Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

lunedì 3 febbraio 2014

Numero 192 - Parte la rivista on line! - 3 Febbraio 2014




Parte oggi la nuova versione del Blog che diventa Rivista on line:-) Uscirà una volta alla settimana, il Lunedì, e sarà un contenitore di argomenti vari.

Quest'oggi partiamo con una mia proposta; a seguire un interessante articolo della nostra Cinzia che ci parlerà di un artista fuori dagli schemi, non banale; d'altronde, conoscendola, sapevo che ci avrebbe stupito! A concludere questo numero sarà... L'angolo di Nonna Papera;-) con ricette facili e buone! La prima è proposta dalla nostra Emma che ci insegna un ricettina facile facile e buonissima, ve lo posso assicurare io che l'ho assaggiata più volte: GNAM - SLURP:-)))

Spero che tutto il "pacchetto" sarà di vostro gradimento e apro la collaborazione a tutti: chiunque voglia collaborare ai prossimi numeri con idee-articoli su qualsivoglia argomento, mi può scrivere a steficonvalle@gmail.com  per valutare insieme le proposte fatte:-)))

E allora si parte!



"PRENDI IL LIBRO PIU' VICINO. APRI A PG 33. LA TERZA FRASE RAPPRESENTA IL TUO STATO ATTUALE."

Lo sapete, sono curiosa e ci provo subito.

Il libro che ho più vicino è:" Attrarre la prosperità. Come ottenere tutto ciò che serve al momento giusto" di Swami Kriyananda (Ananda Edizioni). 
Pag. 33, terza frase: "Se chiediamo una specifica opportunità, rischiamo inavvertitamente di non notarne un'altra."
Ci rifletto su... Ok, in questo periodo sono molto concentrata sulle opportunità che mi conducano dove sono diretta ed è vero che lo sguardo è puntato lì, ma non esclusivamente; effettivamente la frase in questione mi spinge a non escludere tutto il resto e a continuare a prestare attenzione a 360° al mondo che mi circonda perché, chissà, qualcosa di inaspettato e forse una nuova strada, potrebbe palesarsi in qualsiasi momento. Quindi, ATTENZIONE e OCCHI APERTI.

E voi? Qual è la vostra frase?

...........................................................................



Marcel Duchamp (1887 -1968)
di Cinzia (in arte Fidanzacinzia)

Pittore, scultore e scrittore di origine francese, si formò nella cultura post-impressionista, ma si allontanò molto presto dalle tradizionali tecniche pittoriche per sperimentare nuovi materiali e nuovi procedimenti artistici.

Unico nel suo genere, sfugge a qualsiasi schema, ama il gusto della provocazione tanto che fu l'inventore dei "ready-mades", oggetti usuali riproposti come opere d'arte.

Di questi, un esempio strordinario è rappresentato da questa fodera per una macchina da scrivere di marca Underwood:


Come in altri suoi ready-mades, il titolo e la collocazione sono utili per ripresentare l'oggetto in modo diveso e proiettarlo in una dimensione artistica.

Intitola la sua creazione "Pieghevole da viaggio" (1916) giocando con il nonsense, perché non ha senso piegare la custodia di una macchina da scrivere per portarla in viaggio.

In particolare, la fodera Underwood sembra una gonna: Duchamp si immagina l'osservatore curioso piegarsi per sbirciare cosa vi sia sotto a custodia.

Inoltre, l'opera sembra un gioco scherzoso col cognome di una giovane artista Beatrice Wood:  è come se Duchamp invitasse lo spettatore a spiare sotto la gonna della sua amica.

Un altro suo celebre ready-made è "Fontana" (1917), un orinatoio maschile in porcellana capovolto ed appoggiato sul lato piatto per poterlo fissare stabilmente ad un piedistallo:





Con questo oggetto Duchamp tocca il culmine dell'ironia e della dissacrazione.
L'invenzione del nome del presunto autore "Richard Mutt", scritto alla base della scultura, si ispira al nome della fabbrica produttrice (la Mott Works) ma anche ad un personaggio popolare, il Mutt della coppia di comici Jeff & Mutt.

La sua ricerca, nella pittura, è assolutamente personale, molto "mentale", quasi un tentativo di visualizzare la quarta dimensione; ne è un esempio perfetto la sua tela "Nudo che scende le scale, n:2" (1912):






L'artista dipinge un nudo in movimento, trasfigurato, stilizzato, androgino, senza alcuna connotazione organica od erotica, assimilando piuttosto il nudo a qualcosa di meccanico, addirittura robotico.

