Seduti allo stesso tavolo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

lunedì 17 giugno 2024

Numero 452 - Perfect days/Le parole in libertà, di Stefania Convalle - 17 Giugno 2024


Ieri sera ho visto un film che mi ha molto colpito: "Perfect Days" del celebre regista Wim Wenders.
Vedere questo film è stato come leggere un libro di poesie. 
La poesia crea emozioni, stimola riflessioni; la poesia evoca, quasi mai spiega. La poesia, a volte, è ermetica.
E così, guardando il protagonista - Hirayama - che si muove nella sua Tokyo, ci si immerge in un'atmosfera che ci trasporta in una sorta di bolla dove osserviamo insieme a lui le immagini che attraversano i suoi occhi e il suo sorriso. Viviamo insieme a lui la vita che ha scelto, una vita semplice, svolgendo un lavoro umile. Una vita scandita da ritmi ben precisi, da rituali sempre uguali, a partire dal risveglio fino al momento in cui si corica alla sera sul futon, per leggere alla luce di una lampada il romanzo di turno. Tanti i richiami alla letteratura, rappresentati proprio dai libri che sceglie quando si reca dalla stessa libraia. Una colonna sonora che diventa, anch'essa, protagonista; sorridiamo insieme a lui quando ascolta delle preziose e superate musicassette, mentre è alla guida: le canzoni scelte sono strettamente collegate alla storia stessa.
Hirayama conduce una vita piena di disciplina, con gli occhi rivolti alla Natura, a tratti spirituale. Il silenzio racconta il suo mondo interiore, e ci racconta di un uomo che parla poco ma sa ascoltare, osserva e comprende l'essere umano, assumendo spesso un atteggiamento compassionevole. 
Ma quel sorriso che alberga in lui nasconde un dolore di un mondo che ha lasciato, sicuramente una vita agiata - lo si comprende da alcune scene importanti - e un rapporto col padre conservato nella nebbia dei ricordi e tra le fronde di un albero i cui rami si muovono mossi da un vento leggero. 
Hirayama rappresenta l'antitesi del progresso, il tenersi lontano dal mondo moderno che a volte annienta i rapporti umani, il tentativo di cercare il proprio centro, consapevole che è una battaglia quotidiana.
Lui ci insegna il significato della parola essere.
E il motivo per cui vi parlo di questo film - che vi consiglio - proprio oggi è che si sposa bene con quanto espresso da me nel numero 451 di questo blog, dove lanciavo questa rubrica "Le parole in libertà", dove parlavo dell'importanza di essere quello che siamo.
E così andiamo avanti lungo questo cammino. 
Ringrazio Maria Rita Sanna che è stata la prima ad accogliere il mio invito a scrivermi a steficonvalle@gmail.com per poter esprimere un personale pensiero in libertà. E lei l'ha fatto, scrivendo quello che vi posto qui di seguito. 

Tutto si ricollega al concetto di essere. Quanto scritto da me nel precedente numero, quando espresso nel film "Perfect days" e, infine, quanto contenuto nella mail di Maria Rita.
A voi la lettura.

15 Giugno 2024
“L’importante non è arrivare, ma essere”
Cara Stefania, 
parto da queste parole che la tua riflessione mi ha riportato alla mente, e sono le stesse che ho ascoltato nella diretta di Silvana Da Roit dedicata alla vita di Cesare Pavese. Capisco il tuo momento delicato, e la necessità di voler comunicare, nonostante varie vicissitudini sfavorevoli, rivela il tuo carattere sincero e ottimista verso la vita: ti affidi alle persone. E quando Stefania Convalle chiama, io rispondo sempre: presente! 
Ecco la parola essere farsi strada tra le indecisioni. E cosa c’è di più bello nel prendere in mano carta e penna, o un pc, e scrivere una lettera? Durante i miei vari periodi negativi ho cercato vie di fuga per distrarmi, la lettura prima fra tutte, la lavorazione dei lievitati come i dolci, e da quando ti ho conosciuto ho messo in pratica, con convinzione, la scrittura. E da quel momento in poi sono stata essere. Ho capito che imparare a fare bene qualcosa per sé e per gli altri è essere, fare qualcosa per sé stessi vuol dire essere, studiare e conoscere un nuovo argomento, approfondirlo e capirne i meccanismi che lo animano è essere. E non importa se può essere utile o no alla nostra vita, se ci può far diventare ricchi, per esempio - che se succedesse non sarebbe male, purché non ci faccia arretrare nei sentimenti, chiuderci in noi stessi, incupirci o deprimerci. 
Penso che essere implichi un certo stato di movimento verso una giusta e sana consapevolezza. 
La parola essere sembra indicare staticità, una cosa certa, uno stato mentale o d’animo da cui non si cambia. Invece, credo sia il contrario. Essere significa, secondo me, cambiare il modo di pensare, avere la coscienza di poter fare qualsiasi cosa nel modo più congeniale a noi stessi. La cosa che più ci piace. Mi è capitato, nel tempo, di desiderare alcune cose che altri riuscivano ad avere in modo facile ma io non potevo permettermele. Ho capito che la mia era solo invidia. Quelle cose non facevano per me, non erano alla mia portata. Desideravo arrivare allo stesso punto dove andavano gli altri. E come scriveva Pavese “l’importante non è arrivare, ma essere”: lo capisco ora. Ora che sono essere, ora che non ho più desideri, ora che il mio essere lo costruisco giorno dopo giorno. Essere per me è diventato cambiare, capire, vivere.
Ti abbraccio con affetto
Maria Rita

A voi la parola, se avete voglia di dire la vostra, di commentare quanto espresso da Maria Rita o altro, scrivetelo in un commento. 
Parliamo.
Scambiamo pensieri e opinioni.

