sabato 10 agosto 2019

Numero 314 - L'ombra del vero - 10 Agosto 2019



La prima cosa che mi viene in mente, dopo aver letto il romanzo di Carla Magnani, "L'ombra del vero" è che l'autrice sa scrivere. 
Sembra una considerazione scontata, ma non è così. 

Un romanzo molto particolare, la voce narrante di una donna che medita, programma e mette in atto il suicidio, fallendo, diventa paradossalmente un inno alla vita.

Anastasia, la protagonista, incastrata in un limbo tra la vita e la morte diventa un singolare punto di osservazione del teatro della vita. Una prospettiva diversa, attraverso la quale è costretta all'ascolto verso chi si reca al suo capezzale. Una girandola di personaggi che si susseguono, vanno, tornano, confessano e si confessano, raccontano, convinti che non possa sentire.

Ma lei sente. E quello che rimane attivo del suo corpo, in uno stato di coma, è il cuore che accelera il battito di fronte alle emozioni più dirompenti. E la mente che non abbandona il pensiero.

Come su un palcoscenico, ascoltiamo insieme a lei parole piene di disperazione, di preghiera, di speranza, ma anche di rabbia e di segreti inconfessabili.

"Percepisco le sue parole come dette a un confessore muto, 
cui non si chiede giudizio, bensì ascolto."

"Dove diavolo sono le lacrime? Non rigano il mio volto, 
le devo cercare nei sotterranei dell’anima, 
invisibili agli altri.
Dove è l’urlo, quello che solo io avverto lacerarmi i timpani,
anch’esso prigioniero del mio involucro?"

E in questa sospensione di vita, Anastasia, osservatrice muta e cieca, attraverso le voci che la sfiorano, comprese quelle del personale ospedaliero che si muove intorno a lei, riflette sui drammi umani: l'unica cosa che può fare.

Stila una sorta di testamento spirituale giocando con la mente, ripercorrendo l'alfabeto dalla A alla Zeta ripercorrendo ricordi legati alla sua esistenza, considerazioni sulle debolezze umane, soffermando il pensiero sulla poesia della Natura, riscoprendo lettera dopo lettera ciò per cui valga la pena vivere.

Fino all'inaspettato epilogo.

"L'ombra del vero"
Un elogio della Morte che diventa un elogio della Vita.

"Nella vita tutto è questione di tempo,
dall’attimo all’eternità, 
i due estremi di un solo elemento che
regola la nostra esistenza."

Un romanzo che non lascia indifferenti.

"Spesso è qualcosa di imprevedibile a cambiarci la vita."

Un romanzo che ci insegna qualcosa.



Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle