Ripercorrendo il cammino della scrittura in questi anni...
Un racconto scritto in una notte insonne, sei anni fa...
LUNA CALANTE: ti sfido
di
Stefania Convalle
Improvvisamente
sento il conto alla rovescia.
Forse perché ho
visto mio padre non riuscire più a tenere un bicchiere in mano da solo.
Forse perché l’ho
visto salire su un’autoambulanza mentre gli dicevo – stai tranquillo, è solo
per qualche giorno, vai dove ti curano meglio –
Sì, un posto da
dove non uscirà vivo.
Forse perché
quando mi alzo al mattino e mi guardo allo specchio vedo gli anni nei miei
occhi, e anche se tutti mi dicono – caspita, non ci credo alla tua età, fammi
vedere un documento – quegli anni ci sono e la paura di invecchiare, pure.
Mi alzo ogni
mattina alle sei e vado da Rebecca – piccolapiccolapiccola – un anno appena. E
per fortuna c’è lei nella mia vita, un cucciolo a cui posso dare tutto l’amore
che ho dentro che straripa da questo mio corpo rompendo argini di ossa,
muscoli, sangue, ANIMA. Ieri mi sono commossa quando l’ho vista ripetere un
gesto che le avevo insegnato, lanciare bacini con la manina, lo so, una
sciocchezza, si vede che sto invecchiando, ma ogni volta che mi sorride e vuole
venire in braccio, penso: per fortuna c’è lei.
Già, però… Quando
scrivo? Finisco alle cinque e poi cane, spesa, casa, yoga, Tai chi, amiche:
quando scrivo?
Ma scrivo a lui
che non risponde. Battaglia persa, lo so. E infatti sogno mille uomini che mi
distraggano da quei maledetti occhi. Che stupido, non ha voluto vivere questo
amore.
E allora scrivo,
scrivo, scrivo, sì, ma quando? A notte fonda, quando Rebecca dorme nel suo
lettino a casa sua e anch’io dovrei dormire perché altrimenti, domattina, chi
si alza?
Scrivere è
fatica, ma è una droga.
Ero già a letto,
diligente e responsabile baby sitter che si concede le giuste ore di riposo, ma
ecco che ho sentito il conto alla rovescia arrivare. Non c’è tempo, non c’è
tempo. Devi farlo ora, alzati, accendi il computer, scrivi, scrivi, scrivi.
Accendo il
computer, mi faccio un caffè.
Dormono tutti,
vicini di casa – sopra, sotto, a fianco – ah no, quella coppia del piano di
sopra non dorme, il figlio sta piangendo. Ecco, il conto alla rovescia mi ha
appena ricordato che un capitolo si è di certo chiuso: non avrò bambini miei.
Le mie dita
corrono veloci sulla tastiera del pc, scrivo veloce, penso che sarà a causa del
pianoforte che ho studiato, ma non abbastanza – potevo, potevo, potevo –
ma
quante cose
volevo, potevo e ancora potrei, eppure manca la forza e manca il tempo.
Il tempo: la più
grande ricchezza di un uomo.
Time out. Gioco
fermo. Come ora è la mia vita, corre dentro le cellule, ma non fuori. Però
riesco ancora a vedere un mandorlo in fiore. Anche la natura non si ferma: è primavera, vietato essere infelici, è la
stagione dei colori, lucido gli occhi, li spalanco e mi viene in mente quel
modo di dire “quante primavere” si sono vissute. Io quarantasette e torna il
tic tac, il conto alla rovescia, non c’è tempo da perdere.
Via le cose
inutili, basta ammucchiare i ricordi per spolverarli ogni tanto. Basta, basta,
basta.
Cos’è stata la
mia vita? Un torrente, ma quante volte ho trovato le rapide! Non mi lamento, in
fondo mi piacciono, ti tolgono il fiato. Quando ho trovato delle piccole anse,
ho ripreso un respiro calmo e poi via di nuovo. E quando mi sono incagliata in
qualche ostacolo, ecco che una corrente improvvisa, forte e impetuosa, mi ha
rimessa in circolo e – rapide, rapide, rapide – amori vissuti fino allo spasmo,
emozioni a mille.
Ora, però, vorrei
un lago tranquillo, non una palude, ma acque trasparenti e placide.
Il mio corpo è
cavo, svuotato da troppe delusioni, ma il conto alla rovescia mi ha dato uno
spintone – ehi, muoviti! La vita non ti aspetta! – Potrei vendere tutto quello
che ho, partire per qualche paradiso lontano, inventarmi un lavoro, vivere di
poco, ma nel sole, mare, caldo perenne. Chi mi trattiene in fondo?
Le mie paure.
Basta, ho deciso,
domani lo faccio. Domani.
Sì, domani.
Ora, però, spengo
il pc e torno a dormire. è
quasi
l’alba.
(Tratto da "Dentro l'amore" - racconti - edito 2013)
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