IL GIOCO LETTERARIO DELL'ESTATE
Poteva mancare la garetta dell'estate? Certo che no!
E allora partiamo.
GIURIA
5 Blogger giudicheranno gli elaborati che arriveranno.
Simona Coppero
http://luoghidilibri.it/
Serena Donvito
http://www.ladoppiavitadeilibri.it/
Loredana Gasparri
http://delfurorediaverlibri.blogspot.com/
Loredana Gasparri
http://delfurorediaverlibri.blogspot.com/
Rosanna Lia
https://lanarratricedisogni.altervista.org/
Virginia Villa
https://www.leggindipendente.com/
Leggeranno i testi man mano che arriveranno e che posterò qui nel Blog, e alla scadenza dei termini mi trasmetteranno i loro punteggi.
Attribuiranno ad ogni testo un voto da 1 a 5
A conti chiusi verranno comunicati i
tre testi che avranno ricevuto più voti.
COSA SI VINCE?
I tre testi che saliranno su podio
saranno letti sul palco durante la serata finale della
quarta edizione del Premio Letterario "Dentro l'amore"
- a breve lancerò il bando -
e quindi il premio sarà
visibilità
durante un evento importante.
COME SI PARTECIPA
Bisogna inviare il proprio testo in
formato word
allegandolo alla mail che invierete a:
steficonvalle@gmail.com
Oggetto: IL GIOCO LETTERARIO DELL'ESTATE
Sarà gradita una piccola presentazione di sé nella mail
e il
MI PIACE
alle Pagine di Fb:
Dentro l'amore
https://www.facebook.com/DentroLamore/
Edizioni Convalle
https://www.facebook.com/solobelleopere/
TEMA DEL CONCORSO
Il tema è libero.
MA
e qui viene il bello
dovrete scrivere un racconto di massimo
CENTO PAROLE.
Chi mi conosce come guida dei laboratori di scrittura, sa che amo la sintesi e la porto avanti a spada tratta.
Saper raccontare una piccola storia
- coinvolgendo ed emozionando il lettore -
è una grande prova di abilità.
Non una parola di troppo, non una parola di meno.
Scegliere accuratamente ogni vocabolo.
Vediamo cosa saprete fare ;-)
Per farvi capire meglio, vi faccio un paio di esempi.
Così sapete cosa intendo.
CENTO PAROLE: UNA STORIA
Stefania Convalle
(Tratto dalla raccolta di racconti "Dentro l'amore")
Chiudo il gas. La valigia è pronta.
Me ne vado. Dove? Via.
Un ultimo sguardo. Tornerò? Non lo
so.
Chiudo la porta, non giro a chiave.
Venite pure, ladri, ciò che conta è con me: la mia anima, il mio cuore.
Salgo in auto. Dio, che sensazione
di libertà! Magnifica. L’autostrada è libera. Velocità di crociera. Il braccio
appoggiato al finestrino abbassato. La musica a tutto volume. Canto. è questa
la felicità?
Guardo il sedile a fianco. No,
non è questa la felicità.
Tu non ci sei più.
...
D.J. NELLA NOTTE
Stefania Convalle
Un piccolo studio dalle pareti
verdi, il mio vestito di questa notte. Lo indosso volentieri, amo questo lavoro
fatto di parole sussurrate a un microfono, radioascoltatori nottambuli che
chiedono attenzione.
Notte stellata a tutti, cari amici
che mi seguite, chi c’è in linea?
La telefonata arriva e rimbalza
sulle pareti. La voce roca e impastata di alcool trascina parole di solitudine
e disperazione.
Come ti chiami?
«No» risponde lento «chiedimi come
mi chiamavo.»
Off-line.
SCADENZA PER L'INVIO DEI TESTI
15 SETTEMBRE
...
Tutto chiaro?
Direi che allora possiamo partire!
