Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

martedì 14 luglio 2015

Numero 222 - Libri da portarsi in vacanza;-) - 14 Luglio 2015



Tempo di vacanze, tempo di scegliere i libri da leggere sotto l'ombrellone, ma anche in piscina, o sul cucuzzolo della montagna, o in riva al lago, o anche, perché no, a casa propria;-) Insomma: dove vi pare!


 Sicuramente nella vostra valigia ci starà anche il mio e poi... pesa solo 180 grammi!!!
Ragazzi, se viaggiate in aereo, non vi creerà alcun problema millimetrico del peso-bagaglio;-)

Che dire dell'ultima mia creatura?
Mi sta dando tante soddisfazioni! Non passa giorno che io non riceva un commento da voi che lo leggete, che sia sotto forma di recensione, che sia sotto forma di post o messaggio sulla mia Pagina di Facebook "Dentro l'amore", che sia per sms, email o whatsApp!

Insomma, mi state riempiendo di gioia e lo state facendo camminare alla grande!

La mia editrice lo ha definito un libro con l'anima perché scritto con l'anima...


Mi sento come Pollicino che cerca di farsi strada in un mondo, quello letterario, dove ogni passo avanti è una conquista verso la Luna che voglio raggiungere.
Il mondo letterario è il mio mondo e oggi più che mai ne sono convinta, ma siete voi con le vostre conferme quotidiane che mi spingete ad andare avanti anche quando le cose sono difficili e a tratti sembrano IMPOSSIBILI, ma bisogna crederci sempre e io...
io ci credo!

E come non crederci un po' di più ascoltando le parole del Prof. Manrico Zoli durante una serata di presentazione del libro?
Una nota critica che voglio farvi leggere, perché mi ha commossa! Certo, dal vivo era meglio, perché aggiungeva delle postille (e che postille!), ma accontentiamoci del canovaccio. Mettetevi comodi perché è lunghetta;-)

NOTA CRITICA DEL ROMANZO
"Una calda tazza di Caffè Americano"
di Stefania Convalle
(Ed. Rapsodia)
ospite del circolo culturale Dialogo
a cura di
Manrico Zoli

Non è impresa facile aggiungere commenti personali dopo aver letto l'acuta ed esauriente prefazione di Francesco Meccariello  a "Una calda tazza di Caffè Americano" ma, comunque, ci proveremo ugualmente sperando di fare cosa gradita ai presenti e soprattutto alla nostra ospite Stefania Convalle.

Gratificare uno scrittore non significa di certo lasciarsi andare a lodi sperticate e generiche ma, dopo un'attenta lettura, cercare di cogliere elementi che possano risultare utili ai possibili lettori, ma anche all'autrice che sicuramente sa che quando un'opera viene stampata diventa di proprietà dei lettori e miglior regalo che possano farle è dimostrare di esserne stati coinvolti e pronti a discuterne confermando di averla fatta propria.

La protagonista di questo romanzo si confessa in prima persona in modo così coinvolgente, intimo e sincero da indurre il lettore a chiedersi se "Una calda tazza di Caffè Americano" sia poi un romanzo o piuttosto un diario in cui l'autrice ha voluto, più o meno consciamente, trasmetterci frammenti della sua personalità e soprattutto la sua visione di una vita, più desiderata che vissuta, a cui si aggiunge anche una realtà oltremondana palingenetica.

Questa l'impressione globale che ho tratto alla fine di una storia che mi ha coinvolto dalla prima all'ultima pagina e poiché oggi l'impresa più importante è farsi leggere, è questo il complimento iniziale e sostanziale che mi sento di rivolgere  a Stefania Convalle prima di entrare in una disamina riguardante il suo stile, un giudizio che, premetto, risulterà comunque riduttivo in quanto non ho avuto la ventura di leggere i suoi precedenti lavori!

La narrazione in prima persona mi ha spinto a queste considerazioni e ha destato in me una curiosità generica ed una serie di domande specifiche che, grazie alla presenza dell'autrice tra di noi, potrebbero avere anche una risposta.

