Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

lunedì 10 febbraio 2014

Numero 193 - Appuntamento settimanale con la nuova rivista! - 10 Febbraio 2014


Dietro la porta di Stefi
Rivista  settimanale on line
n° 2 del 10 Febbraio 2014

In questo numero:

- Impariamo a chiedere (Curato da Stefania Convalle)
- Nuovo nato (di Stefania Convalle)
- Rimpianti e rimorsi (di Lupo70)
- L'angolo di Nonna Papera (oggi la proposta è di Cinzia)


IMPARIAMO A CHIEDERE
Quando si vuole una cosa, l'Universo intero trama a favore. Il guerriero della luce lo sa. Per questa ragione, presta grande attenzione ai propri pensieri. Nascosti sotto tante buone intenzioni ci sono sentimenti che nessuno osa confessare a se stesso: la vendetta, l'autodistruzione, la colpa, la paura della vittoria, la gioia macabra dinanzi alla tragedia altrui.
L'Universo non giudica: cospira a favore di ciò che desideriamo. Perciò il guerriero della luce ha il coraggio di guardare le ombre della propria anima, e si domanda se non stia chiedendo qualcosa di sbagliato per se stesso.
E presta sempre grande attenzione a ciò che pensa.

- da "Il Guerriero della Luce" di Paulo Coelho


NUOVO NATO!


Vi presento il nuovo nato in casa Convalle;-): "Storie in verticale".
Un piccolo volumetto di poesie che forse poesie non sono, ma solo piccole storie narrate, appunto, in verticale. Potremmo definirla una prosa poetica. Sono contenta che sia uscito a pochi mesi da "Dentro l'amore" perché, in effetti, sono assai collegati; sia i racconti che le poesie sono state scritte in un periodo che va dal 2007 e termina nel 2013; si trovano quindi parecchi collegamenti tra i due libri e leggerli diventa quindi una curiosa questione di parallelismi.
Devo dire che sono rimasta sorpresa dall'entusiasmo col quale è stato accolto "Storie in verticale"; solitamente le poesie rappresentano lo zoccolo duro, sembra quasi che la parola "poesia" faccia paura o sia qualcosa di necessariamente incomprensibile; forse il mio modo di fare poesia non è così ermetico e quindi è di facile approccio per chiunque vi si voglia accostare. In tutti i casi, sono contenta della risposta del pubblico:-)

RIMPIANTI O RIMORSI

Rimpianti o rimorsi.
Bronnie Ware, infermiera australiana che si occupa delle Cure Palliative per i malati terminali, assisteva i moribondi durante i loro ultimi giorni.
Ha riportato le loro ultime parole e desideri in un blog intitolato "Inspiration and Chai"
http://www.inspirationandchai.com/Regrets-of-the-Dying.html

Visto il seguito che ha avuto tale blog decise di scrivere un libro: “I 5 più grandi rimpianti dei morenti”.

Di seguito riporto la traduzione di ciò che è scritto sul sito
riguardo  questi 5 "rimpianti" con l'invito a riflettere sulle priorità che ogni giorno ci diamo .
Lupo_70


 5. Vorrei essere stato capace di rendermi più felice.

"Questo è un sorprendentemente comune a tutti. Molti non si rendono conto, finché non è tardi, che la felicità è una scelta. Sono rimasti bloccati nelle loro abitudini e nella routine.
Il cosiddetto 'comfort' di familiarità si è espanso anche alle loro emozioni, perfino ad un livello fisico.
La paura del cambiamento li fa fingere con gli  altri e mentire a se stessi, convincendosi di essere contenti, quando nel profondo,  non desideravano che ridere a crepapelle e un po’ di infantilità nella loro vita. "

4. Vorrei esser rimasto in contatto con i miei amici.

"Spesso non sono riusciti ad apprezzare quale privilegio magnifico fosse avere dei vecchi amici se non nelle loro ultime settimane e non sempre era stato possibile rintracciarli. Molti erano così concentrati sulle proprie vite che hanno perso per strada delle amicizie d'oro nel corso degli anni. Molti rimpiangevano profondamente di non aver dato alle amicizie il tempo e lo sforzo che si meritavano. Ognuno sente la mancanza dei propri amici quando sta morendo."

3. Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti.

"Molte persone sopprimono i loro sentimenti in modo da mantenere il quieto vivere con gli altri. Di conseguenza, si accontentano di un’esistenza mediocre e non diventano mai chi erano realmente in grado di divenire. Come risultato, amarezza e risentimento diventano delle malattie che si sviluppano dentro. "

2. Vorrei non aver lavorato così duramente.

"Questo è venuto fuori da ogni paziente di sesso maschile che ho assistito.
Si sono persi l’infanzia dei loro figli e la compagnia dei propri partner.
Anche alcune donne hanno menzionato questo rimpianto, ma come se fossero di una vecchia generazione, molti dei pazienti di sesso femminile non erano stati capifamiglia. Tutti gli uomini che ho curato hanno rimpianto profondamente l’aver trascorso così tanto della loro esistenza a dedicarsi sfrenatamente al lavoro. "

1. Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita come volevo io, non quella che gli altri si aspettavano da me.

“Questo il rammarico più comune per tutti. Quando le persone si rendono conto che la loro vita è quasi finita e
ripensano ad essa tirando le somme, è facile rendersi conto di quanti sogni sono rimasti insoddisfatti.
La maggior parte delle persone non aveva realizzato nemmeno la metà dei loro sogni e doveva morire con la
consapevolezza che era a causa di scelte che aveva compiuto. La salute offre una libertà di cui in pochi si rendono
conto, fino a quando non la perdono.”


L'ANGOLO DI NONNA PAPERA;-)




Il risotto con il sole

Ingredienti:
-       350 gr di riso
-       300 gr di zucca
-        1 cipolla
-        1 spicchio d’aglio
-        ½ bicchiere di vino bianco
-        brodo vegetale
-        Prezzemolo tritato
-        rosmarino tritato
-        una noce di burro
-        olio extra vergine di oliva
-        formaggio grattugiato
-        sale


Imbiondire la cipolla tagliata sottile insieme all’aglio con tre cucchiai di olio extravergine di oliva.

Aggiungere la zucca privata dei semi e della buccia, tagliata a pezzi, e lasciare insaporire per qualche minuto.

Aggiungere un po’ di brodo vegetale e cucinare a fuoco lento finchè la zucca diventa morbida.

Ora, togliere il tegame dal fuoco e frullare la zucca, aggiungere un pizzico di sale, rimetterla sul fuoco, aggiungere il riso e sfumare con ½ bicchiere di vino bianco.

Aggiungere il prezzemolo tritato e cucinare per 15-20 minuti, aggiungendo il brodo un poco alla volta.

A fine cottura mantecare il riso con il burro, aggiungere un po’ di formaggio grattugiato ed il rosmarino tritato.

(ricetta by Cinzia alias Fidanzacinzia;-)...)

10 commenti:

  1. La più brava sei tu, le tue parole fanno bene all'anima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahahah:-D Grazie, Armida, ma sei di parte, dai;-)))) Bacione!

      Elimina
  2. buona settimana.. anche se già il secondo giorno è passato! Letto i numeri della rubrica. Il brano e la citazione di Coelho si leggono con piacere... - " l'universo cospira a favore di ciò che desideriamo.... " , sì, bisogna crederlo!......Complimenti Stefi per "il nuovo nato" :-)
    E la ricetta è di mio gusto, un buon suggerimento! Buona serata!!!

    RispondiElimina
  3. Noto che l'argomento proposto da Lupo70 viene "saltato" a piè pari:-) Beh, effettivamente quando ne abbiamo parlato, sapevamo che c'era questo pericolo perché la gente non ama parlare della morte. Io ritengo, invece, che sia un articolo molto interessante che deve far riflettere. Finché siamo vivi e vegeti, siamo ancora in tempo, leggendo articoli del genere, a renderci conto che forse dobbiamo correggere il tiro della nostra vita per non avere rimpianti, o averne il meno possibile, quando verrà la nostra ora... Ricordo mio padre, quando stava già male, ma non ancora tanto male da non esserci più con la testa... Parlava al telefono con qualcuno e ricordo che disse:"Rimpiango di non aver viaggiato nella mia vita...Ho pensato solo al lavoro e non ho dedicato tempo ad altro; adesso che è troppo tardi, me ne rendo conto..."
    Ricordo l'amarezza con cui pronunciò quelle parole e io pensai che non volevo arrivare alla fine dei miei giorni con gli stessi rimpianti e quindi vivo la vita, a volte fuori dagli schemi dei più, a volte rischiando qualcosa, ma almeno potrò dire che ho cercato di realizzare i miei sogni, comunque e sempre:-)
    A questo devono servire articoli come quelli proposti da Lupo 70, a darci una svegliatina, se serve, e quindi lo ringrazio per avercelo proposto!