Buona scrittura a tutti e non cercate di corrompere le blogger perché anche se conosceranno la paternità dei testi in gara, saranno obbiettive e incorruttibili! :-D
TESTO IN GARA
NUMERO 1
NUMERO 1
Non se ne ricorderà più nessuno…
di
Francesco Meccariello
Che idea balzana! Come ho potuto
fare una cosa tanto insensata? In quel catino, in presenza di tutta quella
gente… Non so, mi dispiaceva per quel giovane, non ricordo neanche il suo nome…
non sembrava un cattivo diavolo! Ho provato a salvarlo, ma poi hanno voluto
quel farabutto di Barabba! Così, mi sono fatto portare dell’acqua e mi sono
lavato le mani davanti a tutti! Che cosa ridicola, più ci penso, più mi pare
assurda. Ho visto che anche il centurione ridacchiava. Pazienza! Non è il caso
di preoccuparsi: già domani, non se ne ricorderà più nessuno…
TESTO IN GARA
NUMERO 2
La giornata dei bambini
di
Melissa Zaninetti
È ora di andare al mare! Lì c'è sempre da fare! Si nuota, si corre e
si mangia il gelato... E ci si diverte a perdifiato.
Guarda che bello, il mare è agitato... Ma attenzione, il bagno non
si fa, altrimenti il bagnino si arrabbierà! Ma domani il sole ci sarà e il bagno si farà.. tuffandosi nel mare blu e facendo a
tutti CUCÙ.
Ma ecco la sera che divertire ci
fa, con la giostra e il teatrino... Ma che bello sarà!
È vero, al mare c'è sempre da fare. Per noi bambini è un gran lavorare.
TESTO IN GARA
NUMERO 3
Monotonia
di
Valeria Dolmark
Apro gli occhi, allungo il braccio,
spengo la sveglia.
Mi alzo.
Vado in bagno, faccio la pipì, mi
lavo le mani, i denti, la faccia.
Mi osservo allo specchio.
Sono sempre io, con una ruga in
più, e un grammo di sorriso in meno.
Mi trucco, ammicco, mi pettino.
Indosso un vestito.
Esco.
Guido nel traffico, arrivo in
ufficio.
Bevo il caffè, accendo il computer,
faccio una telefonata e vado in riunione.
Pranzo veloce, caffè e sigaretta.
Dovrei smettere. Inizio domani. Sì, domani.
Lo dico tutti i giorni.
La monotonia mi ucciderà presto,
più del fumo.
Devo trovare una soluzione.
TESTO IN GARA
NUMERO 4
Depression, Redemption
di
Jojo Nadine
L’infrangersi delle onde. Un eterno
tramonto. Il silenzio assordante di una macabra danza di anime.
Dormire continuando a star svegli.
Un petto vuoto ancora ritmico. Affogare continuando a respirare. Essere vivi…
non esserlo davvero.
Dita che affondano tra i granelli
di sabbia. Pugni che si serrano. Uno sguardo, perdersi; un altro, ritrovarsi.
Sollevarsi.
Un passo.
Un altro.
L’orizzonte alle spalle, un
silenzio infranto da uno strusciare cadenzato. Una morte perpetua, una
resurrezione continua. Un destino diverso. Scegliere.
Camminare decidendo l’inizio,
spostarsi dalla fine. Un cielo aranciato che sfocia nel lilla. Il mare immenso
alle spalle.
Un sorriso.
Vivere.
TESTO IN GARA
NUMERO 5
Un gioco di cento parole
di
Laura Sala
Cento parole, un tema a scelta!
Questo è il compito, e un foglio bianco davanti a me.
Un gioco, una prova, una sfida! Ansia!
Ce la farò ad essere all’altezza? E
chi lo sa! Sono stata coinvolta e ci provo! Poi vada come vada!
Tanto cosa avrei da perdere? Avrei
solo da guadagnare. La fiducia in me stessa in primis e un arricchimento
letterario in aggiunta.
Ma quante parole ho già scritto con
tutti questi pensieri? Sono al limite ma l’essere
stata coinvolta mi ha fatto sentire importate e quindi al di là di tutto forse
ho già vinto! Dovevo giocare con te ma ho sfidato me!
