L'avventura della Edizioni Convalle mi ha portata a conoscere autori davvero interessanti e promettenti.
Uno di loro è Stefano Galardini.
Ma facciamo un passo indietro.
Ho ricevuto, e ricevo, tante opere da visionare e tra queste, prima dell'estate, ne era arrivata una che s'intitolava "All Apologies".
Della lunga mail che l'accompagnava mi aveva colpito la gentilezza di chi la scriveva, Stefano, con la sua voglia di addentrarsi nel mondo della scrittura come autore.
Ho iniziato, dunque, a leggere il suo romanzo con quel titolo "strano", visto che a malapena conosco i Nirvana ;-) e sono stata subito sorpresa dalla suddivisione in blocchi temporali, il primo partiva da un misteriosissimo 2056 :-O
Ovviamente mi sono subito chiesta: ma come sarà il mondo tra quarant'anni circa? E così ho iniziato a leggere questa storia...
Sgombriamo subito il campo da un pensiero che potrebbe nascere in automatico leggendo 2056: non è un libro di fantascienza. Il 2056 è un punto d'arrivo della storia che diventa quasi circolare. Dopo questo inizio che, in un certo senso ne è anche la fine, parte un excursus nella memoria dei due protagonisti, Luca e Lidia.
Ricordo che leggevo questo romanzo - tra l'altro, in un paio di giorni - e mi lasciavo catturare, pagina dopo pagina, da questa storia che racconta di un'amicizia, quella tra Luca e Lidia, un'amicizia che mette le radici ai tempi della scuola e accompagna i due per tutta una vita. L'amicizia è la vera protagonista del libro, quel sottile confine di questo sentimento quando si tratta di un uomo e una donna: è possibile portare avanti negli anni una vera amicizia tra due persone di sesso opposto?
La risposta è nel romanzo che dovrete leggere, ovvio;-)
E lo scoprirete pagina dopo pagina, mentre questo sentimento veleggia tra le vicissitudini della vita di Luca e Lidia.
Un romanzo delicato e senza fuochi d'artificio, ma forse è proprio questa "normalità" a conquistare il lettore.
Questa, la storia.
Ma adesso vi racconto i retroscena!;-)
Alla fine della lettura, ho scritto all'autore per comunicargli la mia intenzione di pubblicare il romanzo e ho sentito, dall'altra parte, virtuali capriole di felicità! Beh, fare l'editore, quando si danno buone notizie, direi che è molto gratificante!
Ho deciso, quindi, di incontrarlo personalmente, cosa che cerco sempre di fare con gli autori che entrano a far parte della squadra Edizioni Convalle, e ci siamo dati appuntamento al parco di Monza: quale luogo migliore, soprattutto d'estate, per chiacchierare tra autori ed editori?
E così ho conosciuto Stefano e ci siamo fatti una bella chiacchierata sul romanzo, parlando di progetti, cercando anche di spiegargli come sia la dura vita dello scrittore;-) una specie di vaccinazione verso questo mondo così affascinante, ma pieno di specchi per le allodole, tanta ipocrisia, promesse vane e tutto il repertorio: ne so qualcosa essendo prima di tutto una scrittrice.
Ma lui non sembrava preoccupato, anzi, era pronto a combattere;-)
E così, abbiamo dato il via alla lavorazione. La ricerca di un nuovo titolo! Non è stato facile;-) Perché usare il titolo di una canzone dei Nirvana ci esponeva a "rischio esproprio immobili" :-D per una questione di diritti d'autore.
Individuare il titolo giusto non è facile e così ho detto a Stefano: cerchiamo tra le frasi del romanzo. E così è stato, una frase estrapolata, una piccola riflessione e ne abbiamo tenuto il cuore: "Il tempo dentro di noi". Che poi... detto qui che non ci legge nessuno;-), a me piace più del titolo originale! ;-) Ma non ditelo a Stefano :-D
La copertina è stato un colpo di fulmine, una ricerca di immagini varie effettuata da Stefano, alcune proposte, ma quella scelta è stata amore a prima vista, riproduceva esattamente l'atmosfera del libro: due figure in lontananza che camminano vicine, sembrano un uomo e una donna, nella luce di una galleria che mi ha ricordato la galleria "Vittorio Emanuele" della mia Milano, quella luce quasi fosse un palco dove i due camminano e intanto... ripercorrono la loro vita, la loro amicizia.
E noi, pubblico, a guardare affascinanti.
"Il tempo dentro di noi", un libro da leggere.
Bravo, Stefano Galardini, continua così e scrivi, la strada è lunga, ma il bello è stare "on the road", come ha detto qualcuno;-)
Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle
Voto x il racconto dal titolare "l albero dai piedi di sacco".
RispondiEliminaL'hai messo nel numero sbagliato:-) devi scriverlo sotto il numero della Garetta di Natale :-)
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