Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

domenica 17 gennaio 2016

Numero 232 - Talent scout - 17 Gennaio 2016



Nel mio delirio di onnipotenza ;-) ironicamente parlando, mi piace andare in cerca di persone talentuose e dar loro una mano, nel mio piccolo, per farle conoscere attraverso questo blog, i miei eventi, le mie pagine su Facebook.

Chiamatemi Maria De Filippi Bis;-) Scherzo!!

Va beh, torniamo seri. Attraverso, appunto, Facebook, ho conosciuto Carlo Baroni, artista davvero particolare.

"Appassionato di goticismo e introspezione, lettore avido, refrattario alla vita mondana e al divertimento, autore di numerosi racconti e poesie che spaziano dal fantasy al sentimentale, predilige le ore notturne per scrivere i suoi intensi lavori. Il suo sogno è dedicare l'intera vita all'arte.
Alla domanda: perché scrivi? Risponderebbe semplicemente: per esistere e continuare a esistere."
(Dal sito: Scrivere)

Nella sua carriera appena iniziata, ma promettente, già una pubblicazione frutto di un primo posto ad un premio letterario organizzato dall'Associazione Culturale Luna Nera.


Così recita la prefazione scritta da Carmine Valendino e Roberta Borgianni:
"Il sistema stilistico adottato da Carlo Baroni è sicuramente sperimentale e il registro linguistico risulta essere sferzante e tagliente, ne è anche riprova, quasi a voler incedere a un flusso continuativo, la rinuncia dell'uso degli a capo, a differenziare i periodi sintattici. Anche le figure retoriche e formali, per esempio le frasi brevi e frammentate, sono efficaci a rendere in modo adeguato i cupi personaggi, i bagliori sinistri e sconvolgenti che trovano descrizione nei singoli racconti. Le immagini d'ambiente e le figure umane, che di volta in volta entrano in scena, sembrano proiettate all'interno di un set cinematografico: non mancano infatti zoommate a cogliere i particolari, né mancano le riprese a tutto campo per dare una visione d'insieme, né infine mancano le riprese d'alto a dare una sensazione ancora più agghiacciante all'impianto scenografico o a rendere i personaggi ancora più dilaniati e tormentati che si muovono freneticamente, come instabili fantasmi. L'atmosfera è cupa, distorta, da apocalittico horror, in una ipotetica fine della specie umana, in cui gli ultimi dispersi superstiti si aggirano ormai disumanizzati e totalmente privati di coscienza, di morale e d'altri umani connotati. 
Eppure, in quell'incessante delirio, oltre al sesso, vissuto ormai solo come esperienza bestiale, fine a se stessa, c'è ancora modo di esprimere pietà, nonostante la morte che imperversa e nonostante quello che sembra essere un totale abbrutimento bestiale e non più umano.
Per assurdo, i protagonisti allucinati di questi racconti hanno un che di poetico, un'anima, per certi versi, ancora pura, sotto la patina di sporcizia e di primitivo istinto di autoconservazione."


Carlo Baroni ama la notte, il buio, e scrive scrive scrive. E ha un romanzo pronto, inedito, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima.
Posso dirvi poco, devo proteggere la privacy dell'opera, quindi il titolo è top secret. Però penso che Carlo Baroni non avrà niente in contrario se esprimerò qualche impressione dopo averlo letto, senza svelare troppo, senza tradire la suspance.

Un lungo romanzo. Ed io che non amo i lunghi romanzi, vi dirò, ero un po' preoccupata prima di iniziare. E invece...
E invece è volato via in un soffio, catturata dalla storia, dalla genialità dell'autore che propone al lettore una visione micro e macro della condizione dell'essere umano.
Come si legge nella prefazione relativa alla raccolta di racconti, l'autore zoomma, ma dà anche una visione dall'alto. E a pensarci bene, è proprio così.
M'immagino un Carlo Baroni che accovacciato sulla Luna, la regina della notte che lui tanto ama,  guarda la Terra con un grosso cannocchiale e con abilità ci parla del macro, della situazione drammatica in cui versa il pianeta, della follia del genere umano... Ma piano piano,  a fasi alternate con un'abilità da scrittore esperto, restringe il campo e arriva al micro. C'introduce nella storia di piccola e varia umanità, attraverso lo sguardo su una coppia dove il vuoto interiore e morale raggiunge apici che passano attraverso orgasmi e scambi di coppia, erotismo specchio di un malessere... Male di vivere e crisi esistenziali, notti insonni e "spugne gettate" sul valore della Vita. 
Il finale sarà la chiusa degna di un malessere che non trova soluzione, ma che lascia il lettore nell'attesa di una svolta.

Di più non posso dire, perdonatemi.

Ma posso dire che quando sarà in circolazione, sarà un libro da leggere, che vi consiglio. Il lettore potrà perdersi  sotto questa grande lente d'ingrandimento sulle umane debolezze e sulle follie dell'essere umano stesso. E chissà, forse ognuno di noi potrà fare qualche riflessione su di sé e sulla propria vita, nel bene e nel male.

Ritengo Carlo Baroni una penna che i grandi editori, e sottolineo grandi, non dovrebbero farsi scappare.



Alla prossima
dalla vostra 
Stefania Convalle