Seduti allo stesso tavolo

Seduti allo stesso tavolo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

lunedì 14 aprile 2014

Numero 202 - Nuova puntata del Magazine - 14 Aprile 2014


Mettetevi comodi: 
è arrivato il nuovo numero del Magazine:-)
Oggi vi serve ben caldo:
1) Un nuovo consiglio per vivere meglio;-)
2) La nuova intervista con Brianza tv (bilanci e progetti)
3) Torna, a grande richiesta, Cinzia con le sue pillole d'arte!



IMPARA AD ASCOLTARE LA GENTE
Sono convinto da sempre di essere uno che sa ascoltare la gente. Ma anche se oggi sono diventato più attento di quanto non fossi una decina di anni fa, ammetto di essere solo un mediocre ascoltatore.
Essere un buon ascoltatore non significa semplicemente non interrompere gli altri quando parlano o finire la frasi per loro. Significa anche essere disposti ad ascoltare fino in fondo l'intero pensiero di chi sta parlando con noi invece di ascoltarlo aspettando con impazienza il nostro turno di ribattere.
In un certo senso, il fatto di non ascoltare gli altri è indicativo del modo in cui viviamo. Spesso ci comportiamo come se la conversazione fosse una gara di corsa. Sembra quasi che il nostro unico scopo sia di non lasciare il minimo spazio tra la fine del discorso dell'altro e l'inizio del nostro. Recentemente, mia moglie ed io ci trovavamo seduti al tavolino di un Caffé, orecchiando quel che la gente diceva intorno a noi. Pareva che nessuno ascoltasse quello che l'altro gli diceva, semplicemente parlavano tutti a turno senza ascoltarsi l'un l'altro. Allora chiesi a mia moglie se anch'io mi comportavo a quel modo. Con un sorriso, lei mi rispose: "Solo a volte."
Rallentare le risposte e diventare un buon ascoltatore ti aiuta a diventare una persona più serena. Ti libera dalla pressione, dall'ansia. Se ci pensi, vedrai che ti occorre un'enorme quantità di energia e ti costa un sacco di stress stare seduto sul bordo della sedia cercando di capire quando la persona di fronte a te (o all'altro capo del filo del telefono) avrà finito di parlare, per poter interloquire a tua volta. Ma se mentre aspetti che le persone con cui stai comunicando finiscano di parlare, ascolti semplicemente con maggior attenzione quel che ti stanno dicendo, noterai che la pressione se ne va. Ti sentirai di colpo più rilassato, e così pure il tuo interlocutore. Ti risponderà con più calma e lentezza, perché non si sentirà più in competizione con te per il "tempo a disposizione". 
Diventare un buon ascoltatore non solo ti farà diventare una persona più paziente, ma migliorerà anche la qualità delle tue relazioni con gli altri. A tutti noi piace parlare con qualcuno che ascolti veramente quello che stiamo dicendo.

(tratto da "Non perderti in un bicchier d'acqua - cento regole per imparare a vivere meglio" di Richard Carlson) 
...
And now, 
su questi schermi :-D
la nuova intervista realizzata da Brianza Tv:-))


...

Edvard Munch
(1863 – 1944)
a cura di

CINZIA in arte FIDANZACINZIA

IL GRIDO



“Camminavo lungo la strada con due amici – quando il sole tramontò.
I cieli diventarono improvvisamente rosso sangue e percepii un brivido di tristezza.
Un dolore lancinante al petto.
Mi fermai – mi appoggiai al parapetto, in preda ad una stanchezza mortale.
Lingue di fiamma come sangue coprivano il fiordo neroblu e la città.
I miei amici continuarono a camminare – ed io fui lasciato tremante di paura.
E sentii un immenso urlo infinito attraversare la natura.”

In questo modo Munch spiega la nascita di uno dei dipinti più celebri della modernità.

E’ un’immagine che mirabilmente sintetizza, attraverso una potenza visiva stupefacente, il senso dell’irreparabile perdita dell’armonia tra uomo e cosmo, spinto fino ad un punto di non ritorno.

“il fiordo neroblu”, “rosso sangue”, le “lingue di fiamma”, i due amici che proseguono inconsapevoli la passeggiata, abbandonando il pittore alla paura: la natura ed i colori esistono in funzione della percezione interiore, diventando specchio dell’anima.

