Ieri sera, 29 settembre 2022, durante la diretta Facebook sulla Pagina di
Edizioni Convalle, ho svelato i nomi degli autori dei racconti del Girone B.
La Fase 1 per loro si è conclusa e i 5 autori che passano alla Fase 2 sono:
Maria Grazia Conti (voto giuria tecnica)
Pamela Pirola (voto giuria tecnica)
Barbara Romano (voto giuria tecnica)
Emanuela Tomiato (voto popolare)
Tatiana Vanini (voto giuria tecnica)
Complimenti a loro, ma anche agli altri 3 autori che hanno partecipato alla gara:
Marco Lazzaro
Michela Rossi
Simona Valiante
Tutti i racconti erano belli, ma bisognava scegliere!
Ieri sera, durante la diretta, ho letto i racconti in gara del Girone C, Fase 1.
In 4 hanno passato il turno, approdando alla Fase 2,
grazie al voto della giuria tecnica.
Per gli altri 4, però, come le scorse settimane, non tutto è perduto
e uno di loro potrà essere ripescato attraverso il voto popolare.
Sarete voi, lettori, a poter ripescare un racconto e
"ributtarlo" in gara attraverso il vostro voto che dovrete esprimere
in un commento a questo numero del blog, all'interno del blog stesso.
Potrete esprimere una sola preferenza scrivendo: VOTO IL RACCONTO NUMERO...
Mettete il vostro nome e cognome nel commento, non sono graditi i
commenti anonimi.
Se volete scrivere anche la motivazione, all'autore farà piacere, anche
se non sapete a chi appartiene il testo (ma lo saprete in un secondo tempo).
I racconti verranno postati in questo numero senza il mio intervento,
nessuna correzione verrà da me apportata. Tutti i testi saranno qui riportati
esattamente come mi sono arrivati.
Comincio quindi a postare qui di seguito i 4 testi che potrete votare.
RACCONTI DA VOTARE
GIRONE C – ELABORATO NUMERO 2
Il matrimonio di Mitzi
Con le lacrime agli occhi, Mitzi si gira verso la porta che si appena aperta con fragore.
È suo fratello Rudy che vuole scattarle alcune foto.
In breve arrivano alla chiesa.
Prima di scendere, Mitzi da uno sguardo alla sua città: L'Arena, la Riva, i
Giardini e il mare, il suo amato mare...quanto le mancheranno! La ragazza sa
che fra non molto le toccherà fuggire da quei luoghi tanto amati. Quelli come
sua madre non vedono di buon occhio i matrimoni come il suo e potrebbero
perseguitarli o anche peggio. Da qualche tempo, si sente sempre più spesso
parlare di foibe, di persone di cui non si sa più nulla. Meglio andarsene.
Ma ora, non è il momento dei
pensieri tristi. Il suo Pietro la sta aspettando e appoggiandosi al braccio del
padre, a passi leggeri, si avvia verso di lui.
GIRONE C - ELABORATO NUMERO 3
Lei amava scrivere
I miei genitori non lo sapevano. Nessuno lo sapeva. Come nessuno sapeva il resto.
Mi piaceva guardarla quando si rivestiva. Sempre di spalle, quasi come a nascondere quel corpo che, solo pochi attimi prima, si era abbandonato al mio.
Tutti i telegiornali stanno trasmettendo la notizia della caduta del muro di Berlino. Avverto un vuoto in mezzo al petto e capisco che devo andare. Sono un uomo solo che per oltre cinquant’anni ha vissuto una vita che non era la sua.
…………
«Esther.»
GIRONE C - ELABORATO NUMERO 7
La donna senza volto
Ho iniziato a fare il pompiere che avevo solo vent’anni e ricordo che al corso di addestramento ci ordinarono di essere razionali e distaccati; in quarant’anni di lavoro lo sono sempre stato. Non quel 9 aprile. Stranamente sentivo che, in quella cittadina, ormai distrutta, avrei recuperato un pezzo di me.
Qui di seguito i 4 racconti che hanno passato il turno grazie al voto
della giuria tecnica.
NON SONO SOGGETTI AL VOTO DEL PUBBLICO
GIRONE C - ELABORATO NUMERO 1
Il signor Orfeo
Sì, perfetto. Girati di spalle ora. Lasciane libera qualcuna anche dietro. Ottimo. Puoi aprire un altro bottone sulla schiena e alzare lievemente il colletto? No, non da quel lato. Sì, esatto. Sulla sinistra. Ora ferma. Non ti muovere. Non ti girare. Resta così”.
Debora rimase immobile, trattenendo il respiro.
Fra poco sarebbe finita e se ne sarebbe andata con cinquecento euro in tasca.
Sarah aveva ragione. Quel vecchio, il signor Orfeo, era strano, ma non sembrava pericoloso.
