Seduti allo stesso tavolo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

giovedì 11 aprile 2013

Numero 46 - C'è posta per te - 11 Aprile 2013




Mentre ero alla ricerca di nuovi punti di osservazione da proporvi, mi sono imbattuta nelle cassette delle lettere e mi è venuta nostalgia dei vecchi tempi, quando si aspettava il postino per vedere se... c'era posta per noi;-)
                                                                                     

Non so quanti di voi abbiano visto il film: "C'è posta per te", film che adoro e so a memoria;-) Si racconta di una storia d'amore nata da una corrispondenza via mail e c'è la stessa trepidazione nei protagonisti davanti al pc ad aspettare l'arrivo della mail, uguale a quella che provavo io quando, da ragazza, aspettavo il postino: 

ma è la stessa cosa?


Un po' mi mancano le cassette delle lettere che, se potessero parlare, chissà cosa potrebbero dire relativamente a lettere imbucate con tante aspettative e sospiri... E da lì iniziava l'attesa...


Ho sempre avuto la passione della scrittura e da piccola si manifestava attraverso le corrispondenze: avevo fatto pubblicare un annuncio sul Corriere dei Piccoli e poi, crescendo, sul Corriere dei Ragazzi (chi se li ricorda?!?) in cerca di amici di penna;  ricordo le numerose lettere arrivate! Era un piacere andare ad aprire la cassetta della posta, trovare quelle magiche buste, passarle velocemente tra le mani per cercare quelle degli amici preferiti e poi leggerle,  prendere un foglio bianco e cominciare a rispondere, scrivere scrivere scrivere... E poi imbucare e aspettare un nuovo giro... 


Ora ci sono le email e sicuramente tutto scorre veloce e immediato; ci sono i tanti vantaggi di tutto questo accorciarsi dei tempi di attesa, ma c'è lo stesso fascino? Avere tra le mani una lettera scritta di pugno, poter osservare la calligrafia di chi ci aveva scritto, la scelta della carta, sentirne il profumo, poterla custodire tra le pagine di un libro...Non era tutto più affascinante?


Che ne pensate?

E poi...quale lettera vorreste trovare oggi nella vostra cassetta della posta?


25 commenti:

  1. Altro bellissimo tema..coinvolgente! Come fare a dimentcare il momento in cui aprivi la cassetta delle lettere!! la trepidazione dell'attesa quando aspettavi il postino e chiedevi " c'è posta per me?"..quante lettere scambiate con le amiche..pagine e pagine dove confidavi all'amica del cuore i tuoi segreti.. le pene d'amore..e ci si rincuorava, ci si capiva..Si aspettava per giorni la risposta. Altrochè se ne sento la mancanza! e non è solo un atteggiamento da vecchia nostalgica o non comprendere che i tempi son cammbiati, sicuramente siamo al passo coi tempi, ma quell'emozione i giovani non le proveranno mai. Io ho due figlie e ccnstato che le email sono solo uno scambio di informazioni freddo e distacato. E poi c'è fb tutto veloce , niente segreti... ciao Stefi ce ne sarebbe da dire... magari riprenderò .. Un saluto Stefi...

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    1. Eh sì, ce ne sarebbe da dire...
      Devo dire, però, a difesa delle email, che ho avuto delle corrispondenze fittissime e intensissime, al pari della "carta", dove quasi si riusciva a "leggere" lo stato d'animo dell'altra persona... Ma forse questo accade solo a chi, come noi, ama scrivere e al grado di empatia con l'altro;-)

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  2. Anch'io preferisco ricevere una lettera, si sente l'amore, la tristezza e poi puoi rileggerla quando ne senti il bisogno.