Infatti, Duchamp lo interpreta in chiave moderna, visualizzando la ricerca sul movimento, dipinge il susseguirsi di una ventina di diverse posizioni statiche e la scansione ritmica di questi movimenti dà luogo alla moltiplicazione della figura ed alla sua conseguente deformazione.

Nel 1915,  a New York, Duchamp comincia a lavorare al "Grande vetro": 






Nel 1923 lo dichiarerà definitivamente incompiuto, finché il "caso" (ovvero, l'accidentale rottura del vetro) non interverrà a completare il disegno dell'artista.

L'opera consiste in due grandi pannelli di vetro, disposti uno sull'altro; su di essi Duchamp riproduce pezzi precedentemente studiati e realizzati, separatamente.

Il Grande Vetro è un'opera erotica, metafisica ed ironica, nella quale si fonde perfettamente forma e linguaggio.

Duchamp rifiutò di sviluppare uno stile riconoscibile e di esporre regolarmente le sue opere, infine, negli ultimi anni si rinchiuse in un ritiro silenzioso, dedicandosi in modo esclusivo, apparentemente, al gioco degli scacchi: le sue opere, così come le sue idee, rivelano la volontà di un approccio concettuale dell'arte, fece addirittura dei suoi comportamenti un fatto d'arte.

In assoluta segretezza dal 1946 al 1966, l'artista si dedica alla sua ultima opera "Etant donnés: 1°.l la chute de l'eau, 2°. Le gaz d'éclairage".


L'opera, enigmatica già dal titolo, consiste in una porta di legno consumata, dalla quale sbirciando attraverso una fessura si apre un paesaggio luminoso e sereno che ricorda quello dipinto da Leonardo nella Gioconda.

In primo piano, su rami e foglie, è distesa una donna nuda, la testa non si vede, ha un braccio alzato che sostiene una lampada a gas, accesa.

Di questa opera si è venuti a conoscenza solo dopo la sua morte, chiudendo il percorso di un artista che ha continuamente stupito, contribuendo a definire un nuovo concetto di arte che sarà colta, soprattutto, dai diversi movimenti di ispirazione concettuale sorti nel secondo dopoguerra.

Un artista costantemente immerso nella ricerca della libertà: libertà dell'arte e libertà della vita.

La sospensione del giudizio estetico (nei ready-mades) è un'espressione di libertà, così come lo è l'invenzione di un nuovo linguaggio artistico, alchemico, alla persistente ricerca della pietra filosofale.

 E PER CONCLUDERE QUESTO PRIMO NUMERO DELLA RIVISTA...



Oggi una ricetta proposta da Emma Barberis:-)


semolini dolci

ingredienti: 

 
100 grammi di semola
mezzo litro di latte
80 grammi di zucchero
scorza di limone grattuggiata
 
in un piatto versare la semola, mischiarla con lo zucchero 
 
quindi fare scaldare il latte in un pentolino, aggiungere la scorza di limone grattuggiato
quando il latte è tiepido, versare pian pianino la semola mescolando con un cucchiaio di legno 
far bollire il latte e nel momento in cui il composto è piuttosto denso, toglierlo dal fuoco e versarlo in un contenitore unto prima con un goccio di olio 
 
far sfreddare la semola, poi metterla in frigo per almeno 2/3 ore
tagliarla in forme secondo il proprio gusto, quindi impanarla con uovo e passare nel pan pesto
 
friggere per pochi minuti e servire i semolini aggiungendo un po' di zucchero sopra  - questo è facoltativo
 
Buon appetito ! 


14 commenti:

  1. Per rispondere a queste domande o per lasciare un proprio pensiero, vi ricordo come si fa ad inserire il commento: sopra lo spazio dove dovreste scrivere il testo c'è una scritta che dice COMMENTA COME e sulla stessa riga trovate una piccola freccia sulla quale dovete cliccare; uscirà un elenco e cliccate su NOME/URL, si aprirà una nuova finestra e dovete scrivere il vs nome o nick dove c'è scritto NOME; poi cliccate su CONTINUA, inserite il testo e cliccate su PUBBLICA. Più facile di così!!!

