LA LISTA DELLA SPESA
di
Stefania Convalle
Un chilo di arance, per la vitamina
c, siamo in inverno, fa freddo, non voglio ammalarmi e quindi giù le rosse nel
carrello.
Anche i kiwi fanno bene, ma sì,
vitamina C a gogo, così mi proteggo da tutte le influenze da qui all’eternità.
Certo che, rosso-arancia di
Sicilia, verde-kiwi, sembra quasi la bandiera italiana, metto insieme una bella
mela dal cuore bianco e il gioco è fatto: Viva l’Italia! (L’ho già sentita
questa frase.) Eh, povera Italia, diceva mio nonno! Ma questo non c’entra con
la spesa. Il carrello langue di rimando al mio frigorifero a casa. Meglio
continuare.
Verdura? Mah, al prossimo giro, non
mi sento tanto salutista, questa sera.
Latte, sì, quello occorre, ma
quale? Latte vaccino, scremato, intero, senza lattosio, di soya, di farro, di
riso, di canapa. Di canapa???
Rinuncio: tè.
Quando ero più giovane, fare la
spesa era molto diverso. Figuriamoci ai tempi dei miei nonni, meno scelta, ma
prima scelta, questo potrebbe anche essere uno slogan pubblicitario, beh,
potrei lanciarmi in questa carriera, perché, diciamolo, questa sera mi sembra
che l’universo sia contro di me.
Datemi della carne, voglio
diventare un lupo, almeno mostro i denti, i canini per l’esattezza. Una bella
fiorentina. Ecco. Al sangue o media cottura, ancora devo capire come devo
ordinarla quando vado al ristorante, non arriva mai come la voglio io. Male
minore.
Ma quanta roba c’è in questo
supermercato? Pure la pasta di farro, spaghetti di riso, allora non è un
difetto solo del latte!
Tofu, seitan, no.
Uova, ventiquattro. Mi piacciono.
In tutti i modi, sode, strapazzate, frittata di cipolle, come quella che faceva
mia nonna la domenica, come antipasto. Altri tempi. Bei tempi. Ancora bambina,
zero preoccupazioni.
Pane. No. Gonfia.
Pizza. No. Gonfia.
Formaggi: vade retro Satana!
Cioccolata. Resisto.
Scaffale dei vini and me. Ma quanto
sono belli, arte pura, dalle etichette ai colori, alle descrizioni, fruttati,
ambrati, mossi, fermi.
Cannonau. Rosso rubino, tendente al
granato, profumo fruttato maturo di prugne e more, speziato, pieno, caldo,
morbido. Sì.
Poltrona, calice di vino, penombra,
musica. Magari riesco a vedere riflessi più rosei. Chissà.
E magari mi passa pure questa grande.immensa. incommensurabile tristezza.
TRECENTOSESSANTAPAROLE
Bando alla tristezza cara Stefania. ....riempi il carrello è concediti una sontuosa cena in buona compagnia con sottofondo musicale. Perché la lista della spesa è solo l'inizio. ...il meglio viene dopo.
RispondiEliminaIngredienti freschi, genuini e una buona dose di ottimismo e la vita è servita.
Domani è un altro giorno ;-)
EliminaGrazie, Dany :-)
Malinconica ma ugualmente piacevole. La prossima bottiglia sarà per brindare ;)
RispondiEliminaPiccoli incidenti di percorso. Ma con voi, tutto si supera :-) Grazie, Maria Rita :-)
EliminaFacile parlare quando le cose non ci toccano in prima persona, ma voglio dirti solo una cosa: concentrati su quello che sei. Il resto non può fare altro che arrivare! Cin Cin 💖
RispondiEliminaCin cin, sì, unica chance serale ;-)
EliminaGrazie, Dany:-)
Facile parlare quando le cose non ci toccano in prima persona, ma voglio dirti solo una cosa: concentrati su quello che sei. Il resto non può fare altro che arrivare! Cin Cin 💖
RispondiEliminaUna serata malinconica ogni tanto da trascorrere sul sofà sotto a una bella copertina con un buon bicchiere di vino in una mano e un buon libro nell'altra ci sta ed è pure bella....ma oggi sple nde il sole e ti voglio sentire carica, pronta per una nuova giornata da combattente quale sei tu! :-)
RispondiEliminaAgli ordini! Domenica ti aggiorno ;-))
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