Gli 8 semifinalisti si sono sfidati con tre prove difficili.
Dovevano TRASFORMARE una poesia di Wislawa Szymborska in un racconto; dovevano scrivere una RECENSIONE della stessa poesia e, infine, scrivere LA LISTA DELLA SPESA, dando via libera alla propria creatività.
La prima prova puntava il riflettore sulla capacità del concorrente di mettere in prosa i versi di una poesia, senza togliere nessun elemento presente nella lirica, né aggiungerne di nuovi. Una prova difficile, ma di questo parleremo dopo perché sono nati dei problemi nell'esecuzione.
La recensione era finalizzata a valutare la capacità di analisi ed esposizione del concorrente.
La lista della spesa serviva a misurare la creatività.
Intanto voglio riportare qui di seguito la poesia della Szymborska.
AMORE A PRIMA VISTA
Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li
unì.
È bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella
Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla tra
loro.
Ma che ne pensano le strade, le
scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno “scusi” nella ressa?
un “ha sbagliato numero” nella
cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volo via
da una spalla a un'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa
raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito
bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito,
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
Che dire... Meravigliosa.
Veniamo alle dolenti note ;-)
La prova numero uno, evidentemente, non è stata compresa
dai concorrenti che hanno confuso la parola TRASFORMARE
con la parola ISPIRARSI.
Solo in due si sono avvicinati a come doveva essere svolta la
prova. Gli altri se ne sono andati per la loro strada ;-) e hanno
scritto racconti che, seppur belli, non c'entravano con la
modalità della prova.
Questo ha messo in difficoltà la giuria tecnica e infatti i tre
concorrenti che hanno passato il turno, andando in finale
giovedì sera, sono stati selezionati in base alle sole altre due
prove (recensione e lista della spesa).
Quindi, la votazione popolare verterà anch'essa su questi due
elaborati che riporterò qui di seguito.
Ricordo che la votazione ha subito una modifica:
si dovrà votare IN SEGRETO scrivendo a
steficonvalle@gmail.com
esprimendo nella mail i TRE concorrenti votati,
con la motivazione.
Votazioni diverse non verranno considerate.
Si potrà votare fino a giovedì 24 novembre, ore 12.
CONCORRENTE NUMERO DUE
Recensione
I versi della Szymborska colpiscono
come fendenti di luce e spazzano via il buio della coscienza vigile di ognuno
di noi. I due soggetti descritti nella composizione, infatti, si scoprono
innamorati all’improvviso, ma la Poetessa – sapientemente - descrive e rende
partecipe il lettore del lungo percorso, invisibile agli occhi della realtà
apparente, che ha condotto tuttavia, sotto traccia, all’affermazione del
sentimento che unisce le anime rappresentate nel testo. A disegnare il sentiero
del loro amore sono, appunto, gli incontri inaspettati quanto fuggevoli, il
casuale sfiorarsi delle mani sui campanelli e sulle maniglie delle porte nei luoghi
dove i due si trovano a passare per avventura del destino e ancora le foglie
degli alberi che dispettosamente sembrano collegarli, posandosi ora sull’uno
ora sull’altra, nell’ineffabile gioco seduttivo del fato. Per l’Autrice niente
si realizza sul momento, bensì attraverso un sinuoso quanto logico e coerente
svolgersi degli accadimenti che la sorte da un lato e l’arbitrio degli uomini dall’altro
preparano in un susseguirsi di emozioni che conducono al perfezionarsi del
sentimento più antico del mondo: l’Amore. Non a caso la Szymborska in chiusura
rappresenta l’evolversi degli eventi come un libro sempre aperto a metà, a
testimonianza appunto di come tutto ciò che accade in questa vita avviene a
seguito di un prima che precede un inevitabile dopo e non si produce mai
d’improvviso senza concatenazione tra i fenomeni. Molto intuitivi questi versi
e assai fluidi riescono quindi a stigmatizzare in maniera eccellente l’acritico
percorso del sentimento umano restituendo al lettore il gusto intimo di una
ricercatezza emozionale che profuma di autenticità.