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  3. scusate errori... povera me..sono bloccata con la schiena e fatico a scrivere!! ora che ti ho dato anche questa informazione vado a provare a cucinare qualcosa e ..forse ..a riposare..:-) :-)

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    1. Mannaggissima!!! Ti servirebbe un trattamento zen shiatsu!! Peccato non essere più vicine:-(

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  4. Mi ricordo poco il film, anche perché non l'ho visto più di una volta... ma la trepidazione dell'arrivo di una mail la provo ogni qualvolta ne ho occasione e direi che per me è assimilabile alla cassetta postale.
    Vorrei ricevere una lettera o mail... magari da un notaio che mi dice di essere erede di un bel gruzzolo... ahah ma non la aspetto, ho i piedi per terra e non capiterà sicuro. Buona serata Stefania!

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    1. Beh, mai dire mai;-) magari hai uno zio americano che non sapevi di avere che ti lascia un milione di dollari!!;-)

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  5. Cara Stefy, come spesso mi capita ti rispondo con una poesia:

    Amarcord

    Ci sono frustoli di vita in quella scatola
    che pare appena uscita dal cartolaio dietro
    l’angolo. Lettere dal passo decadente ma
    vivo, ancora. Una spilla a farfalla con l’ala
    spezzata, un foulard della contrada dell’oca,
    un cuore con scritto Je t’aime. E poi rivoli
    di lacrime e sogni e voci. Giorni consumati
    troppo in fretta, l’eco di una follia sfrontata,
    le risate a oltranza e tacchi e minigonne
    e notti insonni. Sul fondo galleggiano
    cartoline colorate…

    Penso ci sia quasi tutto quello che dovrei dirti su questo affascinante argomento, anche le cartoline che oramai... anche di quelle non se ne scrivono più.
    Ogni tanto mi piace riaprirla quella scatola e rileggere qualche lettera per sorridere o perché ho voglia di farmi tenerezza. Addirittura ho una serie di lettere, che mi scambiavo con un mio carissimo amico, il cui scopo era quello di imbastire una vera e propria storia d'amore tra due anime costrette a vivere lontano. Peccato che il gioco lo abbiamo interrotto troppo presto...
    Però, sì. Fantastica l'attesa e fantastico era mettersi seduti a tavolino e scrivere.

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    1. Bella la tua "scatola dei ricordi", ne ho una simile dove conservo le cose più care, anche le lettere che ricevevo da ragazzina e, hai ragione, fa tenerezza rileggere perché ci rende conto di quanta strada si è fatta e come si è diverse...
      Però certe abitudini, come quelle di scriversi una bella lettera a mano, dovremmo riprenderle... Mi sa che ti scrivo;-)

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  6. Ciao Stefania,
    mi cogli preparata perché, proprio qualche giorno fa, stavo pensando di scrivere una lettera di mio pugno, come si diceva una volta.
    Perché riceverla "fa sempre un certo effetto".
    Almeno per me, le poche volte che è successo, è andata in questo modo.
    Speravo così di poter sciogliere i nodi dell'anima di una persona che mi è molto cara.
    Come affermi tu, siamo stati talmente assorbiti dalla multimedialità, dall'immediatezza di cellulari, e-mail, sms e chat che l'attesa, l'inaspettata sorpresa, il manifestarsi tangibile di amore, amicizia o simpatia a mezzo cartaceo sono considerati obsoleti.
    Con tutto l'appoggio che mi sento di dare ai mezzi tecnologici, lavorando in un settore che mi obbliga a farne uso (o meglio, abuso), credo che l'emozione risvegliata da un foglio maneggiato e calcato dalla grafia di una persona speciale sia impareggiabile.
    Scrivo ancora cartoline di auguri, a Natale e a Pasqua, alle persone a cui tengo maggiormente.
    Le scelgo con cura pensando al destinatario e scrivo il testo immaginando la sua espressione quando le leggerà.
    Accompagno rigorosamente i regali con un biglietto vergato a mano.
    Per me significa metterci un po' di me...un po' di più.
    Le lettere sono un'opzione riservata alle persone per cui provo sentimenti molto intensi, ne faccio addirittura brutta e bella copia (come a scuola...).
    Credo al potere delle lettere.
    Una lettera può approdare laddove si nascondono i silenzi di una telefonata.......le parole fissate sulla carta ipnotizzano, si fissano nella memoria.
    Una lettera ti racconta molto di chi l'ha scritta, ti svela il suo stato d'animo e "rimane" per essere ritrovata, riaperta, centellinata tutte le volte che vorrai.
    Io dico che abbiamo ancora tempo...cuore...anima...pazienza....per dedicarci ad ordinare i nostri pensieri su un foglio e farli volare verso chi non li conosce.
    Per quanto riguarda l'attesa, vista l'inaffidabilità del sistema postale, conviene, dopo aver lasciato passare un congruo lasso di tempo, interrogare la/il destinataria/o via WhatsApp per sapere se ha ricevuto la missiva! :D
    (stavo diventando troppo seria... ;) )