Resta il fatto inconfutabile che lo stile dell'autrice, sincero e oltremodo accattivante, spinge a simpatizzare immediatamente con la protagonista di una storia speciale, che si ritrova nel suo vissuto trascorso abbastanza doloroso e comune a molte donne (la paura della solitudine, la morte dei genitori e la mancata maternità a causa di incontri sentimentali fallimentari o comunque non in grado di appagare la sua sensibilità e il suo intenso desiderio di ricevere e dare amore) ma soprattutto per la svolta improvvisa e quasi incredibile che la protagonista si trova a vivere, quasi travolta da una forza misteriosa, che darà finalmente un senso non solo al suo futuro ma renderà ragione anche della sua vita passata. 
Ritengo che la forza del romanzo sia proprio questo duplice vissuto esistenziale della protagonista, un "prima" accettato quasi fatalisticamente e un "dopo" sperato, atteso anche dal lettore che pagina dopo pagina è stato preparato dall'abile lavoro  psicologico dell'autrice. 

Ed infatti si arriva alla svolta, la decisione di intraprendere un viaggio da parte della protagonista stimolata all'impresa da forze misteriose alle quali si stenta a credere mentre, a rifletterci bene e le neuroscienze lo stanno scoprendo, è proprio il credere fortemente nell'improbabile, se sorretti da fedi e ideali positivi, a trasformare personaggi anonimi in eroi o eroine da romanzo! E i lettori, come ben si sa, da tempo immemorabile preferiscono ascoltare storie in cui i protagonisti riscattano le loro vite anonime con azioni o, nel caso  della nostra protagonista, attraverso un amore improvviso e fatale, per non dire romantico! 
L'intervento di una figura misteriosa sotto le spoglie di un'amica e un insieme di concomitanze che potrebbero sembrare un poco eccessive, potrebbero alienare le simpatie di una parte dei lettori amanti della razionalità, ma grazie all'abilità compositiva dell'autrice, anche gli incontri, le coincidenze e le atmosfere più strane e quasi incredibili vengono a trovare una plausibilità tale da convincere anche i lettori più scettici a seguire sino in fondo le vicissitudini della protagonista! 
Non per nulla l'autrice accortamente fa precedere la sua opera da una frase di Dostoevskij: "Ama la vita più della sua logica, solo allora ne capirai il senso." 
Ed infatti si entra giorno dopo giorno, anzi, di dieci minuti in dieci minuti di scrittura diaristica, nel vissuto e nell'intimità della protagonista e gradualmente ci si affeziona a questa donna intelligente, sensibile e coraggiosa che affronta la sua routine quotidiana ponendosi molte domande di stampo filosofico esistenziale senza soccombere a una rassegnazione che sarebbe preludio di un inaridimento fisico e psichico senza speranza! 
Mi sbaglierò, ma non posso fare a meno di sovrapporre la personalità dell'autrice a quella della protagonista che si apre indifesa ai lettori attraverso il rito liberatorio della scrittura!

Un escamotage, quello dei dieci minuti, che mi pare geniale all'interno di una scrittura narrativa congeniale al gusto dei lettori! Sono flussi di coscienza (streams of consciousness), pensieri che si susseguono, apparentemente senza un disegno prestabilito, quasi fossero ispirati da una volontà superiore che a un certo punto spingono l'autrice, come dicevo, ad un viaggio mai immaginato prima, un viaggio negli Stati Uniti, una cultura e paesaggi vissuti sino ad allora solo attraverso i romanzi ed i films hollywoodiani! Ed ecco perché sorge il dubbio che tutto quanto viene narrato dal momento della sua partenza sino all'epilogo sia solo frutto di sogni e fantasie che, più reali della vita reale precedente, hanno la funzione terapeutica di rimarginare ferite e ricomporre tasselli di un'esistenza ritenuta sino ad allora inappagante a livello affettivo!

Un puzzle da completare al fine di aprire nuovi orizzonti e rendere ragione di tutte le esperienze di vita passate dalla protagonista, donna apparentemente comune ad un esame superficiale, , ma che sin dalle prime pagine del suo diario, rivelando un desiderio di ricerca interiore (lo yoga, la musica, l'influsso degli astri, il considerare tutto l'universo, compreso le vite più umili soggette ad un'unica  forma di energia, la reincarnazione e altro), 
diventa agli occhi del lettore creatura affascinante, una natura che ha compreso che la vita può avere solo senso se dà e riceve amore, la vera forza che regge e dà spiegazione dell'intero universo! 

