Seduti allo stesso tavolo

Seduti allo stesso tavolo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

martedì 25 giugno 2024

Numero 453 - Le lettere - Le parole in libertà, di Stefania Convalle - 25 Giugno 2024


Eccoci al terzo appuntamento di questa nuova rubrica, "Le parole in libertà". Uno spazio dove potete lanciare qualsiasi argomento e ne parleremo. Ma potete anche scrivere una lettera "virtuale", come nel caso di oggi, in cui mi parlate come si fa come a un'amica.
Qualche giorno fa, appunto, mi è arrivata una mail da Elisabetta Motta, che parla di un suo momento collegato anche al mondo editoriale. 
Posto qui di seguito il testo della mail e poi la mia risposta.

Cara Stefania,
con molto piacere rispondo al tuo bisogno di comunicare, di parlare con chi ti segue. E tra queste persone ci sono io.
Lo faccio nelle prime ore della giornata, quando il silenzio qui in casa mi accompagna, e in un momento in cui mi sento un po' sfiduciata verso il prossimo. Si sa, nella vita, nel lavoro, ci sono momenti alti e quelli bassi per tutti. E a proposito di pomodori in faccia, non sei l'unica ad averne presi… Magra consolazione, mi dirai.
Sono ormai trent'anni che lavoro nel settore dell'editoria e, come per te, le parole sono sempre state il mio mondo e continuano a esserlo. Un valido mezzo di comunicazione. Anche un ottimo mezzo di sfogo, di distrazione. Forse è nei miei momenti più bui che riesco a scrivere meglio, spinta a cercare nelle parole un mondo migliore. Non so se è così anche per te.
Ed è proprio attraverso la scrittura che si esprime il proprio essere. Per quanto mi riguarda, in ciò che scrivo, che sia un romanzo o un breve racconto, viene sempre fuori qualcosa che appartiene a me, al mio carattere e al mio modo di essere. È inevitabile.
Cara Stefania, concludo dicendo che hai avuto, come sempre, una bella idea a creare questo spazio nel tuo blog, nel tentativo di stabilire dei contatti con chi ti legge. Emerge in questo la tua profonda sensibilità, il volere mantenere dei rapporti umani che spesso vengono annientati da una realtà in cui spesso l’egoismo ha il sopravvento.
Grazie,
Elisabetta


Cara Elisabetta, 
in una lettera breve ma intensa, riesci a farmi sentire una sorta di amarezza per il mondo dove entrambe viviamo: quello dell'editoria. Tu, da più tempo di me, fai trasparire la delusione per eventuali aspettative e anche per l'essere umano che spesso e volentieri tradisce la fiducia e delude. Ma leggo anche tra le righe il dispiacere per anni e anni di lavoro che - forse - non hanno prodotto il risultato atteso.
Vedi, dialogare fa bene! Perché ci si rende conto che non si è da soli e non si è i soli a vivere il malessere che serpeggia nelle strade della piccola editoria (e non solo lì). 
Entrambe scriviamo da diversi anni e abbiamo una carriera di tutto rispetto, ma si continua a lottare ogni giorno come se fosse il primo. Sarà giusto così? Per me, no. Però il mio parere in merito è risaputo e credo che quello editoriale sia un mondo inquinato fortemente da dinamiche distruttive rispetto al talento dei pochi, con lo spazio concesso a chi di talento non ne ha affatto (e sono la maggior parte); mi riferisco alle case editrici a pagamento, ma anche al self-publishing, che produce montagne di opere che opere non sono e intasano spazi che dovrebbero appartenere ai veri artisti. E come non restarci male quando si vede che persone che scrivono e non sanno farlo, vanno avanti perché trovano corsie preferenziali non attribuibili al talento, ma al fatto di conoscere chi... Un mondo davvero triste e deludente, perché poi, come dici nell'ultima parte della mail, l'egoismo regna imperante e, aggiungo, anche il narcisismo e l'egocentrismo sfrenato. E vogliamo parlare della parola gratitudine? Sono davvero poche le persone che ne conoscono il significato.
Però, sai cosa ti dico, cara Elisabetta? Nonostante i momenti grigio-neri che mi colgono, dove penso a quanto tutto sia inutile, il colpo di reni arriva sempre e cerco di volgere lo sguardo verso coloro che sono al mio fianco e mi stimano (e ce ne sono tanti!) ed è proprio da loro che arriva la forza di non mollare e di crederci ancora. Credere ancora, non dico nel mondo dell'editoria che temo sia irrimediabilmente caduto in un vortice senza fine, ma credere nell'essere umano. E per queste persone bisogna continuare a fare quello che facciamo, tu e io, in modi diversi, da tanti anni.
Insomma, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno (se di vino è meglio!).
Ti voglio dedicare, prima di salutarti, un testo che conoscerai sicuramente, ma è talmente pieno di significato che è bello rileggerlo. Lo dedico a tutti coloro che hanno qualche momento difficile, perché è un testo che restituisce calore.