TESTO IN GARA
NUMERO 6
di
Costanza Trotti
«Forza con quella cassettiera, è
l’ultimo mobile da portar via.» Non
ascolta Georg, intento ad aprire i cassetti dove sua nonna, una vita da
maestra, conservava lettere, disegni, righe di pensieri.
Come mai questo cassetto non si
apre, pensa mentre continua a tirare, finché con uno strattone salta fuori un
rotolo di fogli.
È un quaderno di altri tempi, con
la copertina nera e le pagine dai bordi rossi.
Una foto in bianco e nero scivola
dalla prima pagina, dove ghirlande di fiori racchiudono il nome di Gerda Taro.
La storia del mondo in un barlume
di luce.
TESTO IN GARA
NUMERO 7
L’Altalena
di
Michele Fierro
Quel lento oscillare sotto la
spinta del mio braccio.
La falda della tua gonnellina rossa
illuminata dal sole di primavera. E la primavera è vita, lo è sempre stata.
Da un estremo all’altro dell’arco
che descrivi, vedo svolazzare i tuoi capelli, prima davanti ai tuoi occhi e poi
oltre le tue spalle. Quegli stessi capelli che stasera spazzoleremo cento volte
insieme, prima di andare a letto.
Mentre ti guardo, sto già pensando
alla fiaba che ti racconterò.
E ce la metterò tutta.
La voce del buon padre che cerco di
essere e il cuore di madre che non potrò mai.
TESTO IN GARA
NUMERO 8
Nero assoluto
di
Carmen Gulino
“Come quando la luna si nasconde dietro una coltre di nubi tumultuose e la notte, che già era buia,
diventa un tutt'uno con gli abissi del
mare. Ecco oggi mi sento come un
naufrago perso in quel nero assoluto”.
Elena, assorta in questi tristi
pensieri, guardava la pioggia che cadeva a dirotto in quella notte di fine
estate. I temporali estivi le erano sempre piaciuti, era come se, con la loro
impetuosità, potessero lavare i mali del mondo.
Ma quella sera no, ci sarebbe
voluto un tornado per sciogliere la tristezza che aveva dentro.
O forse sarebbe
bastato un Amore?
TESTO IN GARA
NUMERO 9
Il guerriero inconsapevole
di
Riccardo Simoncini
La manina stringe forte la mia.
È quella di un bambino, ma è un
guerriero inconsapevole.
Lui il nemico non lo sa.
Siediti qua, dice picchiettando sul
materasso bianco accanto a sé. Non cerca alleati. Cerca ciò che dovrebbe
essere, l’amore che soltanto conosce.
Non si spiega il perché di questi
giorni.
Resta qua, mi dice. Giochiamo. Io
di guerre non ne so.
Stringe ancora la mia mano.
Sorride alla vita che, bastarda, ha
sferrato il primo colpo.
Così piccolo da stare in un
abbraccio.
Interamente contenuto in un bacio.
Gentile come l’innocenza.
È già guerriero e non lo sa.
L'Amore che non avrò più
di
Veronica
Ho suonato. Sento il lento cadenzare dei tuoi passi dietro la porta e fra un po' apparirà il tuo viso.
Mi porti in cucina, dove stai esaminando dei documenti.
Stai perdendo completamente la vista, ma non demordi, gli occhiali inforcati e una lente d'ingrandimento nelle tue mani, osservi attento ogni riga, inclinando un po' il capo.
Quanta tenerezza!
Nessun lamento per la tua condizione, invece tanto coraggio e voglia di vivere sempre e comunque.
O forse era quello che volevi farmi credere per non darmi dispiacere, per darmi forza, la forza dell'amore.
Quello vero.
Hai lasciato un vuoto incolmabile.
TESTO IN GARA
NUMERO 11
Tempesta di stelle
di
Emma Barberis
Sara posa il bicchiere di vino rosso sul tavolo, si alza e lentamente si avvia verso la porta di casa. Dalle scale un alito di aria fresca, i pensieri ondeggiano liberi.
