Seduti allo stesso tavolo

Seduti allo stesso tavolo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

giovedì 31 dicembre 2020

Numero 362 - Per la Rubrica "Parlo di me": Lorenzo Armenio - 31 Dicembre 2020


 

Oggi vi parlo di me.

Mi chiamo Lorenzo, sono nato e vivo a Monza, nel centro storico, proprio accanto al Duomo. Assillo i miei genitori da soli quattordici anni, e per questo la mia storia non sarà certo appassionante come quella di altri scrittori, ma tenterò di stupirvi.

Già da piccolo adoravo scrivere fumetti per i miei genitori. Inizialmente i personaggi delle mie storie erano super-eroi Lego (le mie passioni “giovanili”), con i quali portavo avanti storie intricate e contorte, con un linguaggio decisamente altolocato che celava significati importanti... Insomma, dicevano “pum!bam!parabam!” per la maggior parte della storia!

All'età di otto anni però iniziai a scrivere storie più complesse (questa volta per davvero), che avevano come protagonisti tre fratelli che dovevano sopravvivere a una apocalisse portata da un virus alieno. Dopo diversi giorni di viaggio però, si imbattevano in un portale dimensionale, che mostrava loro chi li avrebbe potuti aiutare: tutti. Nella mia storia quindi, eroi di ogni universo (film, fumetti, cartoni, libri e chi più ne ha per favore non ne metta perché già ne ho troppi) si alleavano per combattere questi “zombie” contagiati dal virus alieno.

La scorsa estate, passeggiando per le vie di San Benedetto del Tronto, vidi, in una vetrina di un negozio di fumetti, un cartonato raffigurante un demone circondato dal fuoco. Quell'immagine mi rimase in mente per diversi giorni finché, una mattina, presi un foglio protocollo, che avrei dovuto usare per svolgere i compiti, e iniziai a disegnare la copertina del mio ultimo fumetto: Monroe, il predatore di demoni.

I giorni passavano e il mio fumetto diventava sempre più ampio, ma mancava ancora qualcosa. Dopo quasi un mese di lavoro lo abbandonai, dato che non avevo più l'ispirazione per continuare. 

Con l'arrivo del Covid19 e il conseguente lockdown però, chiuso in casa e con tanto tempo libero, decisi di riprendere il mio progetto ma provai a stenderlo sotto forma di racconto.

Finito il primo capitolo, lo rilessi una, due, tre volte e avvisai i miei genitori del mio lavoro. Il primo a leggerlo fu mio padre, appassionato da sempre di libri fantasy e fantascientifici, che subito venne da me, euforico, a dirmi che gli era piaciuto tantissimo, e che sperava scrivessi altro. Poi fu la volta di mia mamma che, pur non essendo mai stata attratta dal genere in questione, volle leggerlo. Risultato? Lo divorò letteralmente tutto d'un fiato e ne fu piacevolmente colpita e rapita.

Preso dall'entusiasmo, quindi, iniziai ad aggiungere parti al mio racconto, basandomi su quello che avevo steso nel fumetto. Nel frattempo però, i miei genitori, impazienti di capire se avevo davvero scritto una buona opera, contattarono Stefania Convalle, persona fantastica e disponibile, che conoscevamo già da qualche mese dato che eravamo (e lo siamo ancora!!!) i “tati” del suo cagnolino Pepe (altrettanto fantastico). 



Dopo che anche Stefania mi disse che era un buon racconto e che avrei dovuto continuare, mi gasai al massimo e scrissi quanto più possibile uscisse dalla mia testolina e, nel mese di giugno, terminai il mio primo libro.


Ed ora eccomi qua, a raccontarvi un po' di me.

Quando le persone mi chiedono di presentarmi mi assale sempre un senso di ansia ingiustificata, dato che non ho nulla da studiare o da sapere, devo solo parlare di me !

Anche ora, mentre scrivo questa presentazione, ho le gambe che tremano sotto il tavolo, anche se il resto del mio corpo è tranquillo.

Se ripenso al giorno in cui Stefania aveva detto che avrebbe pubblicato la mia opera, mi emoziono e mi stupisco ancora: da semplici fumetti sono arrivato a scrivere un libro! Non penso riuscirò mai a pensare a questo senza saltare per tutta la casa come un pazzo...

Quando il mio lavoro principale (lo studio)  me lo consentirà, vorrei procedere e quindi scrivere il seguito di “Monroe il predatore di demoni”, senza montarmi la testa e rimanendo con i piedi saldamente piantati per terra, come giustamente mi suggerisce la mia magnifica editrice.

Con questo è tutto, grazie di avermi seguito e... alla prossima.

Grazie Stefania per questa possibilità, grazie Giuseppe e infine grazie tenero Pepe.

 

Lorenzo Armenio


E ora la parola all'editrice ;-)

Lorenzo è un ragazzo davvero speciale: l'ho capito al primo sguardo, quando ci siamo incontrati per affidare alle cure di sua mamma il mio Pepe. E già questo è una garanzia;-) perché il mio Pepe non lo affido a nessuno se non sono certa al 100% che sia una persona col cuore grande e molto sveglio ;-) per tenere d'occhio il birbantello del  mio cagnolino :-)
Poi, quando sono venuta a conoscenza della sua passione per la scrittura, mi sono incuriosita; sapete che mi piace scovare talenti, è la mia specialità ;-) e quindi mi sono imbattuta in Monroe. Il predatore di demoni... Pauuuuuuuuuuraaaa :-D 
A parte gli scherzi, il talento di Lorenzo è evidente. Alla sua età è davvero qualcosa di particolare riuscire a scrivere un romanzo che abbia un filo logico. Lui ne è stato capace e ha tenuto in piedi una storia con grande abilità. Inoltre, la cosa che più amo di lui è l'ironia, che scorre a fiumi nel fantasy da lui scritto, e credo sia l'elemento che fa la differenza e che permetta di far arrivare l'opera al cuore di chi non ama quel genere.

L'ironia di Lorenzo va di pari passo con la sua intelligenza, perché lo si sa bene che questi due tratti caratteriali viaggiano solo insieme. Le persone ironiche sono intelligenti. 
Lui è un ragazzo simpatico e mooooooooooooolto avanti, con lui si può discutere anche dei massimi sistemi ;-) Però è bello anche vedere la tenerezza dei suoi anni, la dolcezza dei suoi occhi e del suo sorriso, la timidezza che nasconde dietro una sicurezza apparente.

Come gli ho scritto nella dedica alla prima copia del romanzo che gli ho regalato, sì, bisogna tenere i piedi ben radicati a terra per non perdere il contatto con la realtà, ma le braccia devono essere sempre protese verso il cielo per afferrarne l'ispirazione e sognare. Perché sognare è il sale della vita, dopo le emozioni.

Oggi termina il 2020, un anno difficile, ma che a Lorenzo ha portato una bella occasione, quella di essere pubblicato a soli 14 anni e di essere già in libreria! 
L'augurio è che il 2021 porti il seguito di Monroe e che la carriera di autore voli sempre più in alto.
Ma soprattutto gli auguro di non dimenticarsi mai la gioia delle piccole/grandi cose, come correre nella neve e scrivere per il solo amore di farlo.


Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle






 

1 commento:

  1. Ma che bravo Lorenzo e che bella recensione dall'editrice! Sonk convinta che l'ironia sarà il suo cavallo vincente. Forza Lorenzo, avanti tutta!!!

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