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    1. Prima di tutto: benvenuta!! Sono contenta, Barbara, del tuo ingresso in questo Blog che è composto da un bel gruppo di donne assolutamente poliedriche e la tua presenza come opinionista non farà che portare nuova linfa. Da tanguera a tanguera, ti segnalo anche due numeri del Blog dove si parla di Tango: il numero 29 di Marzo e il numero 39 di Aprile.
      Veniamo al tuo interessante intervento di oggi che ha posto l'accento sulla bellezza dello scrivere personalmente una lettera, un biglietto, e tutto il rituale che c'è dietro... Credo sia un gesto d'amore anche scegliere un bel biglietto e cercare le parole giuste per quella specifica persona: qualcosa da apprezzare veramente che ci dice quanto contiamo per l'altro:-) Per esempio, il Murru;-) il giorno che è scattata la scintilla finale;-) si era presentato a casa mia con un biglietto, e l'idea che lui si fosse dato da fare per cercare il biglietto giusto, le parole giuste e avesse fatto anche dei disegnini affettuosi sulla busta, beh... mi ha fatto capire quanto tenesse a me;-)
      La penso come te e credo che dovremmo fare un passo indietro e tornare a quelle piccole sane abitudini, piccole-grandi coccole per le persone che amiamo, siano compagni o amici o parenti:-)

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  7. io sfioro il maniacale conservando le lettere!Le ho tutte infilate aperte nei raccoglitori con le pagine trasparenti,ogni raccoglitore una persona,tutte in ordine cronologico..ma il motivo è semplice,considero ogni corrispondenza quasi un libro!quante volte ho riletto tutte le parole..certo le sensazioni col tempo cambiano ma io trovo la carta scritta di pugno molto più emozionante,evocativa.e quanta trepidazione nell'aspettare il postino a volte..

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  8. Ma veramente tieni un raccoglitore per persona etc etc??? Ma sarai mica della Vergine! Anche mia mamma faceva così, tale e quale;-) Un po' lo facevo anch'io, anzi, c'è stato un periodo in cui stampavo le mail e facevo come te...
    Cmq mi fa piacere constatare che siamo tutte d'accordo nel provare una sorta di malinconia per la lettera scritta: ragazze, rimettiamoci a scriverle di pugno!!!:-)))

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  9. Ho visto e rivisto il film: sono i films che preferisco.
    Ma...non c'è confronto con una lettera scritta di pugno.
    La calligrafia personale, la carta su cui si scrivevano lettere d'amore, tutto parla della persona che ci sta scrivendo. Sembra di averla vicina, quando leggiamo le parole e, tra le righe, anche le espressioni del volto sembrano accompagnare le frasi. Insomma,con la comodità del computer, senza l'iter della spedizione postale, avremo conquistato un po' di tempo a disposizione,ma i colori della fantasia e le sfumature dei sentimenti si sono perdute per sempre.

    Eppoi, se ci venisse la voglia di lanciare in mare una nostra segreta dichiarazione d'amore chiusa in una bottiglia?!!!

    Stefania cara, oltre che ad essere...non più giovane, sono una inguaribile romantica!