È incredibilmente felice adesso e vorrebbe gridarlo alle stelle.
Basta ordine, basta equilibrio.
Basta con la meticolosa ricerca di un amore concreto e affidabile.
Lui è l’amore, lui l’unica inesauribile fonte di progetti e sospiri che tormentano e inebriano la vita fin dall’alba.
Perché la notte finirà di sicuro e con lei la fuga di una fanciulla che non sarà più Sara, ma Suor Maria Sara.
Basta ordine, basta equilibrio.
Basta con la meticolosa ricerca di un amore concreto e affidabile.
Lui è l’amore, lui l’unica inesauribile fonte di progetti e sospiri che tormentano e inebriano la vita fin dall’alba.
Perché la notte finirà di sicuro e con lei la fuga di una fanciulla che non sarà più Sara, ma Suor Maria Sara.
TESTO IN GARA
NUMERO 12
Ultimo capello
di
Claudio Fulin
Da quanto tempo non vedo più un
pettine! Mamma mia!
Anni fa ogni giorno ne incontravo
qualcuno.
Avanti... poi indietro, a destra… a sinistra, poi di nuovo indietro… Era come fare ginnastica, anzi
meglio, era come fare l’amore!
Un mese fa ho perso l’ultimo
compagno di cranio; era dall’altra parte, non l’avevo mai visto fino a quando
non è rimasto lì sul cuscino; poveraccio...
Era anche un po’ grigio.
Ormai non riesco più a parlare con
nessuno.
Con i capelli degli altri non c’è
dialogo, ti prendono solo per i fondelli: «Robinson Crusoe, quando abbandoni
l’isola?»
Solo.
Ultimo capello!
TESTO IN GARA
NUMERO 13
La colonna sonora della nostra vita
di
Silvana Carolla
Estate 1989.
Sole. Mare. I Bee Gees suonavano: "Stayin’ Alive".
Incontro lui: Biondo, fisico
asciutto.
Io, ragazza acqua e sapone: mora,
pelle dorata.
Trovo il modo per avvicinarmi a
lui; ma a lui già è scattato il colpo di fulmine. Con passo felpato si
avvicina. Mi prende per mano. Scatta il primo bacio sotto il tramonto di quando
il cielo diventa arte.
Un anno dopo: Sposi.
Anni dopo: tre figli. Un amore
incondizionato.
Morale della favola? Nostra figlia
sta scrivendo di noi e del nostro amore.
2018. Ancora ascoltiamo i Bee Gees:
‘How deep is your Love’.
Fine.
TESTO IN GARA
NUMERO 14
Sul tee di partenza di una buca da
golf
di
Simona Riva
La palla è davanti a te, tra i tuoi
piedi, in posa sul tee aspetta solo di essere colpita.
Uno sguardo in fondo al green, alla
bandiera, semplice vessillo di gloria.
Lo spazio ti invita a percorrerlo.
Ricorda il ritmo: uno e due … Lento
il back, fluido il down- swing.
Rilassati, nella discesa guida il
braccio sinistro, dimenticati la spalla destra. Fidati, solo così puoi volare.
Bang!
Vola, vola, sta’ su… È impagabile il transfert che ottieni da un colpo
alto e profondo che copre un’ampia distanza tra te e la bandiera. Voli insieme
alla palla, per davvero!
TESTO IN GARA
NUMERO 15
Solo un ricordo di noi
di
Vincenzo Gammone
1996, scuole elementari. Amicizia
puerile. Io, vittima di bullismo.
Inizio 2001 scuole medie, il destino volle riunirci.
Lunghissime serate a guardare serie televisive. Week-end organizzati nel centro di Napoli.
Inizio 2001 scuole medie, il destino volle riunirci.
Lunghissime serate a guardare serie televisive. Week-end organizzati nel centro di Napoli.
2012 conobbi lui, colui che adesso, è la mia
metà. Da lì ti iniziai a sentire di rado. Ultimo ricordo di te: il mio diploma
di danza.