Desiderata

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile, senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone.

Di' la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari e aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti, e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna, ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto di essere qui.
E che ti sia chiaro o no, non v'è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.
Fa' attenzione e cerca di essere felice.
- Max Ehrmann

E a tutti voi che mi seguite, se avete qualcosa da aggiungere o se volete raccontare la vostra esperienza in merito all'argomento di oggi, fatelo in un commento.
Se poi volete scrivermi per dire la vostra su qualsiasi argomento, inviate una mail a steficonvalle@gmail.com e la pubblicherò nel Blog.
Ringrazio tanto Elisabetta Motta per avermi aperto il suo cuore.

Parlare è bello. Recuperiamo la profondità dell'esistere.


Alla prossima
dalla (sempre) vostra
Stefania Convalle

16 commenti:

  1. Cara Stefania, hai proprio ragione! In questo mondo dell’editoria, accattivante ma così difficile, si lotta come il primo giorno. E sinceramente mi sono un po’ stancata. Certo, ho avuto le mie soddisfazioni, e probabilmente ne avrò ancora, però che fatica a restare a galla in questo mare di squali. La parola gratitudine poi e’ sconosciuta, sostituita dalla parola opportunismo. E vogliamo parlare di messaggi o mail inviati senza ricevere una risposta? Eppure lavoriamo nel settore della cultura, pensa! Però, ci sono anche belle persone come te. Mosche bianche, ma ci sono, per fortuna. E allora mi ritorna l’entusiasmo e la voglia di fare. Grazie, cara Stefania, di esserci, ascoltare e rispondere! 😊 Elisabetta

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  2. Cara Stefania e Elisabetta, quando arriva il momento down non c'è alternativa che lasciarlo scorrere rimanendo inermi,almeno per me è così. Però la lettera "Desiderata" contiene il calore ristoratore che ti fa andare avanti a piccoli passi, passo dopo passo:
    Gioisci dei tuoi risultati, conserva l'interesse.
    Insomma è un inno alla vita nonostante tutto e per noi che siamo amanti della scrittura e della lettura non possiamo sottovalutare queste belle parole.
    Grazie Stefania di avermi fatto conoscere questo testo, grazie Elisabetta per la condivisione del tuo stato d'animo, ti auguro una buona ripresa

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    1. Ciao Maria Rita! Hai fatto bene a sottolineare la bellezza e la profondità del testo che Stefania mi ha dedicato e che io, presa dal formulare la risposta, avevo tralasciato di fare. Un testo ricco di parole incoraggianti e di suggerimenti per cogliere le bellezze del mondo che ci circonda e di chi ci sta accanto. Ancora Grazie, Stefania. Elisabetta

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  3. La spontaneità di queste parole non può che scaturire da belle persone. Quando lo sconforto rischia di prendere il sopravvento pensate al sorriso di chi,
    prendendo in mano una vostra opera, non vede l'ora di leggervi. La connessione che avviene tra chi scrive e chi legge è una magia. Non vi arrendete, lasciate che le vostre parole fluiscano perché arriveranno sempre al cuore di qualcuno che ne ha bisogno.

