venerdì 20 settembre 2013

Numero 135 - La vecchia cucina - 20 Settembre 2013


LA VECCHIA CUCINA
di
Marilena Mascarello

Sento ancora il profumo antico della stufa di ghisa e il tepore nella vecchia cucina.
Udivo il ciabattare della nonna e il rovistare tra i tegami, aspettavo di gustare il pollo cotto con cura, affogato nell'intingolo rossastro, dove avrei inzuppato il pane arrostito.
Finalmente veniva il momento, ci si sedeva stretti l'uno accanto all'altro, troppo vicini. Tutti mangiavano e chiacchieravano, mentre io reclamavo l'ultima coscetta e, afferrandola con le mani, la guardavo golosa prima di addentarla. Con il boccone ancora in gola mi alzavo dal tavolo e mi sedevo alla finestra, i gomiti appoggiati al piccolo davanzale. Fuori la vista era sempre quella, il viottolo sassoso e il roseto arrampicato tra i mattoni del vecchio pollaio. Con una vecchia matita trovata chissà dove e il foglio di un quaderno ingiallito disegnavo una bambina col fiocco, un gattino baffuto, un sole dietro a semplici montagne e naturalmente fantasticavo. Per alcuni attimi il mio mondo era un altro ed io ne ero la padrona. Dietro la curva, un paese di folletti, tra le rose, fate e regine, tra il cespuglio delle ortensie, streghe e draghi.

Ma la sera arrivava presto, il sole calava e imbruniva all'improvviso,
sparivano il viottolo, il roseto, il pollaio. Dall'unica lampadina proveniva una luce fioca e i miei disegni si facevano confusi, come le mie fantasie. Mi scuotevo dai miei misteri, abbandonavo i miei capolavori e cercavo posto intorno al tavolo tra gli adulti che parlavano con voci sommesse di cose che io non sentivo.
Era l'ora del caffè, improvvisamente il suo aroma si spandeva per la cucina. La vecchia caffettiera faceva da padrona al centro del tavolo e le tazze bianche un po' scrostate si riempivano della bevanda fumante. La nonna riempiva di caffè una piccola tazzina scolorita, rosa pallido, con donnine danzanti e cavalieri in ginocchio, me la porgeva con un sorriso convincente, due cucchiaini di zucchero e ne gustavo tutto il sapore, mescolavo e rimescolavo il fondo zuccherato. Al momento dei saluti un gran fermento di voci e abbracci e si tornava a casa. Il momento del rientro mi metteva una tristezza che ancora oggi avverto come fosse allora. Solo quando nell'atmosfera della mia cameretta affondavo nel letto al sicuro tra le coperte ritornava il mio mondo e tutto era di nuovo solo mio.

E così arriva sul Blog la nostra Marilena Mascarello in veste di narratrice. 
Arriveranno anche le sue poesie, ne ho lette di molto belle, ma ho voluto dare la precedenza a questo breve racconto che mi ha colpita per la sua delicatezza e per le immagini che, bene o male, si ricollegano all'infanzia di tutti noi: una nonna, il calore della famiglia, i disegni e la fantasia dei bambini...

E voi, volete raccontare un vostro ricordo di quando eravate bambini?

19 commenti:

  1. Grazie Stefania per avermi dedicato questo spazio!
    Alcuni ricordi restano impressi nella pelle e nel cuore, come questo mio raccontato in poche righe.Grazie per averlo apprezzato. Ci sono sensazioni legate alla nostra infanzia che non ti lasciano mai, tornano a galla all'improvviso e non puoi far altro che riviverle. Un saluto...

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    1. Grazie a te, Mari, per avermelo mandato:-) è davvero bello, delicato, poetico, pieno di immagini...una delle tue cose più belle! Sono sicura che il pubblico del Blog lo apprezzerà!:-)))

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  2. Brava Marilena... Letto di gusto, la coscetta era molto saporita. Poi vi manderó il mio... Dove ritorniamo. Ciao Stefania

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    1. Ciao miticaIppi;-)
      Manda, manda, che siamo curiosi di leggerti:-) Ma mandalo a me via email, così ti dedico un numero:-))

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  3. Racconto piacevole, ben scritto, che sa di buono.
    Scrivere dei propri ricordi non è semplice, perché spesso si cade nella trappola della paginetta di diario molto personale e che al lettore non lascia grandi palpiti. Non è chiaramente questo il caso.
    Sei stata brava e una sorpresa leggerti in narrativa.
    Mi sa che andrò a sbirciare anche un altro tuo racconto che non ho avuto ancora il piacere di leggere. Poi ti dirò.

    A presto e bacio a Stefy.

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  4. Cosa penso di questa cucina? beh, la prima cosa che mi viene in mente,e che credo pensino tutti, e'che questa cucina è un po' vecchiotta, però ben allestita. L'unica cosa è che non avrei messo è l'aglio di fianco alla
    finestra(a meno credo sia una finestra io l'ho intuito perche si vede un po di luce bianca).