Dopo cinque anni il mio cuore si
frantumò, scoprendo il tuo trasferimento in una nuova città.
Sogni che mi turbano la notte su di
te, e mi chiedo il perché?
Spero che in noi c'è ancora una
piccola fiamma.
TESTO IN GARA
NUMERO 16
Brucia l'amore
di
Maria Rita Sanna
Ecco,
arriva colei che ha cura di me, le sue mani mi sfiorano, mi nutrono, mi danno
la vita. Col mio calore la scaldo nelle lunghe sere d'inverno, le offro il cibo
dorato e profumato.
Soffia
l'alito, la sua fede mi infiamma, è forte il suo desiderio di vedere il mio
furore; le sfioro le guance, ma stavolta non si allontana, accetta sorridente
le mie effusioni. E mi appassiono, vedo i suoi occhi lucenti, le bacio i
capelli, lambisco il collo, avvolgo il suo corpo, inizia la favola. Brucia
l'amore.
Io
sono fuoco, saremo insieme per sempre.
TESTO IN GARA
NUMERO 17
Dentro la luna
di
Elisa Calabretta
«Da
quassù è tutto diverso» disse Erick spalancando i suoi occhi grandi, seduto
comodamente sulla luna.
«Come ci sei arrivato fin qui?»
chiese stupito David, svegliandosi dal torpore al suono di quella voce.
«Ho chiuso forte gli occhi. E tu
invece?»
«Quando avevo la tua età feci la
stessa identica cosa.»
«E cosa ci fai ancora qui?»
«Guardo il mondo con gli stessi
occhi di allora. Mi piace sedermi sulla luna e dondolare lontano dai pensieri
immerso come te nella fantasia che profuma di realtà.»
Si guardarono e si strinsero forte
senza toccarsi.
Lei, senza forza di opporsi, si era
lasciata trascinare dalle colleghe; non fosse stato altro che per sfuggire a
quattro fette di bresaola plastificata e al rumore assordante di un telefono
che, da tempo, non suonava più.
TESTO IN GARA
NUMERO 18
Mittente sconosciuto
di
Lucrezia Medici
Sorseggio una tisana dal gusto
menta e cioccolato. Fuori piove: la
melodia delle gocce mi accompagna nella notte.
Cerco un film sul computer, sperando di riuscire a dormire.
Compare un messaggio in chat.
Lo apro: mittente sconosciuto.
«Come stai?»
Ignoro il messaggio.
«Luana, tutto bene?»
Sa il mio nome. Ma in chat uso uno
pseudonimo.
Ansia. La conosco bene: arriva ogni
sera, dopo la notte dell’aggressione.
«Che film hai scelto?»
Ora rispondo.
«Chi sei?»
«Uno che ti conosce bene.»
«Tu sai il mio nome. Voglio sapere
il tuo.»
«Roberto.»
L’incubo era tornato.
TESTO IN GARA
NUMERO 19
Le parole raccolte nel bosco
di
Silvia Messa
Cripta. Conosci il significato?
Nascosta, eppure piena di luce. Come l’intesa tra anime e corpi. Addormentarsi
alla morte, tornare fanciulli alla vita. Qui possiamo. Per questo segreto
tastiamo pietre erranti, seguiamo sentieri di ere remote, fantasmi di glaciazioni.
Tu le chiami per nome. Io conosco solo il gusto delle fontane, delle mandorle,
delle rose vecchie, seguo vanesse, lucertole...
Meditiamo su un prato, illuminati
dai girasoli, dal passaggio delle nuvole in cielo.
La Bestia della leggenda, il drago
pernicioso, le sue corna sono un’inutile fesseria, abbandonata alle soglie del
bosco come una teleferica arrugginita.
Cielo e terra si confondono, piove.
Scendiamo.
TESTO IN GARA
NUMERO 20
Il tesoro più grande
di
Casey Thompson
«Fammi vedere cosa c’è dentro.»
disse elettrizzato Michele.