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    1. Valentina, sei sempre carina! E sicuramente una spinta a continuare a scrivere, sempre e comunque ;-)

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  4. Grazie Valentina! Che belle parole! Eh no, io non mi arrendo e continuo a scalare questa montagna. Sai, ho raggiunto più di una volta la cima, ma poi inspiegabilmente sono scivolata un po’ indietro, come se una grande mano mi tirasse giù. E allora di nuovo ho affrontato l’impervia salita. Sappi che commenti come il tuo danno una grande sferzata di energia positiva! Elisabetta

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  5. Una lettera scaturita dal cuore, Elisabetta. Come ha detto Maria Rita, i momenti down purtroppo sono inevitabili, quando arrivano ci travolgono come una valanga e noi restiamo sotterrati sotto al peso delle disillusioni. Ma tutto passa, prima o poi. E i brutti ricordi restano lì, davanti ai nostri occhi, per ricordarci che non vale la pena a perdere il nostro prezioso tempo in rancori. Meglio impiegarlo a vivere la vita intensamente. Grazie per la condivisione del tuo pensiero e grazie a Stefania per il bel testo che ha postato. Alla prossima!👋

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  6. Grazie, cara Tiziana per il tuo commento. Portare rancore a cosa serve? Invece mi viene da sorridere quando vedo chi si vuole improvvisare traduttore oppure chi si definisce scrittore navigato o ancora chi fa sfoggio di corsi intensivi di editing e poi magari corregge assurdità, o meglio dire… banalità. Veramente ne ho viste di tutti i colori! Ma posso dire una cosa: le soddisfazioni che ho avuto e le emozioni che ho vissuto sono state tante e talmente forti che è valsa la pena ogni mia piccola delusione. Un affettuoso saluto, Elisabetta

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    1. Sai, Elisabetta, che mi sembra di leggere esattamente il mio pensiero? In un certo senso mi consola perché in questo mondo dove ci sono tanti che s'improvvisano, ci sono anche professionisti come noi che vedono il problema e non fanno finta che non esista. Esiste eccome! Anche se si può fare poco, se non stare uniti e compatti, noi che abbiamo una carriera consolidata.

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  7. Sì, Stefania! Condivido ancora una volta ogni tua parola. Mi piace ricordare qui, su questo blog, che quando cercavo una casa editrice per la pubblicazione di Vite, mi sarebbe piaciuto un editore diverso da quelli con cui avevo già fatto esperienza. Non mi interessavano i grandi nomi ( quelli li avevo già conosciuti come autrice e anche come traduttrice) ma mi interessava un editore con cui stabilire un rapporto umano, non solo professionale. Mi interessava un contatto vero, una persona raggiungibile e non inarrivabile. E i miei passi mi hanno portato al tuo stand in fiera, qui a Roma. Questo per dire che il mondo dell’editoria sarebbe molto più confortevole e confortante, se gli editori avessero e ci mettessero nel proprio lavoro un cuore come il tuo! ❤️ Per carità, non voglio estremizzare, esistono le eccezioni. Rare, purtroppo. Elisabetta

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    1. Che bei ricordi, cara Elisabetta! Sai che per te ci sono sempre, Edizioni Convalle è una grande famiglia e io non dimentico chi si è comportato sempre correttamente e con lealtà, come te. Un bacione!

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  8. Commento come anonimo perché sono “leggermente “ imbranata😂
    Non conosco bene il mondo dell’editoria, mi ci sono approcciata relativamente da poco e ho avuto una fortuna sfacciata perché ho incontrato Edizioni Convalle.
    Non mi aspettavo di trovare un editore speciale come Stefania, pronta a dare tutto senza prendere. Da lei ho imparato soprattutto il rispetto per la scrittura, che dovrebbe accomunare tutti gli autori, senza invidie , solo sano riconoscimento. Un mondo utopico? Forse sì, ma l’ho toccato con mano e non potevo chiedere di meglio.
    Grazie, Elisabetta per avere posto la questione e grazie Stefania per avermi accolta.
    Silvana Da Roit

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    1. Silvana, grazie per le tue parole che hanno il profumo dei sani principi e dei valori che contano. Io e te guardiamo dalla stessa parte ed è una bella direzione, anche se non è certo la strada più facile.

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    2. Ecco Silvana Da Roit è un altra penna superba che vale la pena di leggere! E dietro questa penna si cela una persona sensibile e sincera.

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    3. Grazie a te, Silvana. Sì, Stefania insegna il rispetto per la scrittura ma anche la solidarietà e il sostegno tra autori. Elisabetta

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