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    1. Sei un'osservatrice, Verdeacqua:-) credo anch'io che ci sia una finestra a fianco della cucina;e l'aglio,dai, ci sta bene;-) anch'io ce l'ho appeso nella mia cucina!:-)

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  5. Ho visto solo ora il nome di Marilena e non posso lasciar passare questo evento. Ho letto il suo racconto, così vero, in quell'atmosfera un po' lontana, ma profondamente radicata in fondo al cuore e alla mente: scritto in maniera elegantemente semplice, toccando tutte le corde della nostalgia. Molto brava!
    Ed ora, come non aspettare con ansia, il suo lato in versi!? Già ne avevo apprezzati, in passato: a presto, un abbraccio!

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    1. Ciao Cosetta:-)
      ma se Marilena funge da calamita e ti porta qui, posto ogni giorno una sua poesia!:-)))
      Un bacione:-*

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  6. Stefi,questo racconto mi riporta a quando venivo in ferie dalla nostra nonna Antonietta,mi pare di risentire quelle vecchie emozioni sopite

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    1. Sarà contenta Marilena che ha evocato questi vecchi ricordi;-)
      p.s. Marilena, hai visto che successo il tuo racconto??;-)

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  7. Come alle altre a me è venuto un groppo in gola, brava piccina farai strada, perché arrivi nel cuore di tutti. Lo sai vero che tutti hanno un cuore che desidera un abbraccio avvolgente?

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    1. Ciao Midrina! Uè, ma Marilena ha fatto il miracolo!;-) Sta facendo venire a commentare anche chi di solito è pigroooooooooo;-))) Ben venga!:-)

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  8. Buonasera a tutti!! son felice di rendervi partecipi delle mie emozioni e dei miei ricordi..! questo breve racconto non è solo un ricordo.... è, come dire, tutta la mia vita!! quello che sembra la descrizione di un momento, in realtà a me evoca persone cose, fatti, tutti racchiusi in quella cucina, in quel rientro a casa..ogni istante è quello che sono io ora!! Grazie Cosetta, che piacere incontrarti qui..vedo che ne è felice anche Stefania.. a risentirci mi raccomamdo!! un sorriso..
    E grazie Armida,che bel pensiero! sì credo che tutti abbiano un cuore che dona e riceve abbracci avvolgenti!!! ... Grazie ancora a chi ha letto e a chi leggerà, grazie per l'opportunità du una "chiacchierata"!! ciao Stefy ... buona notte!!

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    1. Grazie a te che ci hai regalato questo delizioso racconto che mi ha sorpresa: non immaginavo ti dedicassi alla narrativa! Ne hai altri?

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  9. Cara Stefania, in effetti mi dedico maggiormente alla poesia. I racconti (brevi passi, più che veri racconti) sono pochissimi, non più di due o tre. Devo proprio trovarmi in un momento di particolare ispirazione e spinta da una forte emozione. In effetti questi scritti mi hanno dato tanta gratificazione, ancor più delle poesie! Non mi definisco una poetessa, nè una scrittrice! MI piacerebbe dedicarmi , soffermarmi alla ricerca di fonti di ispirazione, perfezionarmi,rielaborare i testi che spesso scrivo di getto,
    "ascoltarmi" meglio, ma il tempo è poco!. Te ne manderò un altro
    ... Ciao.. buona serata a tutti!

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  10. Mi piace moltissimo lo stile letterario di Marilena Mascarello, è in grado di trasmettere le sue sensazioni infantili che sono molto simili alle mie e mi riportano molto indietro nel tempo, verso luoghi ed affetti che, purtroppo, non sono più esistenti.

    A questo proposito, mentre leggevo i delicati ricordi di Marilena, mi sono tornati alla memoria piccoli 'flash' di me stessa, piccola... una grande cucina d'inverno, con nonna e mamma che cucinavano per le feste natalizie, ricordo il calore prodotto dai fornelli accesi che contrastava molto con il freddo esterno, producendo continua condensa sui vetri delle finestre.

    Il mio passatempo preferito era stare lì in mezzo ed ascoltare i loro discorsi fatti con voci morbide ed armoniose che accompagnavano la mia fantasia intenta a dirigere il mio dito lungo i vetri delle finestre.

    Ad un certo punto non mi bastava più lo spazio a mia disposizione, allora mi arrampicavo sul calorifero ed avevo a disposizione ancora molta superficie, ma quando andavo a recuperare la piccola scala per occupare tutto lo spazio ancora libero con i miei scritti e disegni, allora l'incanto finiva perché venivo prelevata da braccia gentili che mi distraevano, portandomi ad assaggiare tutti i piatti che stavano preparando.

    Una magia, un ricordo ancora giovane.

    cinzia

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    1. Che bei ricordi! Molto teneri:-)
      Direi decisamente "autunnali"...

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