«Giù le mani!» intimò Alice «L’ho trovato io, e poi sono la più grande.»
I due fratelli non riuscivano a credere di aver trovato quello scrigno nella soffitta dei nonni, e cercavano d’immaginare quali tesori potesse nascondere.
Mentre la polvere, illuminata dal chiarore che entrava dal piccolo abbaino, danzava intorno a loro, Alice passò le dita lungo la fessura e, lentamente, sollevò il coperchio.
«Ma è solo un libro.» sbuffò Michele deluso.
«No…» lo riprese la voce della mamma, arrivata di soppiatto alle loro spalle «quella è la porta verso nuove avventure.»
«Giù le mani!» intimò Alice «L’ho trovato io, e poi sono la più grande.»
I due fratelli non riuscivano a credere di aver trovato quello scrigno nella soffitta dei nonni, e cercavano d’immaginare quali tesori potesse nascondere.
Mentre la polvere, illuminata dal chiarore che entrava dal piccolo abbaino, danzava intorno a loro, Alice passò le dita lungo la fessura e, lentamente, sollevò il coperchio.
«Ma è solo un libro.» sbuffò Michele deluso.
«No…» lo riprese la voce della mamma, arrivata di soppiatto alle loro spalle «quella è la porta verso nuove avventure.»
TESTO IN GARA
NUMERO 21
Cosa chiede un libro
di
DanielaNicoletti
Vivo su questa mensola impolverata,
tra oggetti ormai dimenticati.
Prendimi un’altra volta. Saprò
risvegliare in te forti emozioni.
Solleva la
copertina rigida e sbiadita, tra i fogli ruvidi e ingialliti, sentirai il
profumo di una rosa che hai riposto molto tempo fa.
Vorrei che sfiorassi con le dita
ogni riga soffermandoti su virgole e punti; forse la storia che ho da
raccontare non la ricordi più.
Sono invecchiato con te, non
abbandonarmi. Portami ovunque andrai, saprò farti compagnia.
Aspetta non avere fretta, vai
avanti…
Leggi fino all’ultima parola… Fino
a quando scoprirai antiche memorie avvizzite dal tempo.
TESTO IN GARA
NUMERO 22
Apollo e Dafne
di
Stefania Castiglione
Una mano cinge stretta il fianco
che sfugge alla sua presa.
Piedi che sfidano il vento e
vorrebbero essere trascinati via, mentre lentamente tutto si trasforma in fiori
profumati.
Gambe che non sostengono più il
corpo, ma diventano un tronco dal profumo di resina e braccia che si allunga
verso il cielo, divenendo alloro.
La pelle è diventata corteccia dove
serrare ogni battito di cuore.
Il giovane, colto da brama d’amore,
stenta a credere a ciò vede, non potrà mai più stringerla tra le sue braccia.
Occhi negli occhi per l’ultima
volta, prima di restare solo un ricordo.
TESTO IN GARA
NUMERO 23
L’orizzonte
di
Annamaria Blogna
Al di là di quella linea dove il
mare si tuffa per rinascere, c’è la libertà. La libertà si chiama Grecia o
Italia, si chiama mare e a volte anche morte.
Lei sapeva che non era sempre stato così, sua
madre glielo ricordava tutti i giorni. Quella sera l’aveva portata sulla
spiaggia per giocare, aveva detto. Poi erano arrivate altre persone. Lei l’aveva
abbracciata, le aveva messo una borsetta al collo dicendole: «Devi andare via da qui, via da me:
devi vivere». Due baci sulle guance salate e si era allontanata.
Per lei ora, cullata dalle onde,
c’era solo l’orizzonte.
TESTO IN GARA
NUMERO 24
Sad waters
di
Tania Mignani
Lui metteva dischi per passione in
quel chiosco al confine tra cemento e solitudine.
Lei sollevò lo sguardo dalla fetta
di anguria e lo incontrò.
Lui riconobbe nei suoi occhi le
note di una canzone, l’unica che lei desiderasse ascoltare.