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    1. Una lettera chiusa nella bottiglia lanciata in mare? Hai visto il film: "Le parole che non ti ho detto"? Se non l'hai visto, guardalo perché ti piacerebbe moltissimo;-)
      Cara inguaribile romantica, che bello che tu non abbia perso questa caratteristica, c'è tanta vita nel continuare a sognare attraverso una visione romantica della vita stessa:-))
      Bacione:-)

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  10. -1° PARTE-

    Che meraviglia, Stefania, questi post!
    Me li crogiolo nella mente prima di scriverli CON LA MATITA SUL FOGLIO e poi, qui.
    Mi incantano, mi ipnotizzano, mi fanno sognare, mi esaltano, mi colmano di felicità, ti ringrazio davvero con il cuore.

    La carta assorbe il respiro di chi scrive, niente può uguagliare questa sensazione, solo un bacio: per questo amo scrivere come una volta, amo l'amore.

    §§§§§§§§§§§§§§§§§

    1° cassetta delle lettere:
    Questa è la cassetta delle lettere di un'amica di Isabella Quarantotti De Filippo, terza moglie di Eduardo; essa contiene la prima lettera che il Maestro napoletano le scrisse durante il suo primo soggiorno ad Isca, isolotto nel Golfo di Salerno.
    La lettera è palpitante, come il loro incontro determinante, un amore imprevedibile e forse, proprio per questo, riuscirono ad amarsi dal primo momento all'ultimo, così tanto.

    2° cassetta delle lettere:
    In questa cassetta per le lettere c'è una cartolina di Egidio, primo ufficiale di coperta, imbarcato sulla Rhapsody of the seas, verso la fine del 2012.
    La cartolina raffigura l'imponente nave mercantile sulla quale presta il suo servizio; mamma Orsola ama ricevere spesso notizie del figlio durante le sue lunghe trasferte in giro per il mondo.

    3° cassetta delle lettere:
    Questa cassettina per le lettere contiene una lettera d'amore spedita da "Johannzel" a "Doxerl", agli inizi del 1900.
    I due nomignoli, usati per assicurarsi l'anonimato, sono riferiti, rispettivamente, ad Albert Einstein ed alla sua fidanzata (poi moglie) Mileva Maric.
    In questa lettera sono fidanzati e si accordano per incontrarsi a Como, lei in arrivo da Zurigo e lui da Milano.
    Sono ancora più o meno ventenni, studiano entrambi all'Istituto Federale Svizzero.
    Mileva, unica donna del corso, dotata di grande talento, si sente isolata e sottovalutata; invece, Einstein la ritiene al proprio livello.

    4° cassetta delle lettere:
    Questa buca delle lettere custodisce una lettera d'amore anonima, indirizzata a Marco Antonio di Guelfo.
    Il testo:
    Amore mio,
    ho terminato queste pagine stanotte, come meglio ho potuto; e sono per te.
    E' strano pensare che probabilmente non ti ho dato altro, soltanto questa testimonianza del mio brancolare di vergogna in vergogna, mentre tanta gloria splendeva sempre sopra di me, di cui la parte più vivida veniva soprattutto da te, che sei il mio sole.
    Ho dimenticato di metterci la citazione che più ci si addice, che mi serve da spada e scudo da quando l'hai scritta: "Non farci caso, ti starò vicina."
    Sono vigliacca, amore mio, e ci ho fatto caso troppo spesso, ma ciò non ha minimamente cambiato la verità di quello che hai scritto per me, e che rimanga vero fino alla fine delle nostre vite.