Lista della spesa
2) 1 barattolo di pelati per colorare di rosso i piatti scialbi di questa stagione invernale;
3) 1 cassa di birre per aprire la breccia all’entusiasmo alcolico che travolgerà le mie serate;
4) 1 pacco di sale fino per rendere sapida ogni circostanza che mi troverò a vivere;
5) 1 salame piccante per pungere la mia lingua restituendole il gusto del proibito;
6) 1 tavoletta di cioccolata per stimolare la fantasia più sfrenata nel godimento;
7) 1 stinco di maiale per soddisfare la mia voracità carnivora;
8) 1 kg di patate per dialogare hegelianamente con la mia voracità carnivora;
9) 1 bottiglia di olio evo per permettere alla sintesi hegeliana tra stinco e patate di estrinsecarsi;
10) 1 pacco di fettuccine per dipanare i crucci esistenziali nel soave rito della pastasciutta.
La lirica è
costituita da otto strofe di disuguale lunghezza in cui si alternano parti
narrative e riflessive. Essa si apre sottolineando l’imprevedibilità di un
incontro tra due persone che si amano, convinte di essersi unite per un
sentimento improvviso.
La poetessa
introduce la sua voce sotto forma di
domande, ora insinuando il dubbio che in realtà mille potevano essere le strade
o le occasioni in cui due si sarebbero potuti incontrare, ora riflettendo sul caso
e la sua imprevedibilità.
Bellissimi i versi
in cui, riferendosi al gioco del destino, l’autrice trasforma un lessico comune
in pennellate sintetiche e suggestive. I diversi quadretti alludono alla
misteriosità del caso che gioca con l’esistenza degli esseri umani. Presuntuosi
gli uomini che si ritengono protagonisti e arbitri delle proprie scelte, mentre
rientrano in un gioco enigmatico di incastri, contrattempi, sussulti, noti
soltanto al destino!
La conclusione
lapidaria, quasi ermetica “Ogni inizio è solo un seguito e il libro degli
eventi è sempre aperto a metà” non vuole dare risposte, ma solo suggerire, con
leggerezza e ironia, domande su temi profondi e misteriosi, quali la bellezza
di ciò che può accadere per caso e trasformare la vita, e l’amore, ancora più
seducente, quando arrivi inaspettato.
Lista della spesa
Chi ama l’arte della poesia, qui troverà un orizzonte di immagini nitide e di emozioni profonde.
L’autrice prende per mano il lettore, lo porta dentro le sue frasi, gli mostra sentieri inediti e strade che non immagina.
Gli apre pian piano il sipario della vita in un disegno chiaro e trasparente; il tessuto della storia degli uomini non ha fili casuali o rattoppi mal cuciti. È tutto in ordine.
Come guardando il rovescio di un ricamo: si scorgono i passaggi, ma sono solo una traccia imprecisa che si svela nel momento in cui si gira il tessuto.
La poetessa scrive che quello che è sarà, ma non ora.
Non c’è un incontro mancato, ma solo rimandato, perché non è il momento giusto.
L’appuntamento avverrà in un giorno specifico, in un’occasione precisa.
Magari due persone si erano sfiorate, incrociate, viste già in altre circostanze, ma i loro fili erano slegati, i loro cuori non erano pronti.
L’incontro è evento unico, riservato a te, a noi, e a nessun altro. Irripetibile coincidenza.
Assumono valore allora le strade, le scale, i corridoi che sanno in anticipo che avverrà qualcosa di straordinario, deciso dal destino.
Il caso stava giocando con loro: ci si abbandona a quanto stabilito dal tempo, che ci tira tranelli, ci taglia la strada, ci scansa con un salto e una risata.
Il prima esisteva, era già pensato.
Poi, se è destino, il caso toglierà il velo e si mostrerà, l’occasione capiterà.
Nonostante la Szymborska abbia ironizzato dicendo che la poesia piace solo a due lettori su mille, un libro di poesie è da tenere sempre sul comodino.
E le sue riescono sempre a riempire l’anima come un dolce soffio.
La lista della spesa
Devo scappare a fare la spesa e stasera voglio davvero stupire.
Menù: filetto in crosta e tiramisù.
Nel fogliettino ho scritto alcuni ingredienti. Ovviamente la carne e la pasta filo.
