Lo conosco da svariati anni, facevo le mie prime presentazioni - ero all'inizio della mia carriera - e lui era tra il pubblico di una serata in una associazione culturale nei pressi di Como. Ricordo il suo sguardo attento e sempre estremamente gentile. Di presentazione in presentazione, di anno in anno, la conoscenza si è approfondita e ho saputo della sua poesia. E poi, con grande orgoglio mio di editrice, è diventato un autore di Edizioni Convalle. Ma leggiamo le belle cose che Luigi ha deciso di raccontarci, attraverso le mie domande.
Il mio incontro con la poetica è iniziato durante gli anni di scuola. In italiano me la cavavo più che bene; purtroppo, per motivi di famiglia non ho potuto frequentare gli studi classici, ma le letture e un diario per fissare i miei pensieri sono stati sempre il mio passatempo preferito, anche se mi sentivo incompleto. Mi sono avvicinato alla poesia perché la sentivo compatibile con la mia sensibilità.
Nella tua poesia, come anche nei brevi racconti che scrivi, c'è molto "pensiero": sei un filosofo, ai miei occhi, oltre che poeta. Com'è stato questo incontro tra poesia e pensiero filosofico, quale è nato prima?
Sono nati, posso dire, insieme. Uno
non escludeva l'altro. La poesia esprimeva il mio stato d'animo e poteva
rappresentare ciò che mi circondava, nello stesso tempo approfondivo altri
argomenti che m'interessavano: filosofia, religioni e tante altre teorie.
Tu vivi il tuo essere artista in modo assai riservato. È una scelta? E se così è, cosa ti spinge a restare tanto "al riparo", diciamo così…
Tutto fa parte del mio carattere.
Non riesco, per così dire, a propormi agli altri, preferisco che siano loro a
valutare come sono, secondo la loro considerazione e volontà. Sì, in questo
modo è un vivere ai margini, ma è un tipo di solitudine che ho quasi sempre
provato.
La tua cultura – che conosco bene soprattutto dalla nostra prima intervista per presentare la prima silloge poetica pubblicata con Edizioni Convalle, "L’erba sogna il cielo" – è vastissima. Che peso ha avuto nella tua scrittura?
Però, magari nella poesia, che nasce dal profondo di noi stessi, qualcosa di simile potrebbe anche accadere.
Ultimamente hai dovuto affrontare mesi/anni difficili e delicati per un tuo problema personale. Quanto ti aiutato la scrittura, se ti ha aiutato?
Un periodo infinito. La scrittura mi ha sempre aiutato, anche se a volte non la posso fissare sulla carta la raffiguro con l'immaginazione. Nei momenti di tristezza mi dona sollievo, anche scrivendo solo per me stesso, sapendo che nulla avverrà è un modo di liberarmi dai pensieri che mi disturbano la mente.
Ci vuoi parlare della poetica che troviamo nelle tue due opere "L’erba sogna il cielo" e "Lo specchio convesso"? Sono opere molto diverse, raccontaci la loro genesi.
Nello "Specchio convesso", pur se diverse poesie si possono leggere singolarmente, nel contesto seguono il dialogo in prosa dei due protagonisti Carlo e Ada, nel tessere la trama della loro storia.
Come vive un Poeta nel 2025? Intendo, come vive la propria attitudine a questo mondo di parole e versi. In un mondo dove, a volte, è davvero difficile trovare ancora la poesia in ciò che ci circonda, pensi che la poesia sopravvivrà?
Non è facile rispondere, ognuno vive la propria interiorità singolarmente. Di poesia si sente parlare spesso, ma sembra che poi sparisca nella realtà del mondo, soprattutto nei rapporti umani. Si vive su piani diversi. Non so come sarà la scrittura nei prossimi anni, quando tutto si evolverà e diverrà oggetto dell'I.A. ma molte cose esistono da sempre; io credo che fino a quando ci sarà un pensiero d'amore e uno sguardo verso il cielo, la poesia non finirà.
Grazie, Luigi, per averci donato un pezzetto di te.
Biografia
Il percorso di studi di Luigi Besana si è svolto nell'ambito delle discipline tecniche, tuttavia ha sempre approfondito la letteratura e soprattutto la poesia. La sua è una poetica guidata dalla passione e allo scopo di sondare la propria interiorità: descrive le emozioni provate durante il passare dei giorni e degli anni, fissandole in quell'istante.
Si definisce un autodidatta, i suoi versi sono liberi per non
perdere l'ispirazione originale, cerca solo delle assonanze intuitive. È socio
del Gruppo Letterario Acarya di Como e Circolo Culturale di Olgiate Comasco.
Partecipa a Reading, Festival di Poesia, collabora con riviste e antologie. Ha ricevuto
riconoscimenti con premi e segnalazioni. Con "L'erba sogno il cielo" ha ricevuto una Menzione speciale nel Premio Letterario Città di Arcore, nel 2019. Una silloge personale, dal titolo "Il
Grumo", è presente nella Collana "Quaderni dell’Acarya". "L'erba sogna il
cielo" è la sua prima opera pubblicata con Edizioni Convalle, alla quale è seguita la pubblicazione "Lo specchio Convesso" nel 2024.
dalla vostra



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