Seduti allo stesso tavolo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

mercoledì 28 dicembre 2022

Numero 424 - The Fabelmans, la magia del Cinema - 28 Dicembre 2022


Le poche volte che vado al cinema, scelgo con cura il film e rimango immersa in quell’atmosfera per giorni.
Anche questa volta è successo. Anche perché, mentre guardavo lo scorrere delle immagini, pensavo a come sarà il film che sarà tratto dal mio romanzo “Il manoscritto” che, nel 2023, diventerà un film anch’esso. Grande emozione, ma di questo parleremo più avanti.
“The Fabelmans”, l’ultimo film di Steven Spielberg – nonostante fossi scettica – mi ha letteralmente conquistato per svariati motivi.
Un lungometraggio diverso da ciò che siamo abituati a vedere di questo celebre regista. Una storia intima, personale – la sua storia di come si è avvicinato al cinema, di quando e come si è innamorato di quest’arte – raccontando di sé bambino, e poi adolescente, fino al giovane uomo che inizia per davvero la sua strada che lo avrebbe portato ad essere ciò che è.
La scena finale è memorabile, il suo incontro con un grande regista ormai vecchio, che con poche parole gli dà un consiglio di vita, direi, che coinvolge anche lo sguardo di chi gira un film.
Lo sguardo. Ecco.
In “The Fabelmans”, Spielberg è bravissimo a farci capire lo sguardo di chi sta al di là della macchina da presa, che mostra quello che può sfuggire nella vita di tutti i giorni, che può anche dare una visione della realtà differente… 
Una lezione sul Cinema che ho molto apprezzato.
Ma quello che mi ha colpito di più è stata la sua storia, quella della sua famiglia dove è nato e cresciuto.
Scorrevano le immagini e vivevo una sorta di transfert: sua madre, suo padre. Mi sembrava di vedere i miei genitori. La protagonista, Michelle Williams – magnifica – assomigliava tanto a mia madre; anche lei pianista che ha dovuto sacrificare il suo talento alla famiglia, per esempio. Nelle scene dove suona il pianoforte ho rivisto proprio lei, con la sua gioia quando suonava per noi, e si vedeva il trasporto che la portava in un’altra dimensione. 
È lei, nel film, la mamma di Spielberg bambino, che lo spinge a percorrere la strada del cinema, incoraggiandolo sempre, spingendolo a sognare.
Di contro, un padre pragmatico – un po’ come lo era il mio – che invita il figlio più volte alla concretezza, che definisce un hobby quello del cinema, che non crede possa diventare la sua strada.
Un famiglia che si sposta di città in città negli immensi Stati Uniti, fino ad approdare in California; un viaggio che diventa un cammino verso un destino segnato, sia per Steven, sia per le sorti della famiglia stessa.
Nonostante l’intero cast sia eccezionale, l’interpretazione di Michelle Williams è davvero memorabile; arriva dritta l’inquietudine del personaggio che interpreta, il suo entusiasmo per la vita, ma anche la malinconia che l’afferra per la gola per determinate circostanze che però non vi svelo per non spoilerare.
Un film che incanta, commuove, ma fa anche sorridere. E soprattutto fa sognare e insegna che bisogna lottare e credere in quello che capiamo essere il nostro destino.
Bella anche la piccola parte dedicata a uno zio che passa una sola notte in casa Fibelmans, ma saprà lasciare il segno in Sammy (che sarebbe il personaggio di Spielberg ragazzo) che capirà da un monologo dello zio quanto costi essere preda dell’Arte, ma gli spiega che quando il talento è dentro di noi, bisogna arrendersi ad esso, costi quel che costi.
E una battuta della madre, a un certo punto del film, è il messaggio più importante per il giovane: “Non devi la tua vita a nessuno, nemmeno a me.”
Un invito a seguire il proprio destino, il talento, ciò che ci chiama e capiamo essere la nostra strada.
E per fortuna Steven Spielberg ha seguito il consiglio di questa mamma che sembra fragile, a tratti, ma che invece è fortissima e coraggiosa, anche per una decisione che prenderà verso la fine del film.
Due ore e trenta che corrono via senza che lo spettatore provi nemmeno un minuto di noia.
Un film che consiglio a tutti.
Non aspettatevi effetti speciali alla Spielberg, non li troverete.
Troverete molto di più: gli effetti speciali della Vita.


Buona visione!


Alla prossima 
dalla vostra
Stefania Convalle



1 commento:

  1. Già il trailer mi ha incuriosita, dopo questa recensione lo andrò a vedere senz'altro.

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