Volevo solo avere più tempo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

sabato 29 gennaio 2022

Numero 397 - Parlo di me, Martina Campagnolo - 29 gennaio 2022


L'opportunità di poter parlare di me, senza filtri e formalità, mi è parsa sin da subito una bella opportunità.

Poi, mi sono chiesta: ma cosa gli racconto di me?

Non perché non ci sia niente da dire, anzi. Ma perché raccontarsi agli altri, senza cadere nella banalità o nell'autoreferenzialismo, non è mai semplice.

Passione, determinazione, curiosità e sensibilità sono alcuni dei sostantivi che mi caratterizzano.

Una passione vera e inestinguibile, per il mondo dell'arte in generale e della letteratura in particolare, mi ha spinto sin da giovanissima a scrivere e poi, a iscrivermi all'Università di Lingue e Letterature Straniere di Firenze.

Ed è lì che ho vissuto per diversi anni e che ho dato alla luce mio figlio, Leonardo.

Purtroppo, dopo la sua nascita, alcuni eventi sfavorevoli mi hanno costretto ad allontanarmi da Firenze e a ricominciare una nuova vita a Udine, ripartendo da zero.

Forse, è proprio in questa fase che si è manifestata quella determinazione di cui ho scritto poche righe fa.

In quel periodo, la parola d'ordine era "ricostruire". Sì, perché mi sentivo proprio come il Friuli dopo il terremoto: una terra senza più un volto, interamente da rimettere in piedi.

Non so se sia stato l'amore che nutrivo per mio figlio, l'istinto di sopravvivenza o la volontà di ferro, ma ho saputo lasciare alle mie spalle il passato e reinventarmi ancora.

Poi, nel 2015 c'è stata quella che per me rappresenta una svolta: ricominciare a studiare.

Così, pur lavorando, mi sono iscritta all'Università di Lingue e Letterature Straniere di Udine. Era una sfida con me stessa e non sapevo se avrei vinto.

È stato un percorso che mi ha permesso di ricongiungermi a una parte di me che sembrava ormai dormiente, ma che invece era soltanto sopita.

Credo proprio che sia in questa fase che entra in gioco quella curiosità che mi ha sempre accompagnato e che mi ha spinto a mettermi in gioco, che mi ha condotto prima a Parigi, poi in Toscana e infine, in Russia. Tornando sempre, alla mia terra natale il Friuli e alla scrittura.

Un'innata sensibilità verso l'altro e le situazioni di fragilità è parte del mio corredo genetico. Sin da adolescente, infatti, ho iniziato a collaborare con Enti culturali e associazioni di volontariato, perché credo che produrre energia costruttiva ne generi,  a sua volta, di nuova.

Martina Campagnolo




E ora la parola all'editrice ;-)

Ho conosciuto Martina Campagnolo, dapprima virtualmente, grazie ad Adelia Rossi che le aveva parlato del mio Laboratorio di Scrittura creativa. Abbiamo, quindi, iniziato questo percorso insieme nel mondo delle parole. 
Molto riservata, l'ho conosciuta piano piano, in un primo step attraverso le cose che scriveva per il laboratorio ed è stato subito chiaro di come padroneggiasse la lingua italiana.
Poi, l'estate scorsa, ho avuto modo di conoscerla di persona. Un gelato insieme, in compagnia di Adelia Rossi e la mamma di Martina. Ricordo ancora il piacevole pomeriggio in cui ho avuto modo di entrare un po' di più nel suo mondo interiore.
E tra chiacchiere sulla vita, si parlava anche del suo primo romanzo che ha visto la luce, proprio con Edizioni Convalle, da pochi mesi: "A passi leggeri tra i ricordi". Un  esordio che mostra da subito le sue capacità nella scrittura.


Scrivo questo numero del Blog, dedicato a Martina, nel giorno del suo compleanno, augurandole di avere dalla Vita tutto ciò che desidera e , soprattutto, tanto Amore.



Alla prossima 
dalla vostra
 Stefania Convalle





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