Indietro non si torna.
È vero, Rosamarea.
Ci ho provato, lo sai,
ma ciò che appartiene al passato rimane lì, cristallizzato, incastrato tra
le strade percorse, tra le strade
intraprese che ci hanno portato inevitabilmente verso altre vie.
Quante Vie ha la nostra
strada! E tu, in qualche modo, ne sei la vittima, cara e dolce Rosamarea.
Sei entrata nelle mie
storie qualche anno fa, sei rimasta negli archivi di un computer e hai visto altri personaggi prendere vita e
portati da me a compimento.
Hai visto Molly, la mia
Molly, di “Una calda tazza di caffè americano”, viaggiare tra l’Italia e gli
Stati Uniti e diventare il capostipite
di una mia svolta come scrittrice.
E poi hai visto Sara,
di “A quattro mani”, nascere e vivere tra le righe di uno romanzo che è
diventato esperienza e analisi nel campo minato del Bene e del Male, uscendone vittoriosa.
Ci ho provato,
Rosamarea. Ci ho provato quando ti ho affidato a quel gioco a più mani, e lì
hai preso vita nella penna di vari scrittori che hanno raccontato di te.
Ci ho
provato ancora quando ho ripreso in mano vecchie pagine e ti ho rilanciato di
nuovo nel mondo magico del web, delle parole, cercando una strada che ti desse
giustizia…
Però poi, come si dice, "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi", nonostante abbia cercato di
darti il giusto spazio che ti spettava, non ce l’ho fatta. Non mi riconoscevo
più in tragitti a tratti superficiali, navigando tra sentimenti troppo
espliciti.
No, non è più la mia
strada.
La mia strada di
scrittrice parla di introspezione, di profondità dentro temi che prendono a
pugni le sdolcinatezze che poco mi appartengono. Ormai. La mia scrittura è
andata avanti, e si addentrata in mondi sconfinati.
Rosamarea, dolce e
tenera Rosamarea, non è più il tuo tempo, per me.
Ora è tempo di Anna,
Maria, Luca, Stefano. I protagonisti del romanzo che vedrà la luce a breve.
E sai cosa mi ha fatto
prendere coscienza di questo? Un messaggio di una mia amica e collega
scrittrice che ti ha letto e che mi ha detto: “Stefania, sei già oltre, non
puoi tornare indietro.”
Ed è vero: indietro non
si torna.
Il mestiere di
scrittrice non è cosa semplice, Rosamarea. È fatica, sudore, crescita, struggimento
dentro se stessi: è il cercare di restare continuamente fedeli al proprio
cammino che da qualche parte ci deve portare. E non mi sta portando da te.
Sentimentalismi. No.
Trame sdolcinate. No.
Voglio di più. Voglio
toccare anime e cuori. Voglio scuotere coscienze. Voglio che le mie parole
possano toccare la vita di qualcuno. Voglio che i miei nuovi personaggi
compiano la propria missione, una missione della quale sono il tramite insieme alla
mia penna, alle mie parole: le mie nuove storie.
No, non si può tornare
indietro. Mai nella vita, si può.
Tu lo sai, Rosamarea, e
sai che sei nata tra le mie pagine diversi anni fa. E lì sei rimasta a lungo,
in attesa del tuo destino per poi essere ripresa di recente e affidata ad
altre voci narranti.
Ma ti ho ripresa, forse
un po’ gelosa, come si è gelosi dei "primogeniti". Ti ho ripresa perché volevo
raccontare la tua storia, la tua e di Romes, la tua e di Bianca, personaggi non
così scontati, non così banali, ma appartenenti al passato della mia penna.
Rosamarea, ti ho
portato fino ad avere Romes tra le tue braccia. E così ti lascio.
Ai lettori, il sogno. A
me, la consapevolezza che il passato è passato e ora c’è solo da guardare
avanti.
"Dipende da dove vuoi
andare" recita il titolo del nuovo romanzo che vedrà presto la luce. Dipende da dove vuoi andare. Già, alla fine il
bandolo della matassa è tutto lì.
Dove voglio andare?
Avanti, insieme a personaggi che sono cresciuti insieme a me.
Costi quel che costi.
E adesso so che c’è una
certa Giorgia che aspetta che la sua storia sia raccontata.
Mi aspetta e mi vuole.
Ed è lì il mio posto.
Non me ne volere,
Rosamarea. Sarai sempre e comunque nel mio cuore.
Perdonami, ma indietro
non si torna.
Mai.
Mi accosto a voi due con amore e rispetto. Midri.
RispondiEliminaCerto è triste vederla andar via ma tu le hai regalato la felicità con Romes.
RispondiEliminaEd io altrettanto felice per questo tuo grande regalo. Grazie mille :)
un bel saluto.. indietro non si torna, ma presenza e affetti restano... <3
RispondiEliminase è così che dove andare...............è giusto che vada così. Tornare indietro non si torna, e a volte se succede, sono guai seri, quindi Buona Vita a Rosamarea che troverà certamente la sua strada e tu Stefania cara continuerai ad andare avanti per la tua, un abbracio <3
RispondiEliminache bello questo pezzo che hai scritto Stefania, perchè ai personaggi ci si affeziona è vero? ti dispiace poi lasciarli perchè fanno parte di noi in realtà sono un pezzo di noi. Come quando ripensiamo con nostalgia a come eravamo, ci voltiamo indietro e ci rivediamo, ma poi è giusto guardare avanti e proseguire. Ciao Rosamarea.
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