domenica 12 marzo 2023

Numero 439 - Parlo di me, Barbara Galimberti - 12 Marzo 2023


 

Parlo di me.
Sembra facile parlare di sé stessi, eppure non è così, o per lo meno non lo è per me.
Da sempre, creare un personaggio e raccontare la sua vita mi è sembrato più agevole e in qualche modo più comodo. È stato quasi naturale mascherare le mie emozioni dietro le forti personalità dei protagonisti delle mie storie.
Trovarmi qui a scrivere di me stessa, anche se apparentemente semplice agli occhi di molti, per me, invece, è complesso, a tratti tortuoso, come lo è sempre stato nel passato e forse lo sarà nel futuro. Non sono mai stata una persona pronta a mettersi in prima fila, ma ho sempre preferito sedermi in un angolo, nascosta dagli sguardi delle altre persone.
Ma oggi, con le dita che corrono sulla tastiera, ho deciso che è arrivato il momento di raccontarmi per farmi conoscere da chi è lontano, ma anche per aprirmi un pochino di più verso chi vive quotidianamente nella mia vita.
Molte persone mi dicono che di me in realtà sanno poco, a parte che non bevo vino, non mangio funghi e tartufi.
Sono capace di ridere e scherzare con chiunque, ma difficilmente riesco a condividere le mie lacrime.
Per anni la danza mi ha permesso di abbandonare la mia mente e il corpo verso il mondo delle emozioni, da qualche anno anche la scrittura mi ha aiutata a proiettarmi in un universo parallelo e mi ha accompagnata a comprendere che lo sguardo degli altri, il loro giudizio, non è poi così importante per me stessa e non è necessario per realizzare i miei sogni. 
Il cammino verso la scrittura non è stato facile. La mia vita ruota intorno ai numeri, visto che insegno economia aziendale, e le parole sono sempre state affascinanti, ma in qualche modo ho avuto difficoltà nell’avvicinarmi a queste, proprio perché la staticità del numero è sempre stata più facile da gestire, rispetto la dinamicità delle parole, che racchiudono le nostre emozioni, i nostri sentimenti e le nostre domande e le risposte.
Oggi, la lettura e la scrittura sono quasi diventate indispensabili, sono parte della mia linfa giornaliera. Nelle parole trovo me stessa, con i miei limiti e le mie potenzialità. Ho imparato a non giudicarmi, ma anzi a stimolarmi a guardare avanti, a provare nuovi percorsi e nuove sfide.
Sono orgogliosa e felice di ciò che sto costruendo nella mia vita. Diciassette anni fa sono diventata madre, dopo un percorso non facile. Oggi, guardo mio figlio e vedo in lui la donna che sta crescendo e che sta rispondendo, giorno dopo giorno, alle mille domande della vita. Da tanti anni sono anche moglie e penso che il matrimonio, o comunque la convivenza, sia un viaggio dove si incontrano ostacoli, non sempre facili da superare, ma se rifletto sugli anni che verranno, accanto a me non riesco a pensare a un’altra persona, se non a mio marito. E, fortunatamente, sono ancora figlia e sorella. Quel passato importante che ha posto le basi per il mio presente e per il futuro.
I miei numeri, i miei ragazzi a scuola, con i loro sorrisi e i loro bronci, sono la mia quotidianità e le parole, quelle che dico e quelle che scrivo, rappresentano me stessa, a volte molto luminosa e altre ombreggiata. Ma sono convinta che continuerò a essere innamorata delle parole e questo forse mi porterà a scrivere per sempre.

Barbara Galimberti



E ora la parola all'editrice ;-)


Eccomi qui a parlare di Barbara Galimberti per raccontarvi quello che lei non vi ha detto parlando di sé ;-)
Vi svelerò qualche segreto...
Il primo: fa delle lasagne buonissime! E quando è venuta a casa mia per qualcosa inerente al suo romanzo - forse doveva ritirare qualche copia o forse dovevamo  presentare in una diretta on line il suo romanzo - si è presentata con le lasagne... Inutile dire che è entrata subito nella top ten delle autrici preferite di Edizioni Convalle :-D A proposito, cara Barbara (scusate se intanto ne approfitto per dirle una cosa), quando me le rifai???
Bene, passiamo al secondo segreto.
Dovete sapere che Barbara frequenta i miei laboratori di scrittura da più di due anni, all'interno dei quali gli "allievi autori" leggono in una diretta il loro compito (racconti vari etc). Ecco, lei si diletta a fare la milanese imbruttita, e vi posso assicurare che come lo fai lei... Nessuno! Insomma, più di una volta ci ha fatto davvero divertire. Ora non chiedetele di farlo in diretta mondiale perché è un po' timida, eh sì, e quindi lo fa solo per noi o quando le offro del vino e allora perde i freni inibitori :-D
Il terzo segreto ancora lo devo scoprire, ma quando accadrà ve lo verrò subito a spifferare, cari amici lettori di questo blog!
A parte questa parentesi scherzosa, vi racconto come ho conosciuto Barbara. Attraverso la scrittura, si è iscritta ai miei laboratori e abbiamo fatto un percorso insieme.
Il suo primo romanzo, "Anna", è nato proprio nel laboratorio. Avevo assegnato, come compito, di scrivere un racconto dove - nel suo caso - il personaggio principale fosse una postina. Quando alla lezione successiva l'ho letto, ho subito capito che c'era lo spazio per proseguire e farlo diventare un romanzo. Barbara è stata brava a seguire i miei consigli, anche qualche mese più tardi, quando dopo aver letto l'opera completa le ho suggerito alcuni approfondimenti, e alla fine il risultato è stato un'opera prima gradevolissima, ironica ma commovente. Un'ottima partenza, insomma!


Insomma, Barbara è una donna che ci sa fare coi numeri, però i numeri non sono così statici, come dice lei ;-) I  numeri sono magici e molto altro, ma questo è un altro discorso... Dicevo, Barbara ci sa fare coi numeri, ma è entrata nel mondo delle parole con successo! Ricordo che all'inizio ho fatto un po' di fatica a farle togliere la corazza che bloccava le parole più intrise di emozioni, ma alla fine, a furia di romperle le scatole, ce l'ho fatta. Ed è sempre un'emozione per me accompagnare una mia "allieva" fino alla pubblicazione!
Bene, per questa volta vi ho spifferato tutto!
Godetevi questa bella foto e noi ci vediamo alla prossima!


Alla prossima 
dalla vostra
Stefania Convalle



1 commento:

  1. Barbara è una di quelle persone che sai che c'è. Sembra forse banale la mia espressione ma, in realtà, rappresenta l'energia positiva che avverti parlando con lei, la lunghezza e coordinazione dell'onda insomma. Sono felice di aver condiviso con lei il primo anno di laboratorio di scrittura a cura di Stefania Convalle e sono certa, anche se di persona
    non ci siamo ancora mai incontrate, che le nostre distanze geografiche non costituiranno mai un ostacolo a tutto quanto abbiamo in comune (compresi i "numeri"). Suggerisco assolutamente, per chi ancora non lo avesse fatto, la lettura della sua opera prima nella quale troverete tutta la sua delicatezza e l'energia positiva della quale ho parlato.

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