E magari ascoltate una delle canzoni del film, che personalmente dedico a Tania Mignani.
https://youtu.be/QYEC4TZsy-Y?si=YR-9JuFFaEhUb8__


Alla prossima
dalla (sempre) vostra
Stefania Convalle



12 commenti:

  1. Grazie Stefania, il tuo invito offre un'opportunità di confronto oltre che nuovi stimoli per la scrittura. Grazie per averci fatto conoscere questo film, è per certo una bella storia e invita a riprenderci gli spazi che troppo spesso sono occupati da situazioni superflue.
    Grazie e buona serata 💖

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    1. Grazie a te per aver inviato questa bella lettera piena di riflessioni :-)

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  2. Innanzitutto grazie per la bella e approfondita ecensione, Stefania. Questo film purtroppo me lo sono perso, ma conto di recuperarlo prossimamente su Netflix, ne avevo già sentito parlare molto bene e con questa recensione me l'hai confermato. Grazie anche a Maria Rita per le belle riflessioni che ha condiviso con i lettori di questo blog. Sono una bella iniezione di positività e denotano la lunga strada che hai percorso, macinando esperienza che ti ha portato alla saggezza e serenità odierna.
    Alla prox😊

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    1. Il film lo devi vedere ;-) Grazie a te per la partecipazione!

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  3. Aggiungo che la musica è molto bella, malinconica e intensa. Buona fonte di ispirazione 😘

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  4. Bella iniziativa, grazie Stefania. E grazie anche a Maria Rita Sanna che ha "iniziato" cogliendo l'invito. Scriverò di sicuro, ma devo essere a casa con il PC a portata di mano...

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  5. Scusate sono Marta Martello, non so perché è uscito "anonimo"...

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  6. Momenti di riflessione molto intensi, grazie alla lettera di Maria Rita e alla recensione del bellissimo film Perfect Days da parte di Stefania. Sono d'accordo con quanto scritto da Maria Rita, l'importanza di "essere" la si capisce forse alla nostra età, quando tutta la futilità che ha accompagnato la nostra vita, come per magia, cessa di essere importante. Quando si riesce ad attribuire il giusto valore a quanto conta veramente. Come il protagonista del film, siamo il prodotto del nostro passato, ciò che è stato non sparisce, non si dimentica ma si supera, è possibile andare oltre, è possibile e auspicabile migliorarci senza dimenticare ciò che siamo stati.
    P.S. grazie Stefania per la bellissima dedica. Sai quanto è importante la musica per me.

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    1. Grazie per il tuo commento, sempre profondo e pertinente. La dedica, fatta col cuore :-)

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  7. Eccomi qui! In un pomeriggio uggioso, che ha poco a che vedere con l'estate, mi accingo a scrivere cogliendo l'invito di Stefania. Mi è piaciuta la recensione del film che non ho visto, e mi ha incuriosita. Mi hanno colpito, fra le altre, le parole "Vedere questo film è come leggere un libro di poesie. La poesia crea emozioni, stimola riflessioni; la poesia evoca, quasi mai spiega. La poesia, a volte, é ermetica." Deve essere davvero molto interessante vedere un film che ti riporta emotivamente a un libro di poesie. Siamo abituati a vedere film tratti dai romanzi, ma che un film ci dia le sensazioni che ci danno le poesie è davvero particolare. La poesia per me permea la nostra esistenza, ci fa sentire vivi anche quando apparentemente potremmo non cogliere l'essenza della vita stessa, perché disorientati dal troppo da fare, troppo da pensare, troppo da affrontare e da risolvere. Ma "lei" ti viene in aiuto perché ti stacca con delicatezza i piedi, cosi tremendamente ancorati al terreno, per sollevarti o ri-sollevarti e permetterti di librarti ancora in volo. Ed è a quel punto che si destano in noi emozioni sopite, ricordi di cui non avevamo più memoria. La leggerezza e quel senso innato di libertà, spesso smarrito nella stressante quotidianità, tornano a restituire un senso. Rispetto a quanto afferma Maria Rita Sanna, mi trova d'accordo su quanto ci dice dell'essere; effettivamente il passare degli anni ci regala una saggezza che prima sembrava impossibile e che si concretizza con l'dea che andiamo bene così, col poco o tanto che abbiamo ricevuto ma soprattutto con ciò che siamo. Questo non spegne eventualità sogni o velleità, ma ci porta a un significato della vita più umano, più vicino alla natura. Più vero.

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    1. Cara Marta, grazie per questo bellissimo tuo intervento che rimanda a tante ulteriori riflessioni sulla Poesia e sulla vita. Grazie davvero!

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