Seduti allo stesso tavolo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

martedì 8 ottobre 2019

Numero 316 - Le ho provate tutte - 8 Ottobre 2019




Seguo da tempo su Facebook Papy Caldonazzo
mi piace la sua voglia di comunicare, diretta e senza filtri, 
ma sempre con educazione. 
Una rarità. 

E così, incuriosita, ho letto il suo libro: "Le ho provate tutte".


Un libro strano.


Ho cercato tra le foto di Papy, volendo fare la recensione  al suo libro, e ho scelto quella che apre questo numero. 
Ho pensato che in qualche modo rappresentasse l'opera.
Vi spiego.

E parto dal principio.

Considero Papy Caldonazzo una donna coraggiosa.
Ha raccontato la sua odissea di anni e anni tra diete, ossessioni per il peso, risultati, delusioni, su e giù dalla bilancia in balìa dei chili di troppo.
Lo ha fatto con una penna ironica e intelligente, 
ridendo di sé.
Non è da tutti, diciamolo.

Si può leggere questo libro provando una sorta di empatia, con un sorriso di solidarietà, ma anche identificandosi con la scrittrice perché tocca le corde di ogni donna. Alzi la mano chi non ha mai dovuto lottare col peso, almeno in un periodo della sua vita.

E tutto può finire così.

Magari si può fare qualche considerazione ovvia, luoghi comuni di vario genere triti e ritriti sull'argomento.

Bisogna accettarsi: è vero.
Colpa di una società performante che impone modelli anche fisici: è vero.

Ma a me non basta.
Voglio guardare oltre.

Voglio capire.

La foto che ho scelto è la mia risposta.
Papy Caldonazzo ha dei bellissimi occhi chiari, è una bella donna con le sue morbidezze che parlano di femminilità e accoglienza.

Ma in questa foto gli occhi sono chiusi.
Non vediamo cosa ci sia dietro.

Chiudo gli occhi anch'io e ripenso alle storie narrate del libro.
Oltre.
Oltre l'ironia, la simpatia, la capacità di ridere di sé, credo che Papy volesse denunciare la disperazione che c'è dietro a situazioni di questo genere.

Vuoti, carenze, disistima, insicurezze.
Non lo so.

Ma il messaggio che Papy Caldonazzo ha voluto lanciare è che anche il cibo può essere una droga alla stessa stregua dell'alcol o altre dipendenze. 
Non c'è da ridere, né da sottovalutare, ma eventualmente tendere una mano a chi si trova in questa situazione.

Per questo motivo credo che Papy sia una donna coraggiosa.
Ha raccontato di sé per aiutare altre donne.

Brava, Papy Caldonazzo!

LE HO PROVATE TUTTE!
Patrizia Caldonazzo
Undici Edizioni

Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle









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