domenica 4 maggio 2025

Numero 471 - RITRATTI - Il giardino sonoro di PINUCCIO SCIOLA (a cura di Maria Rita Sanna) - 4 Maggio 2025


 

IL GIARDINO SONORO DI PINUCCIO SCIOLA
 
C’è un posto in Sardegna dove le pietre suonano al tocco di una mano. Proprio così: se le accarezzi, esse producono un suono dolce o profondo secondo il materiale che costituisce la pietra.



Il Maestro scultore che ha modellato questi elementi, voluminosi e millenari, è Pinuccio Sciola (1942 – 2016), e il luogo in cui si trovano i particolari strumenti musicali è San Sperate (Ca).
Il Giardino Sonoro ospita, oltre la casa studio dell’artista, la Fondazione Pinuccio Sciola, portata avanti dai suoi tre figli, numerose pietre dalle dimensioni più svariate, intagliate, forate, levigate. Attraverso ogni taglio si può acchiappare il raggio di sole, si può vedere la colata lavica di un’era geologica, oppure si può sentire il battito dell’acqua che ha impregnato quella pietra migliaia di anni prima.
Il materiale è basalto, oppure calcare.



Il noto architetto italiano Renzo Piano ha detto di lui:
C’è un patto tra Pinuccio Sciola e le pietre di Sardegna, tant’è vero che assomigliano l’uno alle altre come due gocce d’acqua.
Deve essere la ragione per cui le pietre si lasciano fare di tutto, da lui: tagliare, perforare, frammentare. Riesce persino a farle suonare.
Pinuccio Sciola ha l’arte della scultura nel sangue. 
La partecipazione a una mostra per studenti gli è valsa una borsa di studio che gli ha permesso di proseguire gli studi al liceo artistico di Cagliari e, in seguito, a Firenze. 
Ma Sciola non si ferma, grande è la sua sete di conoscere e modellare le pietre. I suoi viaggi studio lo portano in varie città d’Europa, conosce diverse personalità artistiche di fama internazionale. Scolpisce, modella, crea opere d’arte dalla pietra, ma di più vola in Messico dove apprende l’arte del muralismo come simbolo identitario del luogo, trasportato, in seguito, nelle vie del suo paese natale e da lì in tutta la Sardegna.
Nel tempo viene scoperta l’arte di Pinuccio Sciola, le sue opere sono esposte in molte città europee, in ampi spazi in cui i visitatori posso accedere con facilità; l’artista condivide la sua filosofia confermando un’intima e stretta relazione tra arte e natura, operando sul territorio e sull’ambiente naturale per creare un rapporto simbiotico con la stessa.

Ho vissuto ere geologiche interminabili.
Immani cataclismi hanno scosso la mia memoria litica.
Porto con emozione i primi segni della civiltà dell’uomo. 
Il mio tempo non ha tempo.

Con queste parole si svela anche la natura poetica di Sciola.
La sua sete di conoscenza arriva, agli inizi degli anni ’90, a rivelare al mondo una nuova scoperta sulla lavorazione della pietra: essa è in grado di produrre il suono.
La pietra non è solo un oggetto da vedere e toccare, ma si può anche ascoltare. Basta accarezzarla.
È una rivoluzione, un’evoluzione che porta l’artista a livelli di massima espressione dell’arte. Nascono le Pietre Sonore.
Nel 1996, per la prima volta, al Festival Time in Jazz di Berchidda, in Sardegna, il percussionista Pierre Favre suona la pietra scolpita da Sciola.
Questo originale strumento musicale è un’innovazione, produce suoni, meglio vibrazioni, provenienti dalla prima formazione della pietra.
Dalla pietra di origine calcarea viene riprodotto, con la carezza della mano, un suono liquido, evoca il tipico rumore del sottofondo marino, dolce e melodioso; oppure rappresenta la dolcezza di un violino se strofinata col tipico archetto.
La pietra di basalto, di origine vulcanica, riproduce un suono più duro, profondo, evoca la natura stessa della pietra: di terra e fuoco.
 
Nel 2008 Pinuccio Sciola espone ad Assisi un insieme di 150 pietre naturali, del peso di circa 140 Kg ciascuna. Nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco emerge un suggestivo paesaggio formato dai Semi della Pace, pietre di basalto incise in profondità per evidenziare il nucleo della materia. Il significato di questa esposizione è il richiamo alla vita, la potenza di un semplice seme che affondato sulla terra origina vita, diventa germoglio.
La pace è l’indispensabile acqua che alimenta questi semi.
Poche settimane prima della sua scomparsa, 2016, Sciola espone le sue Pietre Sonore a fianco alla statua marmorea del Mosè di Michelangelo, a Roma, un evento che porta alla riflessione tra il mutismo della statua di marmo, verso cui è rivolta la nota domanda Perché non parli?, e la potenza musicale delle pietre sonore scolpite dall’artista sardo.
Per il suo impegno artistico, Pinuccio Sciola viene insignito, nel 2012, dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Il 13 maggio 2016, giorno della sua morte, tutto il pase di San Sperate, lo ha celebrato con lenzuola bianche e drappi appesi ai balconi e finestre delle abitazioni. I suoi concittadini hanno voluto ricordare in questo modo la sua rivoluzione artistica che ha trasformato il paese in un museo a cielo aperto, iniziando proprio dalle pareti di case e palazzi.

Le mie sculture per ora sono qui, 
nei luoghi in cui le ho piantate
perché mettessero radici e tornassero a vivere.
Un giorno che non conosco, 
spero tornino all’Universo che le ha generate.

Pinuccio Sciola ci lascia in eredità il suo Giardino Sonoro, un luogo in cui è possibile attraversare il tempo nello spazio di una fessura nel monolite, ascoltare la vita nella vibrazione di un elemento primordiale. Quelle pietre ci parlano, la loro forma costituisce l’anima di una filosofia di vita spesa nel nome dell’arte.

Grazie a Maria Rita Sanna per averci fatto conoscere l'artista Pinuccio Sciola, dando un interessante contributo al Blog.
Maria Rita Sanna è autrice di Edizioni Convalle, ha al suo attivo due romanzi e una raccolta di racconti. 
La sua Sardegna è viva e palpitante nei suoi racconti e teatro dei suoi due romanzi, entrambi premiati alla Rassegna della Microeditoria di Qualità di Chiari, ottenendo il Marchio di Qualità. 
Inoltre collabora con Edizioni Convalle nella ricerca e la cura di autori, per la Collana Diari di viaggio, Young adult e Narrativa non di genere.


Le sue opere


https://edizioniconvalle.com/product/25219761/pane-e-fragole-978-88-85434-19-6


https://edizioniconvalle.com/product/25219791/mandorla-amara-978-88-85434-43-1


https://edizioniconvalle.com/product/26153063/la-colpa-dei-padri


Al prossimo ritratto
dalla vostra
Stefania Convalle

 


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