    RispondiElimina
  4. Domenica proverò il risotto con il sole, un risotto dal nome così poetico non può certo deludere!!

    RispondiElimina
  5. Auguri, auguri, auguri per il secondo numero di questa interessante rivista virtuale.
    Ho letto tutto con attenzione. Nel rinnovare i complimenti a Stefy per il neo-nato, volevo soffermarmi sull'intervento di Daniele. Non nascondo che la morte è una di quelle cose che non riesco ancora ad accettare e che... preferisco non pensarci (ma per esorcizzarla ci scrivo anche qualcosa di tanto in tanto).
    Il suo 'articolo', però, è un inno alla vita, ad amarla in tutte la sua poliedricità. Ma soprattutto a viverla intensamente.

    "Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto".

    Ecco, credo che questa citazione di Threau (contenuta e che riassume uno dei miei film preferiti) descriva perfettamente quello che Daniele ci ha gentilmente offerto con il suo intervento.

    La ricetta sembra ottima, ma coi risotti non ci so fare, o meglio, è la pazienza quella che manca...

    Un abbraccio a tutti voi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella, la citazione! Una sintesi perfetta dell'articolo proposto da Lupo70. E brava la nostra Daniela! Clap clap:-D

      Grazie grazie grazie per gli auguri:-) vediamo un po' cosa viene fuori con questa rivista on line:-) aspetto sempre il tuo articolo sulla poetessa, mi raccomando!!!:-))

      E magari se ci "molli" anche una ricettina tarantina, non ci offendiamo neh;-)))

      Elimina
  6. - 1° parte -

    - IMPARIAMO A CHIEDERE -

    Carissima Danzastefi,

    imparare a chiedere non è per niente facile, bisognerebbe rimanere consapevolmente concentrati sui propri pensieri durante tutto il periodo di veglia e sappiamo bene che è quasi impossibile.

    Ci sono molti momenti in cui si pensa istintivamente, senza veicolare la volontà ed è lì che s'infiltrano, involontariamente, negatività o scoraggiamenti verso le proprie aspirazioni.

    L'importante, secondo me, è 'centrare' più volte, volutamente, durante la giornata, il giusto atteggiamento mentale positivo rivolto a ciò che si desidera raggiungere, con l'assoluta fiducia che l'Universo possa realizzare qualsiasi desiderio.

    ***

    - NUOVO NATO -

    Mia Stefanfinzata,

    questo tuo nuovo nato è incantevole, armonia naturale di parole, come solo tu sai fare.

    Incisiva e determinante la scelta di aprire e chiudere le tue "Storie in verticale" con una poesia molto zen (In-Es) che sembra accompagnare ogni storia poetica seguendo il ritmo calmo di un respiro, nonostante lo scontro faticoso di emozioni contrastanti.

    Leggendo le tue poesie s'intuisce uno "sguardo" comprensivo nei confronti di un vissuto complicato ma non per questo condannato a rimanere ancorato a sé stesso: il processo evolutivo si avverte di pagina in pagina, in ogni nuovo verso che svela una crescita personale importante, una maturazione consapevole e costruttiva.

    Sei una bellissima persona, Stefania, non puoi che incantare il lettore con le tue parole pensate.


    ***

    - RIMPIANTI O RIMORSI -

    Grazie Daniele!

    Il tuo scritto è davvero un validissimo aiuto per considerare le cose sinceramente importanti della vita.

    Provo a rispondermi lealmente su ogni punto:

    5- "Vorrei essere stato capace di rendermi più felice."
    Tutto sommato, è quello che ho sempre cercato di fare, soprattutto mentalmente, non mi sono mai presa troppo sul serio ed in ogni situazione ho sempre scovato il lato ironico, buffo o grottesco che mi ha fortemente aiutata ad uscirne psicologicamente integra, o se non altro, facilmente ricostruibile.
    Sì, la felicità è una scelta.

    4- "Vorrei esser rimasto in contatto con i miei amici".
    Purtroppo, su questo punto non ne esco molto.
    Nel tempo, ho perso moltissimi amici per scelte diverse di vita e, primariamente, per mancanza di tempo.
    Molte di queste persone erano amici con i quali esisteva grande affiatamento e tutt'oggi li ripenso con moltissima nostalgia.
    Sarebbe magnifico ritrovarli ma la ruota della vita gira sempre più velocemente e fermarsi sembra sempre più pericoloso.

    3- "Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti."
    Anche questo punto è alquanto complicato da sviluppare: chi può dire, nella vita, di avere avuto SEMPRE questo coraggio?
    Certo, solo in punto di morte si può pensare una cosa simile, durante la vita il pensiero rimane latente e la sensazione è che ci possa sempre essere un 'domani' per esprimersi liberamente, mentre invece si resta in un inequivocabile 'mai'.

    2- "Vorrei non aver lavorato così duramente."
    In genere è il 'capofamiglia' (sia uomo che donna) a sacrificare il tempo con i suoi affetti per il lavoro ed è un circolo vizioso, dal quale non si riesce ad uscire, è un circuito obbligato sempre più frenetico e tortuoso che non lascia tregua.
    Fino a qualche anno fa, questa corsa era giustificata per un miglioramento professionale e, quindi, economico; ma, adesso, si corre in modo sempre più smodato e senza serenità per il futuro, senza più punti di riferimento, né certezze di nessun tipo.
    ...figuriamoci il senso di tutto questo in punto di morte, dal momento che non ne ha nemmeno più in punto di vita...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nuovo nato: fidanzacinzia, ma siamo sicure che tutte le belle parole che mi dedichi, me le meriti davvero??;-)))))

      Elimina
  7. 1- "Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita come volevo io, non quella che gli altri si aspettavano da me."

    ...eh... bisognerebbe ricominciare tutto dall'inizio, personalmente, comincerei a cambiare scelta scolastica intorno ai 14/15 anni, quindi cambierebbe il mio tipo di lavoro e di conseguenza la mia vita sarebbe completamente diversa.
    Ci sto bene nella mia vita, ma mi chiedo spesso dove mi avrebbero portata i miei sogni realizzati; per questo motivo a mio figlio 17enne dico "Fai quello che vuoi della tua vita, l'importante è che ci sia passione nel tuo lavoro, nei tuoi affetti, nelle tue idee, in tutto, perché è solo in questo modo che potrai trovare la tua felicità!."

    A me, invece, rimane "La tecnica dei 101 desideri" di Igor Sibaldi (proposta da Stefania nel post nr. 169) che ho terminato da poco e credere fermamente che l'Universo sia in ascolto.

    Comunque, io non sono triste, né rassegnata, né frustrata, né delusa: la mia mente è sempre stata il mio centro evolutivo e l'ho sempre coltivata moltissimo, leggendo di tutto, curiosando in ogni cosa, conoscendo il mondo, esplorando... quindi, in punto di morte mi piacerebbe dire: "Benissimo! Ora si parte per questa nuova avventura! Sono pronta!"

    Caro Daniele, mi sembra di capire che il filo conduttore di questi 5 importanti punti vitali per la felicità sia il CORAGGIO DI VIVERE... non è davvero facile.

    Grazie.
    ***

    - L'ANGOLO DI NONNA PAPERA -

    Carissima Cinzia,

    ma che fantastica sorpresa!!!

    Il risotto con la zucca!!!

    Pensa che era il piatto preferito di mia mamma, mi ricordo quando ero adolescente e rimanevo in cucina con lei a parlare mentre lo preparava.

    Erano momenti davvero felici, forse per questo il mio colore preferito è il giallo-ocra tendente all'arancio, proprio come questo buonissimo risotto che mi ricorda la persona più speciale della mia vita!

    Grazie per avermi ricordato questi bellissimi momenti!

    Domenica lo cucinerò.

    cinzia

    RispondiElimina