Chi sono? A essere sincero con voi,
non ne ho la minima idea. Quel che posso dirvi è che fin da ragazzino
l’avventura e il mistero mi hanno sempre attratto, a volte in modo quasi
ossessivo. Ricordo di essere entrato più volte in ospedali e fabbriche abbandonate,
alla ricerca di qualcosa che non avevo mai visto o di emozioni mai provate. Avevo
tanta voglia di scoprire e forse per questo motivo, i miei personaggi preferiti
sono sempre stati Indiana Jones e Dirk Pitt (di Clive Cussler).
In gioventù passavo molto tempo coi
miei nonni, soprattutto nel periodo estivo, quando le scuole erano chiuse e i
miei lavoravano. Fu proprio in uno di quei pomeriggi che, per via della
pioggia, mi ritrovai da solo al secondo piano di casa loro, a cercare qualcosa
per passare il tempo. Sulla libreria vidi una serie di piccoli libri gialli che
riportavano tutti lo stesso nome: Agatha Christie. Le copertine mi piacquero
subito e decisi di sfogliarne qualcuno. Infine, ne trovai uno che sembrava fare
al caso mio perché erano racconti brevi e avrei forse potuto finirne un paio
velocemente: "Tre topolini ciechi ed altre storie". Quello fu per me il momento
in cui la lettura divenne più attraente. Avevo deciso in autonomia di leggere
qualcosa, senza che qualcuno mi obbligasse a farlo. Nel giro di poco tempo,
oltre a consumare tutto di Agatha, iniziai a comprare fumetti, tanti fumetti (eh
sì, devo precisare che sono sempre stato molto pigro!) e infine, crescendo, tanti
romanzi.
La scrittura invece, è stato
qualcosa che è arrivato col tempo, un desiderio di esprimermi sbocciato solo
dopo un grave incidente che mi ha... Beh, questo forse ve lo racconterò un’altra
volta.
Dicevamo della scrittura: ricordo
che a scuola, durante i temi, non scrivevo mai in brutta copia come tutti i
miei compagni. Passavo la prima ora a cazzeggiare (si può dire vero?), poi
iniziavo a scrivere a penna e consegnavo dopo venti minuti. Non ho mai preso
un’insufficienza. Ero fortunato, perché non dovevo sforzarmi e non dovevo studiare
(infatti sceglievo sempre come argomento “Tema libero”). Ma mai e poi mai avrei
potuto immaginare di poter scrivere un libro… Ricordate? Pigro all’ennesima
potenza! Figuriamoci trovare qualcuno che lo pubblicasse (grazie Ste!).
Ma passiamo invece al mio lato più
intimo. Da bambino, come credo tutti a quell’età, sognavo a occhi aperti.
Crescendo la razionalità ha preso il sopravvento e dopo ciò che mi è accaduto, il
mio pensiero è scivolato fino al limite del cinismo. Ovviamente è una cosa che
devo tenere a bada, non tanto per una questione morale, ma solo per non ferire
eccessivamente le persone che mi circondano.
Mi spiace aver scritto poco di me ma, credetemi, è la parte che più mi rappresenta. Quella in cui sono io, senza tanti condizionamenti esterni. E se considerata noiosa questa fetta di me, vi garantisco che il resto sarebbe stato peggio.
Andrea Cerra
P.S. A proposito, non dimenticatevi mai di farvi un bicchiere di vino ogni tanto, perché una bottiglia di vino, contiene più filosofia che tutti i libri del mondo (Louis Pasteur).