Interruppe il tormentone
dell’estate fra le proteste dei presenti e le regalò quella melodia.
Lei gliene sarebbe stata grata per
tutta la vita.
TESTO IN GARA
NUMERO 25
Nel tuo sguardo
di
Nadia La Pira
Indosso impotente il camice bianco.
Tu sei lì. Stanza 10.
Stringi in mano un cuore rosso.
Rosa profumata su un letto di
spine.
Ossigeno, flebo, sondini.
«È nostra figlia… aiutatela».
Un padre, una madre, inermi.
Agosto 2016, crudele sentenza!
Lotta cruenta.
Fotografie tutt'intorno, testimoni
d'eterna Bellezza.
Entro piano nel tuo sguardo, tu nel
mio.
Sacro istante senza tempo.
«Posso perdere una
battaglia ma MAI un minuto della mia VITA!» dicesti un giorno.
VITA...Tutta piena! Tutta bella!
Tutta tua!
29 anni. 25 Luglio 2018.
Ultimo tramonto.
Scende il sipario.
Signori, si chiude!
Il Cielo è di nuovo mio!
(Buon viaggio Giuliana - Grande Guerriera)
TESTO IN GARA
NUMERO 26
L’alba della vita
di
Elisa Giovene
Risveglio. L’alba. Un’alba, da
godere nella sua totale intensità. Già rivista, probabilmente, ma del tutto
nuova nella sua particolare veste giornaliera. Un nuovo giorno, un misterioso
percorso da seguire, talvolta amaro, talvolta carico di quella fragranza che la
vita offre. Gioie condivise, forse no, ma ugualmente ricche di forti
sentimenti. L’alba della vita, quale incantevole alchimia, quale meraviglioso
evolvere, non si rimanga indifferenti dinnanzi a tale divenire e
nell’intraprendere il nostro cammino, si abbia consapevolezza che il miracolo
della vita ancora una volta è stato realizzato. Risveglio. L’alba. Resto ancora
a guardarla, anche da lontano.
TESTO IN GARA
NUMERO 27
TESTO IN GARA
Il temporale
di
Tiziana Mazza
Lampi di luce squarciano il buio
della notte. Tutto intorno è silenzio. Un rombo di tuono riecheggia potente
nell’aria risvegliando la gente che resta in attesa.
All’inizio è solo un leggero
ticchettio, poi diviene sempre più intenso: gli Dei in cielo piangono tutte le
loro lacrime, all’unisono, fino a prosciugarsi.
È ormai mattino, all’orizzonte
compare l’arcobaleno: è nato un nuovo giorno, promessa di speranza e di felicità.
TESTO IN GARA
NUMERO 28
Il Terremoto
di
Marcella Manca
Tutto trema: la terra, l’acqua,
l’aria... i nostri vecchi cuori. Il terrore ci entra nelle viscere e ci
ferisce, facendoci sanguinare dentro.
Non possiamo più scappare: le
scale, già rovinate dallo terremoto precedente, traballano, come la nostra
vita.
«Nasconditi sotto al tavolo, Maria.
È un posto sicuro.»
Mia moglie si accuccia con me:
l’abbraccio, proteggendole la testa con le mie grosse e rugose mani, le
accarezzo i capelli grigi e le sussurro il mio amore eterno.
Un vuoto nella pancia, un boato e
le nostre anime chiedono perdono a Dio. Ma il terremoto inghiotte, famelico,
corpi e preghiere.
TESTO IN GARA
TESTO IN GARA
NUMERO 29
Verbena e gelsomino
di
Giovanna Lucenti
Verbena e gelsomino
di
Giovanna Lucenti
Fu una decisione
presa solo per stanchezza.
Una settimana al
mare, noi due soli,unicamente, per rendere più respirabile, ai nostri figli, l'aria di casa.
Un viaggio fatto
di silenzi,sguardi assenti, parole non dette.
La casetta era lì,
immersa nel verde e nell'odore del mare vicino.