Scattava alcune foto in bianco e nero, di spalle, a donne tra i venti e i trent’anni con i capelli castani e pagava prima degli scatti senza discutere.
Soldi facili.
Soldi di cui aveva maledettamente bisogno da quando Enzo aveva smesso di pagare gli alimenti, la fabbrica aveva chiuso e Paolino aveva cominciato ad avere bisogno di nuove cure.
Soldi che le sarebbero bastati a malapena per pagare l’affitto.
E poi?
Poi cosa avrebbe fatto?
Come sarebbe andata avanti?
“Meravigliosa. Erano anni che non riuscivo a scattare una foto così bella. Grazie. Girati pure, Debora. Ti chiami così, vero? Vuoi vederla? Dai, vieni qui che te la mostro”.
Debora non si mosse.
C’era qualcosa nella voce del vecchio che non le piaceva.
Doveva essere pronta a tutto.
Forse il vecchio non era così innocuo.
Lo sapeva che non doveva farlo, che nessuno le avrebbe dato tutto quel denaro per così poco, che la buona sorte ce l’aveva con lei sin da quando era nata.
Lentamente si girò e quello che vide la lasciò senza parole.
Il vecchio era seduto a terra. In una mano teneva la macchina fotografica. Nell’altra una foto incorniciata.
Stava piangendo a dirotto.
“Signor Orfeo, si sente male?” chiese preoccupata.
“No, non è niente. Vai pure a cambiarti. Grazie di tutto Debora” rispose il vecchio singhiozzando.
Debora non se lo fece ripetere due volte.
Paolino sarebbe uscito dall’asilo fra un’ora. Non aveva altro tempo da perdere. Con il traffico dell’ora di punta gli autobus non erano mai puntuali.
Si tolse quell’assurdo vestito, vecchio di chissà quanti anni, che le aveva fatto indossare e si preparò per andarsene.
“Allora io andrei” disse aprendo il portone.
Nessuna risposta.
Si fermò.
Non poteva lasciarlo così.
Quando rientrò in salotto il vecchio, tra le lacrime, stava ancora guardando le due foto.
Debora si avvicinò e le osservò per la prima volta.
Erano identiche o quasi. La differenza principale i segni del tempo sulla foto incorniciata.
Si inginocchiò vicino al vecchio.
“Chi è lei?” gli chiese.
“Anna non voleva mai farsi fotografare, mai. In cinquant’anni di vita insieme ho solo questa e poche altre foto di spalle” rispose lui tra i singhiozzi.
Mentre preparava un tè caldo al signor Orfeo, Debora mandò un messaggio a Sarah per chiederle di andare a prendere Paolino.
Quando la sera uscì dall’appartamento, lasciò sopra il mobile dell’ingresso i cinquecento euro.
Se la sarebbe cavata anche senza.
Ne era sicura, o almeno lo sperava.
Sembra ancora di sentire la morsa della canicola che in quei giorni si avventò su di noi: testimone indesiderato di quelle ore di peccato e passione.
Tanto tempo era passato ma adesso, era come essere ripiombati in un attimo nel buio di quel giorno. Dal profondo del suo essere risaliva tutta l’angoscia, la paura provata, tutto ciò che le sembrava di avere sconfitto si riaffacciava, materializzato in quel letto.
C’era un insolito silenzio dietro la porta, di solito i bimbi strillando facevano a gara per aprirle. Le aveva aperto invece il loro papà che aveva intravisto solo qualche volta nella casa, l’uomo l’aveva fatta entrare dicendole che la moglie e i figli stavano per arrivare e aveva richiuso la porta dietro di lei.
Ho preso la fotografia, quella che avevo rubato. Non l’ho mai più guardata, ma tu eri nei miei ricordi e questo mi è bastato.
ATTENZIONE
Nella diretta di giovedì 6 ottobre alle 21, nella Pagina Facebook di Edizioni Convalle, svelerò i nomi
degli autori dei testi del GIRONE C (questo girone).
Complimenti a tutti i
partecipanti!
Il Masterbook prosegue e rimarrà un
solo vincitore, ma ci saremo tutti divertiti condividendo la stessa passione:
SCRIVERE!
Nella diretta di giovedì 6 ottobre spiegherò come prosegue il Masterbook e come si svolgerà la FASE 2.
Formerò due nuovi gruppi (a estrazione) con gli autori che avranno superato la FASE 1.
MA ATTENZIONE!
Siccome coloro che avranno superato la prima fase sono in numero dispari, farò un'ulteriore estrazione tra i nomi degli esclusi e uno di loro verrà recuperato e rimesso in gioco.
Quindi non mancate alla prossima diretta che sarà piena di suspance ;-)
Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle