Aspettando il Natale... Un bel racconto per voi scritto da Cesare Sordi, poeta e autore di prosa al lavoro per Edizioni Convalle ;-)
Buona lettura!
Il gatto dai baffi di luna
Sui tetti di un piccolo paese addormentato, dove le case sembravano
addossate per scaldarsi, viveva un gattino diverso da tutti gli altri.
Si chiamava Gigi ed era nato senza baffi.
Gli altri gatti del paese lo prendevano in giro e lui, per non sentirsi
ferito, passava le notti a camminare da solo sulle tegole fredde.
Finché una notte la Luna — che lo osservava da tempo — decise di
parlargli e, commossa dalla sua tristezza, gli donò due lunghi baffi di luce,
splendenti come stelle filanti.
Da quel momento Gigi non fu più il gatto senza baffi.
Era il gatto dai baffi di Luna.
Era arrivato il Natale e, nella magica notte della vigilia, mentre Gigi
esplorava il paese con i suoi nuovi baffi luminosi, qualcuno lo vide.
Si chiamava Tommaso, aveva otto anni ed era emozionato per l’attesa. Ogni tanto si svegliava e si sedeva sul davanzale della finestra,
guardando fuori.
Quella notte, però, vide qualcosa che non aveva mai visto prima: una
piccola scia di luce che si muoveva sui tetti.
«Che cos’è…?» mormorò, strofinandosi gli occhi.
La scia si avvicinò, saltando da una tegola all’altra, finché non si
fermò proprio davanti alla sua finestra.
E lì, illuminato dalla Luna, apparve Gigi.
Tommaso rimase senza fiato.
«Un gatto… che brilla!»
Gigi inclinò la testa, curioso.
Non era abituato agli umani, ma quel bambino aveva occhi gentili, non gli
ricordavano affatto quelli dei gatti che lo deridevano.
«Ciao» disse Tommaso piano, come si parla a un sogno per non farlo
scappare.
«Da dove vieni? E cosa fai qui nella notte di Natale?»
Il gattino non rispose — i gatti parlano solo con la Luna — ma si
avvicinò, poggiando le zampette sul davanzale.
Tommaso allungò una mano, esitante, e sfiorò i baffi luminosi.
Erano caldi. Caldi come una carezza.
«Sei bellissimo» sussurrò. E anche la Luna sembrò sorridere da lontano.
Gigi fece un piccolo miagolio, quasi un ringraziamento.
Per la prima volta, qualcuno lo guardava senza giudicarlo, senza ridere,
senza chiedersi cosa gli mancasse.
Quel bambino vedeva con stupore ciò che il gatto aveva: la luce che gli
aveva portato il Natale.
Da quella notte Tommaso e Gigi divennero inseparabili.
Ogni sera, quando il paese si addormentava, Tommaso apriva piano la
finestra e Gigi saltava dentro, portando con sé i raggi di Luna.
Tommaso gli raccontava della scuola, dei compiti, delle sue paure e Gigi
ascoltava, accucciato sulle sue ginocchia. I suoi baffi illuminavano la stanza
come due piccole lampade magiche.
Era un segreto solo loro.
Un segreto fatto di fiducia, silenzi e luce.
E la Luna, da lassù, brillava un po’ di più.
Complimenti a Cesare Sordi
per questo delicato e tenero racconto.
dalla Vostra
Stefania Convalle
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Una fiaba tenerissima adatta per il Natale. Complimenti Cesare
RispondiEliminaTania
Dolcissimo e luminoso...
RispondiEliminaProprio come i baffi di luna del gattino.
Bravo Cesare per questa bellissima favola.
Sandra Morara
Che racconto tenero ,scioglie il cuore, complimenti
RispondiEliminaAntonella Brioschi
Che bel racconto, io adoro i gatti che sono animali fantastici e questo micio ne incarna perfettamente tutta la magia.
RispondiEliminaAlessandra Pozzi
Troppo bello, tenerissimo proprio adatto a questo periodo ✨️✨️✨️
RispondiEliminaUna fiaba che riscalda il cuore ❤️ tenera, bellissima! Da leggere la sera davanti a un camino acceso, ma anche per conciliare il sonno di un bimbo il cui sonno tarda ad arrivare. Complimenti a Cesare
RispondiEliminaUna fiaba che riscalda il cuore ❤️ tenera, bellissima! Da leggere la sera davanti a un camino acceso, ma anche per conciliare il sonno di un bimbo il cui sonno tarda ad arrivare. Complimenti a Cesare.
RispondiEliminaAdelia
È una storia molto bella. Tenera, dolce, lascia l'anima serena e il desiderio di avere vicino un gatto da accarezzare. Complimenti Cesare
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