Continuiamo ad osservare il mondo dai vari punti di vista... Con piacere ho constatato che le finestre vi sono piaciute;-) Che ne pensate del punto di osservazione di una panchina?
Adoro le panchine... quasi quanto le finestre... Mi danno un senso di pace, di riposo, di meditazione, di comunicazione con se stessi o con qualcuno che sieda accanto a noi...
Per esempio, la panchina della prima foto qui sopra, mi ricorda una bella conversazione in un Agosto viareggino con la nostra affezionata Cosetta... Com'è stato bello chiacchierare in quella pineta sedute su una panchina!
Questa, invece, mi ricorda un altro Agosto di qualche anno fa quando ero molto triste per amore e mi ero rifugiata dalla nostra Emma e seduta su una panchina che assomigliava a questa, l'aspettavo in un giardino affacciato su una vallata mentre s'intratteneva con sua madre...
Quest'altra ancora mi ricorda il Parco di Monza, dove s'incontrano queste vecchie abitazioni e mi viene in mente, anche se non eravamo proprio lì, ma in un giardino pubblico vicino a casa mia, la conversazione con la nostra Cinzia, sedute su una panchina al primo solo dei Primavera, parlando di Pleiadi...
Le panchine, per me, sono i ricordi... Come questo lungo lago, dove sullo sfondo sono seduti due innamorati all'imbrunire: cosa c'è di più romantico?
Le panchine hanno fascino anche quando sono ricoperte di neve...
Sembra comunque di sentire il bisbiglio dei tanti che sono passati di lì...
E che dire di una panchina nel verde sconfinato, dove potersi sedere a leggere un libro, osservare la Natura, stare un po' con se stessi?
La panchina può essere un punto di osservazione statico, vedi passare le persone e immagini cosa passa loro dalla mente, intuisci qualcosa da come si vestono, da come camminano, da come si guardano in giro. Si possono anche scrutare gli animali, liberi o al guinzaglio, e capire dal loro sguardo se sono felici, impacciati, tristi, delusi... Sì un ottimo punto di osservazione anche una panchina, non c'è che dire.
RispondiEliminaSi potrebbe scriverci un libro, anche solo osservando ciò che accade intorno!
Buona giornata Stefania.
Sì, è vero, l'osservazione dà mille spunti... Effettivamente starsene seduti su una panchina è come stare alla finestra ad osservare passanti e tutto ciò che si può vedere, solo che si è più "dentro" la scena, a pochi passi da ciò che richiama la nostra attenzione e quindi si può osservare meglio;-) Si possono incrociare sguardi e già lì...potremmo aprire un altro capitolo... ;-)
EliminaBuona giornata anche a te, cara Lu;-) Hai pensato ad un pranzo tra noi amiche del blog? La Primavera ormai è arrivata, anche se non sembra :-\ e mi piacerebbe organizzare: dai, proponi qualcosa!:))))
Per il nostro pranzo si potrebbe organizzare, in una bella giornata, anche in un parco pubblico attrezzato di panchine per il pic nic e ognuna di noi portare qualcosa...
EliminaE' un'idea ma sentiamo anche le altre...
Buongiorno Stefi...!!!...e Buongiorno anche a te, Lu!!!
Elimina...bellissimo il parco, le panchine, l'aria, e poi amo cucinare... ma poi che si fa?... si organizza una caccia al tesoro?...oppure, si perlustrano le rovine del parco?...si potrebbe anche travestirsi da hippy e fingere sia un segretissimo incontro interdimensionale-fuori tempo..oppure farci fotografare intorno a diverse panchine, tante quanti siamo e per ognuna fare la cerimonia dell'assegnazione del nome-proprietario (una/o di noi seduto, a turno, al centro di essa come un piccolo re incontestato).... ... mi va bene anche starsene in pace, semplicemente a conoscersi...(scusate, mi piace scherzare, la mia parte infantile, talvolta, mi sovrasta!)
Un saluto a Stefi e Lu, grazie per la meravigliosa idea.
cinzia
Allora bando alla mia proverbiale pigrizia;-) organizziamo il pic nic;-))))
EliminaCinziaaaaaaaaaa, accontentati di portare Pinky;-)))
Dobbiamo organizzare bene perché vogliamo anche le amiche un po' più distanti: Michela dalla Sardegna, Laura e Cosetta dalla Toscana, la Dany dalla Puglia, Francesco dalla Campania, Emma dal Piemonte(beh, lei è vicina)...Come facciamo???;-) :-D Parlo dei più assidui, poi ci sono gli amici che passano ogni tanto... Lo facciamo allo stadio? :-D :-D
EliminaIdea fantastica. In effetti, però, un po' lontane siamo. Non vale!!!!
EliminaRiguardo alle panchine, anche per me rappresentano un momento di stand-by, di pace e tranquillità. Un posto su cui poter leggere, sognare, osservare. Un posto da cui guardare, magari uno splendido panorama...
Va beh, Dany, mica ti farai fermare da una manciata di chilometri, no???;-) Così ti alleni per quando dovrai partire in tour per promuovere il tuo libro;-)
EliminaIdea carina:-) può essere una cosa interessante;-) anche se da buona pigra mi attira una bella trattoria dalle tue parti;-) ne conosci qualcuna?:-D
RispondiEliminaOvviamente questo messaggio di cui sopra è superato da quello sopra ancora;-)
EliminaCiao Stefi,
RispondiEliminascusa, ma conquistata dal pic-park-program, mi sono dimenticata di parlarti delle panchine...