Molti i personaggi  e tutti descritti in modo incisivo: si va dalla bambina Rebecca al fedele anziano cane e poi, trasversalmente, si viene sapere di una vita attiva, desiderosa di conoscere attraverso pratiche orientali, un accenno al desiderio inconscio della reincarnazione, un senso religioso della vita, ma staccato dalle solite pratiche che spesso affossano il meglio della religiosità, il senso della famiglia anche se ora l'incipiente rischio della solitudine e dell'avanzare degli anni fa vivere la famiglia solo nei ricordi del padre e della madre e rivivere anche qualche rimorso come sempre accade alle persone dall'animo sensibile e generoso pensando che si sarebbero potuti amare in modo diverso e ai momenti sprecati... 

Poco si accenna e con pudore alle passioni amorose trascorse... forse deludenti al punto da voler essere cancellate dalla memoria e sostituite da un vago desiderio di sognare un amore perfetto ed allora anche il lettore si augura che il sogno si realizzi e l'autrice abilmente accontenta sia la protagonista che il lettore, infatti il romanzo ha una svolta imprevedibile ed il sogno realizzato attraverso un'amica misteriosa che quasi costringe la protagonista ad un viaggio in USA, il viaggio come metafora della vita vera:
l'incontro apparentemente fortuito con una donna anziana dalla vita romanzesca e drammatica, e soprattutto attraverso il ballo, utilizzato infinite volte in letteratura e pittura, in questo caso il tango (le magistrali pagine di Jorge Luis Borges sulla milonga) ballato in una milonga-fienile in cui avviene l'incontro con l'uomo sognato da una vita e l'interessante è che con  costoro non vi è possibilità di utilizzare a fondo le rispettive lingue materne e questo mi pare, da parte di una scrittrice, un importante segnale di modestia e controverso insegnamento, come dire che per trasmettere sentimenti e affetti forti non occorre conoscere a fondo i segreti di una lingua, ma misteri d'altro genere che vanno bel oltre gli artefici della letteratura!

A un certo punto della storia l'autrice scioglie gli enigmi della protagonista e del lettore: il mistero pare si dissolva... il viaggio rivela uno scopo preciso, completare una vita che non pareva conclusa, il ridare fiamma a una vita che rischiava di restare incompleta  e forse in futuro schiava della deludente routine quotidiana... Non solo vivere un amore intenso in una terra lontana che sembra di avere sempre conosciuto (ben diversa da quella dei romanzi o dei film statunitensi) ma molto altro di cui non si può parlare per non togliere suspance ai futuri lettori.



Signori e Signore, se siete arrivati in fondo a questo numero, meritereste il libro in regalo! ;-) 
Ma al momento potete solo comprarvelo!:-D
Come?
Andando nella vostra libreria e ordinandolo!
Oppure usando i canali on line, tipo Amazon!
Oppure scrivendo alla casa editrice Rapsodia Edizioni!
Oppure venendo alle mie presentazione su e giù per l'Italia;-)
Oppure scrivendomi all'indirizzo email steficonvalle@gmail.com 
e lo avrete con dedica personalizzata.

Insomma, in qualche modo LEGGETELO!!

E poi, naturalmente, ditemi "la vostra".




Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle






1 commento:

  1. Per rispondere a queste domande o per lasciare un proprio pensiero, vi ricordo come si fa ad inserire il commento: sopra lo spazio dove dovreste scrivere il testo c'è una scritta che dice COMMENTA COME e sulla stessa riga trovate una piccola freccia sulla quale dovete cliccare; uscirà un elenco e cliccate su NOME/URL, si aprirà una nuova finestra e dovete scrivere il vs nome o nick dove c'è scritto NOME; poi cliccate su CONTINUA, inserite il testo e cliccate su PUBBLICA. Più facile di così!!!

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