Mettetevi comodi:
è arrivato il nuovo numero del Magazine:-)
Oggi vi serve ben caldo:
1) Un nuovo consiglio per vivere meglio;-)
2) La nuova intervista con Brianza tv (bilanci e progetti)
3) Torna, a grande richiesta, Cinzia con le sue pillole d'arte!
IMPARA AD ASCOLTARE LA GENTE
Sono convinto da sempre di essere uno che sa ascoltare la gente. Ma anche se oggi sono diventato più attento di quanto non fossi una decina di anni fa, ammetto di essere solo un mediocre ascoltatore.
Essere un buon ascoltatore non significa semplicemente non interrompere gli altri quando parlano o finire la frasi per loro. Significa anche essere disposti ad ascoltare fino in fondo l'intero pensiero di chi sta parlando con noi invece di ascoltarlo aspettando con impazienza il nostro turno di ribattere.
In un certo senso, il fatto di non ascoltare gli altri è indicativo del modo in cui viviamo. Spesso ci comportiamo come se la conversazione fosse una gara di corsa. Sembra quasi che il nostro unico scopo sia di non lasciare il minimo spazio tra la fine del discorso dell'altro e l'inizio del nostro. Recentemente, mia moglie ed io ci trovavamo seduti al tavolino di un Caffé, orecchiando quel che la gente diceva intorno a noi. Pareva che nessuno ascoltasse quello che l'altro gli diceva, semplicemente parlavano tutti a turno senza ascoltarsi l'un l'altro. Allora chiesi a mia moglie se anch'io mi comportavo a quel modo. Con un sorriso, lei mi rispose: "Solo a volte."
Rallentare le risposte e diventare un buon ascoltatore ti aiuta a diventare una persona più serena. Ti libera dalla pressione, dall'ansia. Se ci pensi, vedrai che ti occorre un'enorme quantità di energia e ti costa un sacco di stress stare seduto sul bordo della sedia cercando di capire quando la persona di fronte a te (o all'altro capo del filo del telefono) avrà finito di parlare, per poter interloquire a tua volta. Ma se mentre aspetti che le persone con cui stai comunicando finiscano di parlare, ascolti semplicemente con maggior attenzione quel che ti stanno dicendo, noterai che la pressione se ne va. Ti sentirai di colpo più rilassato, e così pure il tuo interlocutore. Ti risponderà con più calma e lentezza, perché non si sentirà più in competizione con te per il "tempo a disposizione".
Diventare un buon ascoltatore non solo ti farà diventare una persona più paziente, ma migliorerà anche la qualità delle tue relazioni con gli altri. A tutti noi piace parlare con qualcuno che ascolti veramente quello che stiamo dicendo.
(tratto da "Non perderti in un bicchier d'acqua - cento regole per imparare a vivere meglio" di Richard Carlson)
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And now,
su questi schermi :-D
la nuova intervista realizzata da Brianza Tv:-))
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Edvard Munch
(1863 – 1944)
a cura di
CINZIA in arte FIDANZACINZIA
IL GRIDO
“Camminavo lungo
la strada con due amici – quando il sole tramontò.
I cieli
diventarono improvvisamente rosso sangue e percepii un brivido di tristezza.
Un dolore
lancinante al petto.
Mi fermai – mi
appoggiai al parapetto, in preda ad una stanchezza mortale.
Lingue di fiamma
come sangue coprivano il fiordo neroblu e la città.
I miei amici
continuarono a camminare – ed io fui lasciato tremante di paura.
E sentii un
immenso urlo infinito attraversare la natura.”
In questo modo Munch spiega la
nascita di uno dei dipinti più celebri della modernità.
E’ un’immagine che mirabilmente
sintetizza, attraverso una potenza visiva stupefacente, il senso
dell’irreparabile perdita dell’armonia tra uomo e cosmo, spinto fino ad un
punto di non ritorno.
“il fiordo neroblu”, “rosso
sangue”, le “lingue di fiamma”, i due amici che proseguono inconsapevoli la
passeggiata, abbandonando il pittore alla paura: la natura ed i colori esistono
in funzione della percezione interiore, diventando specchio dell’anima.
