Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

domenica 5 dicembre 2021

Numero 394 - Parlo di me, Alessandro Bolasco - 4 Dicembre 2021


 

Potrei dire niente e tutto, tante sono le sfumature che l'immagine di uno scrittore, esordiente o stagionato che sia, può assumere agli occhi del suo pubblico. La faccia di una persona è come gli altri la dipingono nel loro immaginario ma è pur sempre plasmata alla maschera che si porta appresso.

Che cosa posso raccontare, allora, che non sia fin troppo soggettivo o autoreferenziale? Parlo di me, dunque?

Ci proverò, ma limitando al minimo i convenevoli e i luoghi comuni. Non interessano a nessuno, a me per primo.

Razionale e attento ai dettagli per via della mia formazione economico-aziendale e del lavoro, sognatore nell’animo, forse è questo connubio caratteriale che mi ha portato a scrivere un thriller finanziario. O forse sono stati l’indole metodica e posata di mio padre, commercialista in pensione, peraltro apprezzato nel suo ambiente, e la natura artistica di mia madre, ex insegnante di musica. Difficile stabilirlo, ma nell’infinità di combinazioni possibili oggi sono diventato quello che sono.

Avrei potuto mandare avanti lo studio di mio padre insieme a mio fratello, ma sentivo che non risiedeva lì il mio destino.

Nato e cresciuto a Cagliari, all’età di 26 anni ho lasciato tutto e, alla ricerca della mia strada, mi sono trasferito a Londra, dove a oggi ho maturato la maggior parte della mia esperienza lavorativa. Non sorprenderà che anche qui in Inghilterra trovai impiego in un settore, quello societario, similare a quello di partenza.

Ho provato a rifarmi una vita a Cagliari dopo qualche anno, ma sono rientrato definitivamente a Londra nel 2015 insieme a mia moglie e a nostro figlio, il quale allora aveva tre anni e mezzo. Oggi ne ha dieci di anni e pian piano sta diventando grande. A volte, lo ammetto, sento un pizzico di malinconia al rendermi conto che non è più il bambinello di una volta ma cresce e mette su carattere; e presto, col subentrare dell’adolescenza, forse non vorrà più avere i genitori intorno. Ma è una cosa che posso solo accettare, e da genitore è giusto accettare.

Che cos’è quel qualcosa che mi ha spinto a scrivere un libro?

"Alla luce dell'ombra" è il mio primo romanzo e nasce dall'idea di raccontare un mondo tanto poco conosciuto quanto controverso, vissuto sulla pelle di tre personaggi. Là dove il sistema consentiva a capitali di qualsivoglia origine di filtrare dalle sue stesse falle e il confine del lecito rimaneva poco marcato.

Non era un gioco di parole, “Alla luce dell’ombra”, ma la realtà nella quale dovevano rassegnarsi a esistere. Per sempre. Senza mai esporsi e senza mai scappare.
Da fuggitivi potevano solo vivere nel silenzio, nell’oscurità, scrutando il mondo da un’intercapedine, camminando lungo il sentiero senza avventurarsi dove non potessero vedere, mimetizzandosi tra le fronde del sottobosco.

Questo era il clima di suspense e incertezza che ho voluto trasmettere. Il tutto segnato talvolta da situazioni che, pur essendo parte della storia, allentano la tensione, così come capita nella vita.

Arrivare al traguardo della pubblicazione non è stato in alcun modo scontato né è stato un percorso lineare. Mi ha richiesto tanto lavoro interiore, tanta autocritica e accettazione di quelle che sono state, nel bene e nel male, le critiche degli altri. Ho elaborato e rielaborato la trama. Ho corretto e ricorretto tante volte. Tante volte mi sono perso d’animo, ho esaurito l’entusiasmo, ho lasciato perdere.

Ma poi ho sempre ripreso.

Così, dopo tante interruzioni, tanto lavoro e tanto desiderio di riuscire, ho portato agli occhi del mondo il mio romanzo, “Alla luce dell’ombra”, forte della speranza che possa rappresentare il primo capitolo di una lunga carriera da scrittore.

Credo che la scrittura non sia solo aggregante in quanto strumento per trovare affinità con i lettori ma abbia anche un effetto benefico, liberatorio.

Già! Perché attraverso la scrittura possiamo raggiungere angoli della mente spesso dimenticati, spolverare cassetti rimasti chiusi per troppo tempo, dar voce a quella parte di noi che spesso resta sopita nell’animo, mettere a nudo contraddizioni e conflittualità che ci contraddistinguono, al di là degli stereotipi in cui ci troviamo a vivere.

Attraverso di essa ho potuto viaggiare con la fantasia, evadere anche se momentaneamente dai problemi, reali e non, che mi hanno accompagnato negli anni, vivere una vita come qualche volta forse desidererei o avrei desiderato vivere, uscire da me stesso e dar vita ad altri personaggi, creare situazioni, creare vita.

Alessandro


E ora la parola all'editrice

Un bel giorno è arrivato alla casella di posta manoscritti.ediconvalle@gmail.com il romanzo di Alessandro Bolasco che si proponeva a Edizioni Convalle.
E così "Alla luce dell'ombra" è stato un romanzo letto e rivoltato come un calzino dal Team delle mie collaboratrici, le magnifiche sette donne che mi aiutano anche a leggere e valutare le opere. Le voglio citare perché sono davvero brave: Cinzia Baroni, Silvana Da Roit, Claudia Gabrieli, Giulia Landini, Tiziana Mazza, Tania Mignani e Maria Rita Sanna. Dopo i nostri consueti confronti, dove si scambiano impressioni a 360°, la decisione è stata di accettare l'opera. E così è nata l'opera prima di Alessandro Bolasco.


Cosa ci ha conquistato? 
La storia avvincente in un ambito, quello finanziario, poco conosciuto dal mondo editoriale di Edizioni Convalle. Il ritmo serrato e l'atmosfera internazionale che si respira. Un thriller nuovo per il nostro catalogo. 
Alessandro è entrato quindi in questo mondo editoriale così complicato e sconosciuto per chi si appresta a confrontarsi con esso "da dentro". Ma lui, sardo e quindi tostissimo ;-) (sapete che ho un debole per la Sardegna e per i suoi abitanti), non avrà problemi a comprendere quanto duro lavoro lo aspetti per farsi conoscere. Tempo e pazienza. 
Intanto gli auguro tanta fortuna e soprattutto di divertirsi sempre, perché sarà il motore con cui portare avanti la sua passione: la scrittura.



Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle

 

 


 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento