giovedì 14 maggio 2020

Numero 331 - Per la Rubrica "Parlo di me": Stefano Buzzi - 14 Maggio 2020



Sono venuto al mondo in uno strano martedì di luglio e dico strano perché non faceva per niente caldo e si narra che abbia piovuto tutto il giorno. Una mesta accoglienza: lacrime dal cielo a benedire i miei occhi azzurri. Quello era l’ultimo anno utile per poter dire di essere nato nei mitici anni settanta e la mia voglia di farmi sentire ha fatto sì che nascessi con largo, larghissimo anticipo.
Appena, poi, ho messo i piedi per terra ho capito che c’era una strada, e che le mie scelte e le mie  esperienze ne avrebbero determinato la direzione. Ma un conto è prendere atto di questa grande verità, un altro è sapere quali scelte fare e diciamo che a distanza di quarant'anni ci sto ancora lavorando.
Io, comunque, mi son messo in marcia e sono cresciuto giocando, ridendo, piangendo, mangiando, dormendo, studiando, bigiando, dimostrando, innamorandomi, baciando, amando, correndo, sudando, faticando, cantando, ascoltando, suonando, leggendo, scrivendo, lavorando, regalando, ricevendo, conoscendo, viaggiando, criticando, ammirando, e soprattutto vivendo le emozioni.
Scrivere è un aiuto incredibile nella perenne ricerca della destinazione finale. Un aiuto incredibile per riempire quel senso di vuoto di sottofondo, figlio del non conoscere in pieno quello che si sta cercando.
In principio scrivere era per me.
Poi è diventato per la necessità di dimostrare il mio amore.
Infine per il grande piacere di raccontare storie.
Scrivo principalmente poesie. Poesie moderne, poesie che forse hanno più valore se ascoltate e non lette, poesie che grazie ai libri hanno trovato una dimensione eterna, citando Foscolo.
Ho scritto tre opere. L’ultimo: "Poesie fatte in casa", per Edizioni Convalle.


In questi anni ho vinto premi, avuto riconoscimenti, visibilità e tante collaborazioni con altri artisti a tutto tondo, ma quello che più mi ha riempito l’anima è stato l’entusiasmo di chi si è emozionato leggendo le mie parole.
Perché tornando a quel viaggio iniziato in quel martedì piovoso di luglio, ciò che più mi preme, immaginando un caldo sole a darmene il congedo, è che la trama del film che rivivrò chiudendo gli occhi sia pieno di emozioni e di vita.
Sempre che sia vero che la vita abbia voglia di passarti davanti.
Stefano Buzzi


§§§

E ora la parola all'editrice

Voglio cominciare da questa foto:

Forse sono di parte :-D ma Stefano Buzzi è nato il 17 Luglio e io il 18 Luglio. Tirate le conclusioni ;-) 

A parte gli scherzi, ho conosciuto Stefano al mio barino dove mi recavo ogni giorno a fare colazione prima di questa brutta vicenda del virus. In quei bei tempi, gli ho dato appuntamento per un cappuccino insieme. Naturalmente avevo già letto e valutato positivamente l'opera che mi aveva inviato e che poi ho pubblicato: "Poesie fatte in casa".
L'ho studiato un po', tra un caffè e una brioche, leggendo tra le righe dei suoi occhi chiarissimi. Ho letto tanta voglia di fare, l'amore per la scrittura, consapevolezza di sé ma forse - forse - una percezione non proprio esatta delle sue qualità di autore. 
Lui è bravo. Ma lo sa davvero? Beh, in caso, ci sono io per questo, per farglielo capire ;-)
Stefano è un uomo da sfogliare, come un libro, a ogni pagina ti sorprende e ti mostra un lato di sé che non ti aspettavi, come, per esempio, quando si è presentato qui a casa mia, mesi fa, in occasione della diretta dalla Pagina Facebook di Edizioni Convalle per parlare della sua opera, portando due occhiali adatti alle feste natalizie che erano prossime. Abbiamo iniziato la diretta così, giocando, e ho conosciuto il lato di lui autoironico, grande pregio, a mio giudizio.


Ci sono state già delle occasioni per fare delle chiacchierate con lui, come durante la Rassegna della Microeditoria a Chiari, quando ha trascorso diverse ore al nostro stand.


E così, piano piano, sto conoscendo questo DJ e Poeta, che ama la scrittura e la frequenta scrivendo anche ottimi pezzi per un Blog, ma non solo... pare stia scrivendo un romanzo, ma non ditegli che ve l'ho detto: è un segreto ;-)
Credo proprio di avere nella squadra un professionista, e come tale sa bene quali sono i ruoli, li rispetta e se deve dire qualcosa, lo dice e basta: trasparenza assoluta. Mi piace molto tutto questo, devo dirlo.
Però ora basta complimenti :-D e troviamogli un difetto... Vediamo... Ci devo pensare... Va beh, quando mi viene in mente ve lo dico!



Alla prossima
dalla vostra 
Stefania Convalle







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