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  11. -2° PARTE-

    5° cassetta delle lettere:
    Questa "casettina" per le lettere molto naif appartiene all'anziana Signora Sullivan, un'arzilla e simpatica texana, scultrice e pittrice, che ancora si interessa attivamente di arte e cultura.
    Ha passato tutta la sua vita in questo ranch, nel quale ha sempre ospitato artisti di passaggio, conosciuti e non, ed amici scrittori, musicisti, attori, di ogni talento artistico.
    Oggi, per Marillon sarà una giornata straordinaria, perchè quando aprirà la sua "casettina" postale, si accorgerà di essere stata selezionata per esporre le sue tele ad olio, astratte, in una delle gallerie di arte contemporanea del quartiere di West Chelsea a New York.


    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

    ed ora...

    "Buona notte! Buona notte, a domani; tutto è silenzioso, ciascuno dorme nella propria casa, ciascuno sogna ciò che ha desiderato; io sola veglio con te.
    Non un suono per le strade.
    Vorrei essere persuasa che in questo momento non un'anima pensa a te, non un cuore batte per te; che solo io, nel vasto universo, sono seduta ai tuoi piedi, col cuore ansioso e palpitante, e che, mentre tutto dorme, solo io veglio, stringendo le tue ginocchia contro il mio seno.
    E tu...?
    Ma il mondo non ha bisogno di sapere che mi ami."



    cinzia

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    1. Cara Cinzia,
      quando mi dite che siete curiose di vedere con che numero del blog uscirò di giorno in giorno, rispondo che anch'io, poi, sono curiosissima di leggere le reazioni, i vostri pensieri, le vostre fantasie...
      I tuoi racconti-lampo basati sulle foto che metto, m'incuriosiscono da matti! Sei capace di fondere fantasia con fatti reali, tipo il riferimento ad Einstein;-) quindi c'è anche da imparare leggendo le tue storie in pillole;-)
      Oramai sono una tua fan!!;-)))
      Grazie! E continua così, neh!!! Bacionissimo!

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  12. In una scatola foderata di raso fiorito conservo , come un tesoro di inestimabile valore , tutte le lettere che tanti amici poeti mi hanno scritto ,quando non c'erano e-mail e si attendeva davvero il postino per respirare una boccata d'arte.
    Ricordo una volta con la neve alta mezzo metro mi arrivò comunque uno scritto ed era magistralmente bello e intenso da rendere il giorno radioso e caldo.

    Ora stanno lì quelle parole d'oro come assopite , ma ogni tanto avverto uno scalpitio di cuore , un movimento di anima e allora le rileggo e ritrovo intatta la loro freschezza.
    Io che non ho mai conosciuto tregue sento lo straordinario creare gesti quando penso che tre sono i luoghi in cui l'uomo si riconosce: nella parola scritta, nel suo cuore e nel fitto dei rami dove si posano tranquilli i sogni

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    1. Benvenuta, Loretta!
      Felice di conoscerti:-)
      Molto poetico il tuo intervento: sei una poetessa?

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    2. Si, Stefania, a volte scrivo qualche poesia , ma anni addietro ne scrissi moltissime, senza mai avere la pretesa di pubblicare se non qualche lirica in alcune riviste.Ora , pare, alla soglia dei miei ...anta , dietro la vittoria di un concorso , la Montedit mi pubblicherà il mio primo libro di poesia _la mosca sul vetro-(chi lo avrebbe mai detto?)io, che ho sempre sfuggito la pubblicazione per una sorta di timidezza , dalla carta stampata vengo rapita e quasi sequestrata! Spero di non fare troppi danni. superconcentrata,

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    3. Allora complimenti, Loretta! E' una bella soddisfazione! Se vuoi possiamo parlarne nel blog, il tuo libro e qualche poesia estrapolata dalla raccolta:-)

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  13. Certo che ho visto il film "Le parole che non ti ho detto"! Visto almeno due volte. Difficilmente mi sfuggono quelli che parlano d'amore. Stefi, hai visto, per caso "Letters to Juliet"? Che ne pensi?

    Ricambio un bacione.

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    1. Ciao Cosetta, "Letters to Juliet" non l'ho visto, mi è sfuggito. E' un bel film? Di che parla? (Anche se il titolo dà già un indizio)
      :-)

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