mercoledì 17 maggio 2017

Numero 275 - Anna e Maria - 17 Maggio 2017


Che strada dovrei prendere?
Dipende da dove vuoi andare.

Sembra una domanda facile. E forse lo è. 

Siamo noi che decidiamo della nostra vita?

Anna: è quello che cerco di spiegare a Maria durante tutto il romanzo. Sono solo un personaggio, frutto della fantasia di qualcuno che ama scrivere. 

Maria: sembra facile, ma è la vita che ci conduce verso strade già prestabilite o possiamo cambiare il corso delle cose? Io, ragazza quasi sfrontata nei confronti delle regole e che ama giocare col fuoco, dove sarei finita se non fossi venuta tu a salvarmi? Chi ha salvato "chi"?

Anna: non so "chi ha salvato chi", ma la vita mostra confini talmente sottili che è difficile rispondere alla tua domanda, Maria.

Maria: eppure senza di te, senza quel nostro incontro non casuale, forse e solo forse, non sarei qui a parlarne. Mi hai insegnato tante cose, Anna. A ritrovare mia madre, per esempio. O a capire cosa sia l'amore...

Anna: già, l'amore... Dipende da dove vuoi andare. Incontro a quale tipo di amore. Amore, una parola a tratti talmente astratta che ci sfugge tra le mani e che confondiamo spesso. Com'è successo a me...

Maria: chi siamo noi?

Anna: due donne, un destino simile, ma diverso alla stesso tempo, perché le strade che si possono scegliere finché c'è vita sono tante; a volte anche semplicemente solo due, ma possono condurci in direzioni opposte. La vita o la morte.

Maria: perché tu hai scelto la morte?

Anna: per amore.

Maria: per amore, quale amore? Un amore violento non può essere amore.

Anna: è vero, l'ho capito tardi. 

Maria: se tu potessi tornare indietro, andresti ancora a quell'appuntamento? 

Anna: no. E forse oggi potrei dire anch'io di nuovo, io.

Maria: di nuovo, io. Che belle parole. Una rinascita assoluta. Una nuova possibilità. Un risveglio dal torpore di una speranza mal riposta. 

Anna: Maria, servirà a qualcuno questa nostra storia? 

Maria: chissà, spero di sì, spero che la nostra storia possa far riflettere, possa mettere in guardia, possa accendere quella scintilla della salvaguardia di se stessi. Ma un semplice romanzo può fare questo? 

Anna: voglio credere che possa accadere, anche se servisse ad illuminare una sola vita, sì, spero proprio che possa servire a qualcuno. A qualche donna che si renda conta che non è normale, né giusto aver paura dell'uomo che si ha al proprio fianco.

Maria: dipende da dove vuoi andare, ha un senso?

Anna: sì. Adesso l'ho capito. Dipende sempre da noi.




Dipende da dove vuoi andare







3 commenti:

  1. L'amore violento non è MAI amore! E Anna e Maria ce lo raccontano molto bene ...

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  2. Due donne forti e coraggiose: Anna crede nell'amore al punto da perdere la vita, Maria gioca con l'amore ma la vicenda le insegnerà che a volte è molto rischioso. Ambedue ci parlano di una faccia di questo sentimento che non dovrebbe esistere : la violenza sulle donne. Un bel romanzo che tratta il femminicidio senza la cruenza dei particolari ma ponendo l'attenzione sull'argomento con un racconto fluido e avvincente che cattura il lettore sin dalle prime righe. Si entra nella storia ed è come se Anna e Maria fossero delle amiche alle quali vogliamo bene e vorremmo proteggere. Un romanzo dalla parte delle donne che anche gli uomini dovrebbero leggere,non una banale guerra "femmine contro maschi", bensì una storia che lascia spazio alla riscoperta dell'amore profondo anche verso i colpevoli; l'amore per il prossimo e l'amore verso qualcosa di più grande che attraverso un legame "sovrannaturale" mette in contatto le protagoniste. Il tutto magistralmente scritto dall'autrice a cui vanno i miei sinceri complimenti con applauso. Brava Stefania. ❤

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  3. Siamo noi che decidiamo della nostra vita?
    Ogni giorno facciamo scelte che non sappiamo se sono giuste o sbagliate. Ci guidano amore, intuito,il cielo. A volte rabbia, orgoglio. La speranza di non sbagliare ci accompagna sempre

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