    RispondiElimina
  2. Urcalepeppa,
    tre blog in uno...ce la posso fare...
    comincium (latino o milanese,non so).
    Inizio semiserio perchè sto ridendo,ho aperto il libro di fianco a me a pag 33 3°riga:
    "la libertà degli anarchici"Gli anarchici ,signori,sono dei cittadini che,in un secolo nel quale si predica ovunque la libertà delle opinioni,hanno ritenuto loro dovere di invocare la testimonianza della libertà illimitata(F.Tressaud)

    Beh, il mio stato attuale è piuttosto libero, non proprio anarchico.
    Quindi in parte giusto .

    Passiamo alla mia cara amica Cinzia.
    Vista per la prima volta alla serata al turnè di Monza e conosciutaun po meglio al centro Yoga Shadana sempre a Monza ,non potevo aspettarmi altro che un artista del genere.Fuori dagli schemi , provocatore e anche un po geniale.
    Ottima scelta, vado a vedermi che altro ha fatto.

    La ricetta di Emma ,da stampare e provare.
    La stampo perchè altrimenti faccio un casino con il semolino sul pc.
    Così ad occhio sembra buona.

    Tirando le somme:sono libero e mi mangio i semolini di Emma mentre guardo le opere di Duchamp.
    Musica...ho un vecchio vinile di Nikolaj Rimskij-Korsakov opera 35 "Sheherazade".
    Lo sto ascoltando.
    Tutti i 5 sensi impegnati.

    Mille buone notti a tutti.
    Daniele

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Lupo70, naturalmente sto rispondendo al tuo commento ascoltando Sheherazade, così m'immagino te che mangi i semolini;-) Effettivamente è consigliabile che tu li prepari lontano dal pc, non si sa mai;-) Cmq provali perché sono ottimi e poi sappici dire; e magari proponici tu una ricetta: anche i Lupi hanno qualche piatto forte?;-)
      Bella la tua frase del libro a pg 33:-D Ma l'anarchia è solo libertà o è libertà di essere ribelle?

      Su Duchamp non mi esprimo, lo farà Cinzia che ha scritto l'articolo:-) è stata brava! Artista interessante, anche se non proprio nelle mie corde, troppo...moderno;-) Non per niente il Museo del '900 di Milano non è tra i miei preferiti.

      Cmq, bravo Lupo, hai risposto al triplo-blog-in concentrato:-))))

      Elimina
    2. Ciao Daniele!!!

      Sono contenta che ti sia piaciuta la prima uscita della "nostra" rivista on-line, per quanto riguarda il mio "pezzo" ti posso dire che Duchamp è un artista che adoro (tanto quanto Dalì), ogni aspetto della sua vita mi affascina moltissimo, ogni sua creazione artistica o mentale la considero slegata a qualsiasi filone artistico ed è proprio questo che apprezzo di lui perché lo caratterizza in modo unico.

      Se andrai a cercare notizie di lui, scoprirai che ha fatto molto, purtroppo, io ho potuto inserire solo alcune sue opere tra le più rilevanti, ma c'è moltissimo altro.

      Inoltre, Duchamp era una personalità eclettica ed il suo stesso modo di pensare la vita era creativo al punto che un singolo movimento creava nella sua mente un punto di partenza per una nuova idea.

      Parlerei a lungo di questo artista speciale, ma preferisco non annoiare.

      Grazie Daniele, sei sempre molto simpatico, un abbraccio.

      cinzia

      Elimina
  3. Carissima Stefanzata,

    ...pagina 33... terza frase... "L'immaginazione può farci precipitare di volta in volta nella disperazione o nell'esaltazione, indipendentemente da ciò che viviamo."

    Beh, direi che rispecchia perfettamente il mio stato attuale, in questo periodo sono una tempesta di emozioni contrastanti, non riesco a visualizzare le cose per come realmente sono ed enfatizzo tutto in modo un po' distorto.

    Devo trovare un equilibrio, ritrovare la via della realtà per recuperare la serenità.

    Un bacio alla mia fidanzata.


    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


    Carissima Cinzia,

    questo artista è alquanto stravagante, posso dire a tratti eccessivo, sicuramente suscita una reazione nell'osservatore che, suo malgrado, diventa parte attiva del suo lavoro.

    Quindi, smuove emozione e questo è il fine di ogni artista.

    Contenta tu (che lo adori), gli altri non possono fare altro che sorriderne sgomenti.

    Comunque, ti ho conosciuta e mi sei simpatica, dunque posso accettare anche queste tue "stramberie".