Sembra essere questo il leitmotiv che accomuna l’intera produzione della poetessa polacca Wislawa Szymborska, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1996.
Se è pur vero che i suoi componimenti toccano spesso argomenti di respiro etico, riflettendo sulla condizione degli esseri umani, anche a livello politico e sociale, il tratto più significativo dei suoi versi rimane tuttavia l’incanto, la meraviglia che sottende a ogni evento, la manifestazione del dono raro di saper rappresentare le piccole cose quotidiane in modo «stupefacente».
Ecco quindi che il poeta, nell’unicità del suo ruolo, attraverso la dote dello stupore, dell’ispirazione e dell’ironia, è in grado di trasformare il mondo da ordinario in straordinario. Perché, «nel linguaggio della poesia, in cui ogni parola ha un peso, non c’è più nulla di comune e normale» come precisa la poetessa stessa, nel discorso tenuto in occasione del conferimento del Nobel.
Così la sua poesia vive della realtà abituale, attraverso l’uso di un linguaggio intelligibile ai più, perché diretto, semplice, ma non banale o superficiale.
Tale capacità di cogliere il lato trascendente dell’esistenza, espressa tramite il verso libero, la leggerezza formale, lo stile colloquiale che contraddistinguono le sue opere, si palesa anche in AMORE A PRIMA VISTA, che dà il titolo a una raccolta pubblicata da Adelphi nel 2017.
Il poema, elogio dell’inaspettato, indaga la casualità dell’amore e la sorpresa del primo incontro, focalizzandosi sull’unicità che ogni istante porta con sé. Viene raffigurato un sentimento che scaturisce da una serie di atti sospesi, irrealizzati, ripercorrendo a ritroso la storia di quel primo incontro attraverso una lunga serie di domande, alle quali non è possibile dare una risposta.
Un sentimento che, pur essendo autentico, appartiene a un destino imperscrutabile, a un gioco della sorte, di cui non si possono che scorgere enigmatici segnali.
In punta di piedi è arrivato l’autunno. Il sentiero che attraversa il bosco, a ogni passo, restituisce un sentore di resina e FUNGHI dall’intenso odore terroso, mescolato all’aroma dolciastro delle ultime bacche dei MIRTILLI e delle MORE, che occhieggiano dai cespugli ancora grondanti.
Dietro una curva della stradina appare un fiumiciattolo; una nebbia leggera, evanescente, si sprigiona dalla sua superficie, rendendolo simile a un nastro di LATTE. Tra i ciuffi d’erba spicca la scura buccia lucente delle prime CASTAGNE, cadute dagli alberi che fiancheggiano il corso d’acqua.
Nei campi, dove cresce la ZUCCA, sorge una casupola. Sull’aia, invasa dalla fragranza del PANE in cottura, una contadina si fa largo tra le galline, in un turbinio di penne e schiamazzi, per raccogliere il dono prezioso delle UOVA.
Accanto all’uscio, un cesto di CACHI maturi profuma l’aria di serenità.
«Lista della spesa? Pensavo fosse uno dei tuoi racconti…»
È dura vivere con una scrittrice!
E ORA TOCCA A VOI, CARO PUBBLICO!
VOTATE, VOTATE, VOTATE!
Il concorrente più votato sarà il quarto finalista!
Vi ricordo di leggere bene la modalità per votare.
I voti espressi nel blog non saranno validi.
Non posto in questo numero i testi dei tre concorrenti che
sono passati in finale onde evitare confusione.
Nella diretta del 24 novembre (ore 21), nella Pagina Facebook
di Edizione Convalle, saprete i nomi dei quattro finalisti!
Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle
N° 8 sia per la recensione che trovo professionale .Non viene raccontata la poesia ,ma spiega l'idea che sta alla base .incuriosendo così il possibile lettore.
RispondiEliminaFantastica l'idea di trasformare la lista della spesa in un racconto delizioso e simpatico.Mi è piaciuta anche la conclusione ironica
N° 8 sia per la recensione che trovo professionale .Non viene raccontata la poesia ,ma spiega l'idea che sta alla base .inquriosendo così il possibile lettore.
RispondiEliminaFantastica l'idea di trasformare la lista della spesa in un racconto delizioso e simpatico.Mi è piaciuta anche la conclusione ironica