"La sovrana lettrice" mi aveva incuriosito dal primo sguardo: titolo, copertina, sinossi.
Un colpo di fulmine che non ha deluso.
Un romanzo breve, brevissimo, ma come dico sempre nei miei laboratori di scrittura, né una parola di troppo, né una parola di meno. Perfetto.
La storia è geniale (ma The Queen lo sa? :-O ).
Ci sono tanti aspetti di questo gioiellino che mi hanno conquistato.
In primis, la storia in sé della Regina che, per caso, sembra scoprire l'esistenza dei libri e della lettura. Lo scrittore ci porta negli appartamenti reali, nella vita di Elizabeth fatta di doveri, educata fin da sempre a pensare, comportarsi, tenere a bada emozioni, come una Regina.
Ho sempre pensato che non sia una bella vita, l'etichetta fatta di protocolli, regole e sotto-regole... Insomma, una gabbia dorata, come si dice. E in questo romanzo si assiste a una sorta di risveglio della Regina che, pur mantenendo sempre il suo savoir faire e la compostezza che il ruolo le impone, comincia a fare alcune riflessioni sulla sua vita, sulle cose di cui è stata privata, per esempio...
Il messaggio che arriva forte dalle pagine è quanto dirompente possa essere il potere dei libri, della parola scritta, delle storie narrate che aprono porte, una dietro l'altra.
Al buio, la regina rifletté che una volta morta sarebbe esistita solo nei ricordi della gente. Lei, che non era mai stata sotto di nessuno, sarebbe diventata pari a chiunque altro. Leggere non avrebbe cambiato le cose... Scrivere magari sì.
Dovendo rispondere alla domanda se la lettura le avesse arricchito la vita, avrebbe risposto di sì, salvo aggiungere con altrettanta certezza che l'aveva anche vuotata di qualsiasi scopo. In passato era stata una donna risoluta che conosceva i suoi doveri e intendeva compierli fin quando possibile. Adesso si sentiva troppo spesso scissa in due. Leggere non era agire, quello era il problema. Anche a ottant'anni, lei era una donna d'azione.
Riaccese la luce. prese il taccuino e annotò: "Non si mette la vita nei libri. La si trova."
Poi si addormentò.
Un processo di consapevolezza attraverso il mondo dei libri, della lettura. Questo il percorso della Regina in questo romanzo. Un percorso non privo di ostacoli, a partire da tutto l'entourage che si allarma di fronte a una regina che sembra voler dedicare - finalmente - tempo a sé stessa e - pericolo pericolo - con la lettura! Ma la Regina non è certo una donna che si lascia intimorire e sa mettere al suo posto chiunque le rompa le scatole e le faccia anche degli sgambetti.
Insomma, una Regina che sa fatto il suo.
Una donna dalla forza di carattere e dalla saggezza invidiabile.
Il romanzo non dà solo spazio alla riflessione, ma fa sorridere più di una volta per lo sconcerto che il nuovo interesse della Regina crea in coloro che la circondano, mentre lei cerca di coinvolgerli in questa passione. Le citazioni letterarie piovono tra le pagine mentre Queen Elizabeth chiede agli uni e agli altri se conoscono Proust, per esempio.
Un romanzo che mi ha divertito, mi ha fatto amare ancora di più la Regina più famosa al mondo, con un colpo di scena finale che le auguriamo tutti.
Voglio chiudere questa recensione con un breve passo del libro, in uno dei suoi incontri con scrittori.
Uno scrittore scozzese si rivelò particolarmente temibile. Alla domanda su come venga l'ispirazione rispose con ferocia: «Non viene. Maestà. Bisogna andarsela a prendere.»
Scelgo questa citazione perché si sposa col mio pensiero di scrittrice e coach, lo dico sempre a coloro che seguono i miei laboratori di scrittura che il vero scrittore non aspetta l'ispirazione, ma sa come - appunto - andarsela a prendere. E a tale scopo facciamo un grande lavoro insieme. (Ma questo è un altro discorso).
Tornando al romanzo "La sovrana lettrice": promosso ;-) da leggere, poi mi direte la vostra opinione.
Viva la Regina!
dalla vostra
Stefania Convalle
E viva Stefania Convalle!
RispondiEliminaE viva Stefania Convalle.
RispondiElimina:-OOO
Elimina