alle smorfie
perfette imitazioni di sorrisi
sono solo sbadigli di una fame scaltra
che apre ogni porta pur di farti
sapere che c'è -
la fame è un poeta mancato - si sa.

Non credere al mio passo lungo
non ho strade né direzioni
per girare a destra della svolta -
o alla mia voce
che riporta suoni probabili
dai luoghi precari dell'ostentazione -
peso non specifico di un amore sprecato.

Infine abbi clemenza
della luce che non sa illuminarmi
di questo pensiero non vedente
costretto a leggerti le carte
come una chiromante.

Virginia Murru


AROMI

Profumi speziati d'autunno
note di lavanda in sottobosco di felci
concerti d'essenze - infiorescenze
aromi di ginepri e basalti
betili infissi nel suolo - nuraghi
campane di greggi lontane.

Un fischio - un latrato - un galoppo -
uno sparo.
Una fuga vile - un'omertà.
Anche questa è Sardegna.

Virginia Murru


E' PRIVILEGIO, LA VITA

Che io possa stare in un piccolo angolo
di questo giorno
e sostarvi con privilegio.
Concludere un'emozione
che ha sorriso alla luce
e indugiare in questo mistico avvenimento.

Virginia Murru


BLU OLTREMARE

Certi dolori non hanno perimetri
non si fanno attraversare da condoni
non li puoi pesare
senza sbagliare la perizia
Sono blu oltremare
non hanno parenti prossimi
o cugini lontani.

Certi dolori non entrano
in figure piane - rettangoli o quadrati
non puoi definire l'area
mancano d'angoli retti - spigoli regolari.

Un dolore così è insofferente al dettaglio
ti spegne la frase in bocca
conduce in austerità lontane
finché non accende davvero
tutte le ragioni della sua strada.

Virginia Murru


Che dire, Virgy (come mi piace chiamarti), mi hai colpita dritta al cuore.
Forse, un po', mi hai ricordato mia madre perché lei, artista come te, s'illuminava quando parlava della Sua musica... E tu t'illumini quando parli della tua Terra. 
E della Poesia... perché ce l'hai dentro.
Conoscerti è stato un onore.


Alla prossima, 
dalla vostra
Stefania Convalle:-)