Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

domenica 12 settembre 2021

Numero 388 - Parlo di me, Simone Italiano - 12 Settembre 2021


Ciao a tutti, amici lettori del blog di Dietro la porta di Stefi! Inizio confessandovi che generalmente mi imbarazza un sacco parlare di me. Ma qui è diverso, gioco in casa, e avere la possibilità di presentarmi con uno strumento che amo tanto – un testo scritto – anziché con un microfono e dei fari accecanti puntati addosso, mi mette a mio agio. Sono una persona mite e tranquilla, un “bravo ragazzo” direbbero in tanti, anche se personalmente su quest’ultima affermazione non ci metterei la mano sul fuoco ;-) Sono introverso, è vero, ma so anche aprirmi e dare il meglio di me se vedo che con l’interlocutore si riesce a instaurare un clima empatico e costruttivo. Amo la musica – soprattutto quella classica, che tra l’altro ho avuto la fortuna di studiare in Conservatorio – ma anche leggere, specialmente i romanzi storici – il non plus ultra, quelli ambientati nell’antica Roma. Un’altra attività che mi prende molto è il nuoto: nella stagione estiva, le mie nuotate nel mare di Milazzo, la mia amata città, sono quanto di più bello trovi nella vita. Insieme alla scrittura, ovviamente. Mi sono chiesto spesso da dove derivi quest’ultima passione che ho scoperto a 23 anni, e una risposta certa non sono stato ancora in grado di trovarla. Forse è la voglia di creare dei mondi dove tutto è sotto controllo e ogni cosa al suo posto, universi dove la trama non è dettata dal caos – come nella vita reale – ma da un nesso di causalità, o forse è semplicemente il bisogno di fuggire da un mondo reale che per certi versi mi sta stretto, con le sue dinamiche spesso tristi e ingiuste. Spero di scoprirlo presto, comunque, magari proprio scrivendo, chissà. 

Adesso due paroline sulla mia opera prima. 

“Il sole all’orizzonte” è stata la sfida della mia vita: era da poco cominciato il 2018 quando trasformai una pagina bianca di Word nel primo capitolo di questo romanzo, e mancavano poche ore al 2021 quando Stefania mi sorprese con un’inaspettata proposta di pubblicazione. È stato il bel coronamento di un sogno nel cassetto che mi aveva tenuto impegnato per tre anni, al punto da diventare addirittura il primo pensiero quando mi alzavo la mattina e l’ultimo quando mi andavo a coricare la sera. (Ecco cosa dimenticavo prima, durante la presentazione: uno dei miei tratti distintivi, la determinazione.) 

Si tratta di un romanzo di formazione che in queste poche settimane dalla pubblicazione mi sta già regalando tante belle soddisfazioni. C’è dentro tanta parte della mia vita – romanzata, ovviamente, con personaggi ed eventi caricaturizzati – insieme a qualche piccolo insegnamento di cui nel corso dei miei seppur non troppi anni ho voluto fare tesoro. I lettori ideali di questo romanzo? Sicuramente gli adolescenti, alle prese con uno dei periodi più intensi e formativi della loro vita, ma anche i loro genitori, che talvolta possono trovarsi spiazzati dalle turbolenze e dalle preoccupazioni che noi ragazzi, con i nostri inciampi e le cadute, nostro malgrado gli procuriamo. Non mancherà il lieto fine, ovviamente, con la bellezza di una maturità pienamente conquistata. Vi lascio con l’augurio di una buona lettura e di una fantastica permanenza in questo blog così interessante e autentico, proprio come la sua creatrice, la nostra mitica Stefania, sa essere! Ciaaaaoooo!

Simone



E ora la parola all'editrice

Conosco da poco tempo Simone. Mi è stato presentato come autore, alcuni mesi fa, da Riccardo Simoncini, che fa parte della squadra di Edizioni Convalle, e quindi è stata per me una garanzia.

Quando ho letto la sua opera, in corso di valutazione, i ricordi legati ai tempi dell'esame di maturità e quelli legati alla musica classica si sono affacciati alla mia mente facendomi fare un balzo indietro (un bel balzo, visto che oggi ho 59 anni e quindi si tratta di ricordi di quarant'anni fa!). Quando poi, nello specifico, Simone ha citato due brani di musica classica che il suo protagonista studia al pianoforte - Clementi e Doctor gradus ad parnassum - i ricordi sono andati a mia madre, che  era una musicista e uno dei pezzi che suonava era proprio il secondo che, tra l'altro, avevo studiato anch'io... senza eccellere, devo dirlo ;-)

Ve lo faccio sentire.


Comunque, dicevo, che il romanzo di Simone mi ha coinvolto dalle prime pagine anche per aver scavato nei miei ricordi. 

Ma non voglio raccontarvi niente della sua prima opera, la dovete leggere e basta ;-) 

Simone, secondo me, è sicuramente come lui si descrive, un bravo ragazzo, l'ho capito dalla prima conversazione telefonica che c'è stata tra noi; ma anche dalle prime mail, per come si poneva, sempre con educazione e rispetto (e io faccio molta attenzione a queste cose). Anche la determinazione gli appartiene, è vero. 

Per questo gli auguro di andare avanti così, cercando di migliorarsi sempre e di studiare, perché il talento va coltivato e sviluppato. La scrittura richiede impegno e studio per imparare tecniche e molto altro, ma soprattutto tanta pratica per imparare a calibrare tutti gli ingredienti (scrittura di pancia per emozionare - tecnica - trucchi del mestiere) di un buon romanzo, e chi segue i miei laboratori di scrittura lo sa che scrivere bene è un duro lavoro.

Sicuramente Simone il talento ce l'ha e saprà coltivarlo, è partito col piede giusto e sono certa che ci allieterà presto con nuove storie. Nel frattempo gli auguro tutto ciò che sogna, ma - come dico sempre, specialmente ai giovani autori - braccia protese verso il cielo ma piedi sempre ben piantati a terra.



Alla prossima

dalla vostra

Stefania Convalle







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