1°panchina- Ieri, su questa panchina, è stato seduto per una giornata intera, Ector, tecnico di effetti speciali per il cinema, 40 anni, molto creativo e nello stesso tempo preciso e puntuale sul lavoro.
Single per scelta, pochissime storie veramente importanti, non ha mai voluto legarsi preferendo girare il mondo con la sua professione che gli ha sempre regalato moltissime gratificazioni.
Ma, ieri, niente contava più per lui, con quella busta in mano ha passato tutto il giorno seduto sulla panchina, con lo sguardo vuoto.
Tre mesi di vita, il medico è stato sincero e diretto; quello che più angoscia Ector, ora, è la solitudine che lo raggela, dentro.
2°panchina- Francia: questa panchina ha avuto l'onore di ascoltare una conversazione molto interessante tra due amanti illustri: Sartre e Simone de Beauvoir, nel 1939, in un bellissimo pomeriggio di sole i due si lanciarono in un viaggio di parole sull'evoluzionismo, sul meccanicismo e sugli animali.
Per questa panchina, è stata la più bella esperienza della sua esistenza.
3°panchina- Queste due panchine non hanno mai avuto grandi emozioni.
Su di esse transitavano solo gli amici di Guglielmo, ricco possidente della zona, dal carattere burbero ed intrattabile, tanto che faceva aspettare gli amici fuori di casa per molto tempo prima che si decidesse a raggiungerli, questi ultimi, gli erano molto affezionati, per questo, nonostante tutto, lo aspettavano sulle panchine con rassegnata pazienza.
4°panchina- Questa panchina è stata testimone della nascita di una grande idea di tre ingegneri ungheresi: l'elettrificazione della linea ferroviaria Lecco-Sondrio.
In questa giornata gettarono le prime bozze di quella che poi fu la storia dell'elettrificazione delle ferrovie in Italia.
5°panchina- Su questa panchina si svolse un dialogo molto intimo, una confessione terribile, tra Padre Bem ed il Vescovo Fynn.
La panchina, però, è estremamente discreta e non tollera pettegolezzi.
6°panchina- Questa panchina si trova nel quartiere del Giambellino, a Milano, dove Lucio Battisti visse per diverso tempo, ai suoi esordi, prima di trasferirsi nella zona di Città Studi.
Su questa panchina, Lucio amava fermarsi a pensare, non era raro vederlo scrivere qualche "abbozzo" di canzone, sdraiato, completamente a suo agio, cercava l'ispirazione nella calma di quel posto.
Non a caso, il pappagallino rosso si sofferma proprio lì, riconosce un'energia particolare, che non sa spiegare.
7°panchina- Questa è la "panchina meditativa" della famiglia Dylan.
Qui, si risolvono problemi interni familiari, si escogitano e si pianificano gli affari, ci si raccoglie in solitudine per pensare, è il "luogo sacro" della vastissima tenuta della famiglia.
Ciao Stefania carissima, è sempre un gran bel tempo quello passato qui da te.
Un bacio.
cinzia
Cinzia, ma tu sei un genietto;-)))) mi sono invaghita di queste storie lampo legate ad un'immagine "inanimata"! Cavolo, dovresti pensare a raccoglierle;-) Brava brava brava;-))) Naturalmente il tema di oggi è facile (le cassette delle lettere), voglio vedere se mi saprai stupire;-) e voglio poi vedere con un tema a foto che ho in mente nei prossimi giorni;-)
EliminaBacione!
A Genova, tanto tanto tempo fa, Aldo ed io trovammo una panchina in Piazza Rossetti che faceva al caso nostro o forse fu lei a scegliere noi !
RispondiEliminaEravamo giovani, belli e innamorati.
Una panchina che non ho mai osato fotografare neppure anni dopo in compagnia di mio figlio. Una semplice panchina in un giardino dove ho vissuto momenti davvero indimenticabili.
Cara Stefi, sembri scegliere gli angoletti più cari al mio cuore. Non devi volermene se ogni tanto indugio ma l'emozione è grande.
Emma
Felice di scatenare emozioni! L'importante è che siano sempre e comunque emozioni piacevoli;-) vecchi ricordi che non portino, però, troppo malinconia con loro;-)
EliminaCara Stefy complimenti per il tuo blog!! Molto interessante.
RispondiEliminascorrendo i vari argomenti mi sono imbattuta in questo dedicato alle panchine, anche su di me hanno sempre esercitato un certo fascino e suscitato emozioni, tant'è che ho dedicato alla panchina una poesia che è inserita nel mio ultimo libro "Fantasticazioni" te la riporto qui di seguito:
LA PANCHINA
Anche una panchina può raccontare
dei tanti giorni passati sotto il cedro
di abbracci calde in afose serate estive
di solitudine in ghiacce notti di neve.
Sempre lì, pronta ad accogliere
testimone silenziosa di tenere effusioni
o di sguardi malinconici e solitari
di chi ormai il tempo più non misura.
Un po' più in là le risate, le festose grida
di bimbi ignari: non sanno essi che
la panchina, immobile e silenziosa
sarà sempre lì, all'ombra del cedro
accompagnando il girotondo delle vite
che, ignorandola, le passeranno accanto.
Ciao Stefy, buona domenica!
mari