Entrando, un
profumo inaspettato mi accolse, come
ricordo che improvviso ti assale, vagava per le
stanze, soffermandosi più intenso, nella penombra di una camera.
Com'era lontano il
rumore del mondo, com'era vicina la tua mano... chiedeva un po' di tregua.
Fu una
meravigliosa vacanza, complice, chissà... un mazzetto di fiori raccolti di
fresco: verbena e gelsomino.
TESTO IN GARA
TESTO IN GARA
NUMERO 30
Assenza
di
Marilena Mascarello
Assenza
di
Marilena Mascarello
Sai, non so più chi sono, ma so quanta sofferenza c’è tra questi muri con il vuoto dentro.
Basterebbe volgere lo sguardo a
quella fessura verso il prato e tornare a esistere, ma non sono abituata ai
colori e la luce mi fa paura.
Sento rumori lontani, assordanti,
non più l’allegria e la dolcezza dei suoni che amavo.
C’è stato un tempo che il mio
cammino era luminoso e correvo!
Poi mi sono fermata e c’eri tu, ma
non c’era più la strada.
Sai, ora abbatterò questi muri e,
nel sole e tra i colori, tornerò a correre nella luce.
TESTO IN GARA
TESTO IN GARA
NUMERO 31
Loquacità
di
Maria Grazia Pozzo
Mare, in questi giorni ho chiacchierato:
- con il barista ogni dopo pranzo: «Due caffè, per favore!»
- con la cameriera una volta al
giorno: «Una bottiglia di acqua»
- con il giornalaio per ben due
volte: «Un biglietto del bus»,«Un giornale, qualsiasi»
- con la vicina di ombrellone: «Oggi
il mare è sporco…»
- con uno sconosciuto sulla passeggiata, la
sua nipotina con un grande sorriso sdentato: «È felice, questa bimba!», «Sì, ma dorme poco»
- con mio marito, qualche volta.
E poi finalmente arriva lei, signora
settantottenne seduta sugli scogli con gran voglia
di parlare: minuti di pura gioia.
Viva le vacanze!
TESTO IN GARA
NUMERO 32
L’ultimo esame
di
Giancarla Peduzzi
Il nonno era ormai quasi sordo.
Tifoso del Milan, la domenica pomeriggio ascoltava le partite alla radio. Nella
mia stanza arrivava l’eco della telecronaca e quando c’era un gol un boato mi
faceva sobbalzare. Dovevo studiare, ma non riuscivo a concentrarmi.
Quella domenica ero nervoso, il
giorno dopo avrei dovuto sostenere il mio ultimo esame. E quel rumore che
proveniva dalla sala mi infastidiva sempre di più. Andai di là arrabbiato, ma
vedere il nonno seduto sulla poltrona mezzo addormentato mi fece tenerezza.
Perché scuoterlo? Perché urlargli addosso? Afferrai un cuscino. Poi spensi la
radio.
Il giorno dopo presi 30.
di
Addio.
TESTO IN GARA
NUMERO 33
Addio
Giusy Sciacca
Quello sarebbe stato il loro ultimo
incontro.
Un muto fotogramma sbuffante rabbia
e traboccante di lacrime.
Il fischio di un treno, pronti via.
Mozzicò qualche parola oramai
lacera a pugni stretti.
Inutile qualsiasi tentativo di
inversione dei flussi emotivi, dunque. E’ il non ritorno.
La sua vita si disciolse sotto una
fitta pioggia di promesse infrante.
Spesso amare significa scoprire il
fianco al proprio carnefice.
Voltò le spalle e andò via in silenzio.
Dietro di sé una scia di zagara
profumata, un fazzoletto stropicciato e l’eco dei suoi tacchi rossi sul
bagnato.
E’ ora di ripartire.
Da se stessi.
Voto i seguenti testi:
RispondiEliminaRiccardo Simoncini
Emma Barberis
Veronica
Scusate la votazione ma l'ho fatto di getto...quei testi mi hanno emozionato. Buon lavoro alla giuria.
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