Non c’è più equilibrio, le linee ondeggiano pericolosamente, quasi risucchiate da un vortice, il ponte sembra scivolare verso l’osservatore.

La creatura che si volta in primo piano, sbarra gli occhi e porta le mani alle orecchie per non udire un urlo che, contemporaneamente, è suo e del mondo circostante; è l’immagine di ogni essere umano, senza sesso, senza razza,senza età, ridotto ai minimi termini, al punto da ondeggiare esso stesso.

E’ la rappresentazione del dolore universale.

_._._._._

Munch scopre che alcune sue tele, se sistemate una vicino all’altra, esprimono un’affinità di contenuto, come pervase da un’unica melodia, come trasformate completamente rispetto a quello che, singolarmente, rappresentano.
Il risultato gli sembra una sinfonia.

E’ il caso dell’insieme di dipinti battezzato, inizialmente, Studi per una sequenza di stati d’animo: “l’amore”, in cui sono riuniti “La Voce”, “Vampiro”, “Il Bacio”, “Madonna” ed “Il Grido”.














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Munch spiega in questo modo il legame tra le diverse tele:

“La lotta tra uomo e donna chiamato Amore.
A partire dagli inizi, in cui esso è quasi represso, fino al dipinto “Il Bacio”, dove la lotta vera e propria è cominciata.
La donna che si concede ed assume la bellezza addolorata di una “Madonna”.
Si riassume il mistero di un’intera evoluzione.
La donna nella sua diversità è per l’uomo un mistero.
La donna è allo stesso tempo una santa, una puttana ed un’amante infelice devota all’uomo.
Gelosia, un’immensa spiaggia desolata.
I capelli della donna si sono avvolti intorno a lui e hanno infiltrato il suo cuore (“Vampiro”).
L’uomo è distrutto dalla lotta.
Un’atmosfera malata nella natura è per lui un grande urlo – quelle nubi sanguigne come sangue che gocciola (“Il grido”). “

La pittura di Munch è una necessità vitale, un modo per approfondire e chiarire la sua vita, fonte principale d’ispirazione per le sue opere, lui stesso dice:

“In generale l’arte nasce dal desiderio dell’individuo di rivelarsi all’altro.
Io non credo in un’arte che non nasce da una forza, spinta dal desiderio di un essere di aprire il suo cuore.
Ogni forma d’arte, di letteratura, di musica, deve nascere nel sangue del nostro cuore.
L’arte è il sangue del nostro cuore.”



3 commenti:

  1. Per rispondere a queste domande o per lasciare un proprio pensiero, vi ricordo come si fa ad inserire il commento: sopra lo spazio dove dovreste scrivere il testo c'è una scritta che dice COMMENTA COME e sulla stessa riga trovate una piccola freccia sulla quale dovete cliccare; uscirà un elenco e cliccate su NOME/URL, si aprirà una nuova finestra e dovete scrivere il vs nome o nick dove c'è scritto NOME; poi cliccate su CONTINUA, inserite il testo e cliccate su PUBBLICA. Più facile di così!!!

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  2. accolgo sempre "a braccia aperte" la vostra puntata di questo profondissimo blog..e a proposito dell'argomento di oggi,cioè di saper ascoltare senza dire troppo la nostra "invadendo" con commenti lapalissiani,vi dico solo se vi ascolto con immensa attenzione..Stefy il tuo saper scrivere così bene è ammirevole,non c'è niente da aggiungere..e Cinzia ha trovato l'argomento giusto per me oggi,cioè il dolore universale espresso col sangue e con le atmosfere quasi spettrali di Munch..brave.sempre.

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    1. Grazie, Michela!! Le parole d'incoraggiamento servono sempre!! Preciso che i pezzi che sto pubblicando sul Blog sono tratti, come scrivo sempre, da alcuni libri, non li ho scritti io;-) mi limito a sceglierli per voi:-)))
      Cinzia sarà contenta delle tue parole! Pensa che quella birichina di fidanzacinzia voleva interrompere la serie di ritratti che sta scrivendo, era convinta che non v'interessassero!!! Ossignur!! Cha fatica fare la blogger/psicologa:-D

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