Seduti allo stesso tavolo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

mercoledì 25 gennaio 2023

Numero 429 - Un cane è meglio del Prozac, Bruce Goldstein - 25 gennaio 2023


 

Lo ammetto, leggendo le ultime righe di questo romanzo ho trattenuto a stento una lacrima. E sono andata a cercare sul web notizie di questo autore, volevo vedere Ozzy, un cane speciale che con la sua presenza riesce a tirare fuori dall'Inferno il suo papà umano. 
Una storia vera, quella che si narra. Un uomo di successo che cade nel pozzo nero della depressione, degli attacchi di panico con annessi e connessi. Ma la situazione è anche più grave perché emergono disturbi della personalità che portano l'uomo alle porte del suicidio. 
Fino a quando gli viene consigliato di prendere un cucciolo. 
E lui dopo mille ripensamenti - come potrei occuparmi di lui se non riesco a prendermi cura di me? - un giorno che avvolge New York nella tormenta più tormenta che ci possa essere, decide di fare chilometri per andare a prendere quel cucciolo di labrador. 
Il romanzo si apre così, con questo viaggio.
Ma la narrazione fa un passo indietro e nella prima parte dell'opera il lettore conosce il protagonista, lo stesso Bruce Goldestein, nel suo personale incubo dovuto a suoi problemi. 
Nella seconda parte si riprende il filo da quel viaggio e del suo ritorno a casa con il piccolo cagnolino (ancora) senza nome. 
I primi periodi col cucciolo da accudire sono un vero disastro che quasi lo fa desistere, ma tiene duro perché un passo alla volta Bruce si rende conto che avere la responsabilità di un essere vivente che dipende solo ed esclusivamente da lui lo porta a spostare l'attenzione dai suoi problemi. 
Se fino all'arrivo di Ozzy, per Bruce era quasi impossibile alzarsi alla mattina, o mettere il naso fuori dal suo palazzo se non per le strette necessità, ecco che improvvisamente scopre una ragione di vita. 
Giorno dopo giorno s'impone di essere il migliore "padroncino" del mondo: quello di Ozzy. 
Ozzy riesce a portare fuori Bruce dalla sua tana, ogni giorno, per ore e ore, e durante le lunghe passeggiate lo sguardo verso il mondo e gli altri essere umani cambia. Il cucciolo diventa il tramite con quello che c'è fuori, le persone si fermano ammirate da quel cagnolino così bello. 
S'innamora di Ozzy, lo cura come meglio può, lo accudisce come un papà verso il proprio figlio, si preoccupa se non sta bene e arriva a prendere un taxi in piena notte per correre disperato verso una clinica veterinaria quando Ozzy si mangia una scatoletta che contiene veleno per insetti. Piange e si dispera perché ha paura di perderlo.
E non lo perde.
Scopre l'amore e ritrova sé stesso.
Anche quando ha una ricaduta e in una notte terribile rivede i suoi fantasmi. Acciambellato per terra, chiede aiuto a lui, al suo cane che capisce - perché gli animali capiscono - e grazie alla sua vicinanza, il battito del suo cuore e qualche leccatina, riprende contatto con la realtà.
Ozzy diventa il suo angelo custode, il suo amico, colui che lo capisce, non lo giudica e lo ama per quello che è, con tutti i suoi problemi e fragilità di essere umano.
Grazie a un ritrovato mondo non solo nero, Bruce ritroverà anche l'amore e riuscirà a farsi una vita nuova, pur sapendo che dovrà sempre convivere con questo squilibrio chimico che dovrà sempre monitorare.

Un passo del romanzo, quello che mi ha fatto commuovere.

Da allora sono passati due anni e io sono sempre stato bene. Ma se il mostro mi assale di nuovo, e potrebbe farlo, sono fortunato ad avere Brooke e Ozzy nel mio angolo del ring.
Ma quello che mi spaventa in questi giorni è quando Ozzy e io usciamo per una passeggiata e lui cammina lentissimo. Le persone guardano ancora Ozzy e sorridono. Però spesso mi chiedono: «Quanti anni ha?» E io sussulto. Mi uccide ogni volta perché, a differenza di me, chiunque abbia mai amato un cane sa che non vivono per sempre. E a essere sincero, è difficile scrivere queste parole con le lacrime che mi colano sulle guance. Non riesco a pensare di poter vivere senza di lui. Ma una cosa la so. Quando Ozzy se ne andrà, rimarrà sempre con me, nel mio cuore. 
Per ora, chi se ne importa se cammina piano? Ha settantasette anni, per l'amore del cielo. E sapete una cosa? Ha ancora giornate magnifiche. Adora ancora nuotare. E se si innamora e vede un cane che vuole scoparsi... ragazzi, non riesco mica a tenerlo. Per assurdo, a volte, quando le persone mi chiedono quanti anni ha e io rispondo undici, non mi credono. Dicono: «Ooooh, ma guardalo, è solo un cucciolo.»
E io sorrido. E penso, già, è solo un cucciolo.
Fino a oggi, una delle cose che preferisco fare quando sono alzato fino a tardi a scrivere è portare fuori Ozzy alle tre del mattino, con il mondo addormentato; è un momento solo nostro. Solo io e il mio ragazzo. A volte gli tolgo il guinzaglio per farlo sentire libero, ma lui si gira per controllare che io sia solo a pochi metri dietro di lui. La cosa migliore di tutte, voglio dire la sensazione più meravigliosa del mondo è quando guardo Ozzy e lui mi guarda con quegli splendidi occhi da cucciolo e sorride. Sorride.



Eccoli qui, Ozzy e Bruce. Sono proprio loro.

Un romanzo per chi sa cosa significhi amare un cane, ma anche per chi non lo sa. 
Un cane può salvarti la vita.
Adottate un cane, conoscerete il vero amore incondizionato.



Io e Pepe 

p.s. Grazie all'amica Daniela Perego che mi ha fatto dono di questo libro. Mi ha fatto conoscere una bella storia che non dimenticherò.

Alla prossima 
dalla vostra 
Stefania Convalle


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