mercoledì 4 novembre 2020

Numero 356 - Per la Rubrica "Parlo di me": Silvana Da Roit - 4 Novembre 2020


 

Vi parlo di me.

Salve, mi chiamo Silvana, nome scelto da mio padre che ringrazio infinitamente perché altrimenti mi sarei chiamata Robinia. Da piccola immaginavo che fosse una specie di paese intriso di robe piccole e grandi, ma sempre robe.

In seguito, mi è stato affibbiato il nomignolo Vana che fa di me una persona inconsistente; se poi vi dico che sono nata a Domodossola, unicamente conosciuta per la D dello spelling, la frittata è fatta. Inconsistente e poco interessante, insomma qualcuno da non conoscere.

Fortunatamente, mi posso aggrappare al cognome che contiene una sillaba magica: il Da.

Penserete che una preposizione non sia importante, invece no. Non si tratta di un semplice di che indica appartenenza, è un moto da luogo. Significa che sono arrivata da, ho fatto un viaggio, compiuto un percorso. Insomma, provengo da e non mi accontento di uno stato in luogo fossilizzante.

Sarà per questo che, approssimandomi ai sessanta, ho iniziato a scrivere? Mi piacerebbe rispondere di sì.

In realtà sono stata spinta da Facebook - mi sembravano tristi tutti quei Buongiornocaffè - e dalle ricerche storiche che stavo compiendo sui sotterranei della mia città.

Non si sa bene come, ho iniziato il laboratorio di scrittura creativa di Stefania Convalle. La prima volta che mi detto sei brava, avrei pianto. Anzi, ho pianto.

Praticamente, venendo dai buongiorno di Facebook, mi sono inoltrata nella scrittura di un romanzo.

Capito il destino insito in un da?

Capito la fortuna di aver conosciuto Stefania?

Silvana Da Roit


E ora la parola all'editrice ;-)

Silvana è Silvana.

Silvana è unica.

Ma si capisce già leggendo come ha scritto questo parlo di me. 

Una scrittrice vera che conosce bene il significato delle parole, quali umiltà, gratitudine, generosità.

Lei scrive perché non può farne a meno, è un bisogno e non è così facile convincerla che è proprio brava, a volte geniale! Come il suo primo romanzo: I tunnel di Oxilla.

Ricordo che quando ho letto il manoscritto, alla fine sono rimasta così colpita che le ho fatto un messaggio e le ho detto: «Ma perché fai il laboratorio? Sei bravissima!»

E lei, sinceramente modesta, ha risposto che aveva bisogno di me.

Che dire... Posso farle una dichiarazione d'amore qui? :-D

Silvana è proprio una scrittrice d'altri tempi, che intende la scrittura come una forma d'arte e porta in giro le sue opere con semplicità, mettendosi seduta a un tavolo di un bar con i suoi lettori. Non è certo una donna che si mette sul piedistallo (anche se ha i numeri per farlo) ma condivide con le persone la sua gioia di scrivere, un po' come la poetessa Wislawa Szymborska che, nonostante la sua grandezza, amava intrattenersi persino nei giardini a condividere le sue poesie con i passanti. Così, semplicemente.

E Silvana è così: grande nella sua semplicità.


Che altro dire... 

Se non l'avete ancora letto, il suo romanzo, fatelo...


...perché...


E ho detto tutto. :-)


Alla prossima

dalla vostra

Stefania Convalle









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