Non c’è più equilibrio, le linee
ondeggiano pericolosamente, quasi risucchiate da un vortice, il ponte sembra
scivolare verso l’osservatore.
La creatura che si volta in
primo piano, sbarra gli occhi e porta le mani alle orecchie per non udire un
urlo che, contemporaneamente, è suo e del mondo circostante; è l’immagine di
ogni essere umano, senza sesso, senza razza,senza età, ridotto ai minimi
termini, al punto da ondeggiare esso stesso.
E’ la rappresentazione del
dolore universale.
_._._._._
Munch scopre che alcune sue
tele, se sistemate una vicino all’altra, esprimono un’affinità di contenuto,
come pervase da un’unica melodia, come trasformate completamente rispetto a
quello che, singolarmente, rappresentano.
Il risultato gli sembra una
sinfonia.
E’ il caso dell’insieme di
dipinti battezzato, inizialmente, Studi per una sequenza di stati d’animo: “l’amore”,
in cui sono riuniti “La Voce”, “Vampiro”, “Il Bacio”, “Madonna” ed “Il Grido”.
.
Munch spiega in questo modo il
legame tra le diverse tele:
“La lotta tra uomo
e donna chiamato Amore.
A partire dagli
inizi, in cui esso è quasi represso, fino al dipinto “Il Bacio”, dove la lotta
vera e propria è cominciata.
La donna che si
concede ed assume la bellezza addolorata di una “Madonna”.
Si riassume il
mistero di un’intera evoluzione.
La donna nella sua
diversità è per l’uomo un mistero.
La donna è allo
stesso tempo una santa, una puttana ed un’amante infelice devota all’uomo.
Gelosia,
un’immensa spiaggia desolata.
I capelli della
donna si sono avvolti intorno a lui e hanno infiltrato il suo cuore
(“Vampiro”).
L’uomo è distrutto
dalla lotta.
Un’atmosfera
malata nella natura è per lui un grande urlo – quelle nubi sanguigne come
sangue che gocciola (“Il grido”). “
La pittura di Munch è una
necessità vitale, un modo per approfondire e chiarire la sua vita, fonte
principale d’ispirazione per le sue opere, lui stesso dice:
“In generale
l’arte nasce dal desiderio dell’individuo di rivelarsi all’altro.
Io non credo in
un’arte che non nasce da una forza, spinta dal desiderio di un essere di aprire
il suo cuore.
Ogni forma d’arte,
di letteratura, di musica, deve nascere nel sangue del nostro cuore.
L’arte è il sangue
del nostro cuore.”
Per rispondere a queste domande o per lasciare un proprio pensiero, vi ricordo come si fa ad inserire il commento: sopra lo spazio dove dovreste scrivere il testo c'è una scritta che dice COMMENTA COME e sulla stessa riga trovate una piccola freccia sulla quale dovete cliccare; uscirà un elenco e cliccate su NOME/URL, si aprirà una nuova finestra e dovete scrivere il vs nome o nick dove c'è scritto NOME; poi cliccate su CONTINUA, inserite il testo e cliccate su PUBBLICA. Più facile di così!!!
RispondiEliminaaccolgo sempre "a braccia aperte" la vostra puntata di questo profondissimo blog..e a proposito dell'argomento di oggi,cioè di saper ascoltare senza dire troppo la nostra "invadendo" con commenti lapalissiani,vi dico solo se vi ascolto con immensa attenzione..Stefy il tuo saper scrivere così bene è ammirevole,non c'è niente da aggiungere..e Cinzia ha trovato l'argomento giusto per me oggi,cioè il dolore universale espresso col sangue e con le atmosfere quasi spettrali di Munch..brave.sempre.
RispondiEliminaGrazie, Michela!! Le parole d'incoraggiamento servono sempre!! Preciso che i pezzi che sto pubblicando sul Blog sono tratti, come scrivo sempre, da alcuni libri, non li ho scritti io;-) mi limito a sceglierli per voi:-)))
EliminaCinzia sarà contenta delle tue parole! Pensa che quella birichina di fidanzacinzia voleva interrompere la serie di ritratti che sta scrivendo, era convinta che non v'interessassero!!! Ossignur!! Cha fatica fare la blogger/psicologa:-D