Parlare di sé stessi è sempre
un’impresa titanica, specie se si è timidi come lo sono io.
Dovrei tornare indietro con la memoria, dicendo c’era una volta… Ma non ho voglia di tediare il lettore.
Posso dire che la mia vita da scrittrice nasce nel lontano 1987 con le poesie
che poi chiudo in un cassetto, per poi tirarle fuori vent’anni dopo e rivederle con luce diversa, forse più matura.
Nasce la voglia di raccontare o meglio il desiderio di trasportare su computer
i ricordi. Così riemergono i racconti di mio nonno sulla seconda guerra
mondiale e da quel momento è un susseguirsi di ritrovamenti storici che fanno
scattare i film mentali che si possono leggere nei miei romanzi.
Trascrivere la memoria di quegli anni non è facile, rendono il cuore pesante,
ma credo che quelle difficoltà, quelle sofferenze e quel periodo, non debbano
essere dimenticati, perché sono il frutto dell’identità odierna.
Amo parlare al femminile e cercare le eroine di ieri; ritengo che la storia non
sia fatta solo di eroi, ma di donne e ragazze che hanno sacrificato molto per
raggiungere una libertà ancora incompleta.
Stefania P. Nosnan
E adesso la parola all'editrice ;-)
Ho conosciuto Stefania circa un anno fa, tramite la Brassotti Agency e Associati, in quanto avevo affidato a loro il mio Ufficio Stampa personale, come autrice.
Da lì è nata una conoscenza, che si è poi trasformata in un rapporto più stretto, che ci ha portate, oltre a parlare di lavoro, anche ad approfondire - tra le altre cose - l'argomento scrittura. Mi ero incuriosita di una sua opera in particolare, "Una salita per amore" (Ensemble), un romanzo che mi aveva molto colpito e che avevo anche recensito in questo Blog.
Successivamente Stefania mi aveva parlato di un'opera che aveva nel cuore e che avrebbe avuto piacere di pubblicare con Edizioni Convalle. E così è nato "Quando le montagne si colorarono di rosso".
"Quando le montagne si colorarono di rosso" è un romanzo che Stefania ha scritto per la sua terra, il Friuli, per ripercorrere il dramma del terremoto del 1976, la distruzione, lo smarrimento, la disperazione e poi la ricostruzione di un popolo che si rimbocca sempre le maniche. Un romanzo che, però, non tocca solo chi l'ha vissuto direttamente, ma che tutti noi (all'epoca vivevo a Milano ed ero una studentessa) ricordano anche solo per aver avvertito le scosse a centinaia di chilometri, e per la dignità con cui la gente colpita ha reagito a tutto questo. Un romanzo che sicuramente ha una lunga strada davanti a sé perché la Storia vive per sempre.
Sono dunque contenta che Edizioni Convalle abbia aperto la porta a un'autrice sensibile a certe tematiche che sono d'esempio per ognuno di noi.
E poi, personalmente, ho un debole per il Friuli, una regione che amo per tanti motivi.
Mandi, cara Stefania! E chi non sa cosa significhi mandi, chiedetelo ad Adelia Rossi, autrice di Edizioni Convalle da sempre, che è stata la prima a farmi conoscere il profondo significato di questa parola.
dalla vostra
Stefania Convalle