    Un abbraccio.


    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

    Carissima Emma,

    non conoscevo questa strana ricetta, la sperimenterò sicuramente domenica con tutta l'attenzione che merita.

    Sono stata felice di incontrarti alla serata organizzata da Stefania al centro Yoga Shadana, mi ha fatto un piacere immenso e spero di rivederti molto presto.

    Un abbraccio molto affettuoso e caldo (vista la quantità di neve che in questo periodo imbianca la tua zona).

    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°

    cinzia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giuro che ho impiegato 15 minuti per capire chi fosse quella "carissima Cinzia" alla quale ti rivolgi :-\ Ossignur, non solo devo combattere con la premenopausa, ma devo anche scervellarmi per seguirti!!!!:-DDDDD

      Elimina

    2. ...................!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      Elimina
  4. Interessante la tua proposta Stefy. Il libro a me più vicino che sto terminando di rileggere (mi piace ogni tanto rileggere libri del cuore) è "La coscienza di Zeno".
    Terza frase di pag. 33: "... il suo respiro mozzava e ritardava la sua parola. E' una grande fatica prepararsi ad un combattimento".

    E ci rifletto su anch'io e dico che, nonostante il mio spirito guerriero, fatico sempre e molto a prepararmi per un combattimento. Uno stato perenne del mio stato d'animo. Strabiliante 'sta cosa!

    Ringrazio Cinzia per la sua attenta analisi su un'artista poliedrico come Duchamp (di grande interesse) ed Emma per la sua ricetta. Non sono un'appassionata di cucina ma aggiungere alle mie una ricetta veloce e sfiziosa non guasta mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Imperdonabile refuso: un artista.

      Elimina
    2. Ciao Dany:-) a proposito della fatica relativa prepararsi al combattimento;-) ti consiglio di leggere "Manuale del guerriero della luce" di Paulo Coelho: ti illuminerà;-)
      Refuso? Don't worry, capita ai migliori scrittori;-))))
      Poi ci dirai come sono venuti i semolini e vogliamo una ricettina tarantina, facile facile:)))

      Elimina

  5. Ciao Dany, sono contenta che Duchamp ti sia piaciuto, grazie.

    cinzia

    RispondiElimina
  6. questo blog è semplicemente perfetto,curioso e interessante come piace a me.
    carino il gioco di cercare la terza frase a pagina 33 del libro più vicino..vediamo..il libro vicino a me è SPIEGAZIONE DEGLI UCCELLI di Antonio Lobo Antunes,può darsi ne avevamo già parlato tempo fa.la terza frase è " QUANDO TUCHA MI AVEVA DETTO E' MEGLIO CHE CI SEPARIAMO,STAVAMO GUARDANDO UN ORIGINALE TELEVISIVO,MANO NELLA MANO,IN SALOTTO".

    la scelta di Cinzia su Duchamp mi ha preso molto,sono attratta dall'arte surrealista e simile e dai ready made,mi pare che anche Man Ray si cimentasse a volte in queste opere

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Michela!!!

      sono contenta che Duchamp abbia incontrato il tuo interesse, non solo, vuoi parlare anche di Man Ray, suo migliore amico fino alla morte. Fantastico!

      Si conobbero nel 1915, Man Ray è un grande fotografo, creatore di luci ed ombre a suo piacimento, per questo scelse di chiamarsi "Man Ray" (Uomo Raggio), pseudonimo di Emmanuel Radnitsky; fondò la corrente americana del dadaismo e fu perfetto interprete del surrealismo.

      L'amicizia tra Man Ray e Duchamp durò per tutta la vita, il loro rapporto fu di stima e collaborazione: nel 1926 Duchamp realizzò dei dischi di cartone disegnandovi sopra motivi spiraliformi che fatti ruotare su di un normale giradischi originano effetti ottici incredibili ("Anémic Cinema-1926 - lo trovate su You tube, guardatelo perché merita davvero!)

      Hai ragione, Michela, anche Man Ray ha realizzato diversi ready-mades, il più particolare è "Cadeau", un ferro da stiro con applicati, centralmente, 14 chiodi.

      Grazie Michela, è stato un vero piacere!
      Un abbraccio.

      cinzia

      Elimina
    2. Grazie, Michela:-))) Speriamo ti piaccia anche il numero 2 della rivista!:-))

      Elimina