Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

lunedì 20 maggio 2013

Numero 84 - E qui ce ne sarebbe da dire... - 20 Maggio 2013


 Contributo alla statistica
(Wislawa Szymborska)

Su cento persone:
che ne sanno sempre più degli altri
- cinquantadue;

insicuri quasi a ogni passo
-quasi tutti gli altri;

pronti ad aiutare,
purché la cosa non duri molto
- ben quarantanove;

buoni sempre,
perché non sanno fare altrimenti
- quattro, beh, forse cinque;

propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;

viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;

dotati per la felicità
- al massimo poco più di venti;

innocui singolarmente
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro più della metà; 

crudeli, se costretti dalle circostanze
- è meglio non saperlo
neppure approssimativamente;

quelli col senno di poi
- non molti di più
di quelli col senno di prima; 

che dalla vita prendono solo cose
- quaranta, 
anche se vorrei sbagliarmi;

ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatre,
prima o poi;

degni di compassione
- novantanove;

mortali
-cento su cento.
Numero al momento invariato.


Per me, poesia geniale.
Ma quanto ci sarebbe da dire su questi versi e il loro contenuto?





16 commenti:

  1. L'unico dato certo e' quello sulla mortalita'.....Ciao Stefi!!

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    1. Ciao Antonio! Eh sì, quello è un dato più che certo, certissimo! Senza variabili o soggetto a pareri differenti: è così e basta;-)

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  2. La trovo sublime,piena di contenuti un po' arcani,tipo le poesie "cabalistiche" di Borges.Stefi,qui hai superato te stessa nella scelta,è una poesia davvero inspiegabile che presenta anche il mistero dei numeri cardinali

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    1. Wow, Michela, che commento pieno di spunti! Le poesie "cabalistiche" di Borges: postane una;-)

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  3. uno ti avrebbe detto:- Non ti sembra l'elenco della spesa?-
    Un poeta del funereo lui
    Mah
    A me piace

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    1. Anche a me piace, Ippi;-)
      Credo sia una poesia immediata, diretta, piena di spunti di riflessione, con passaggi molto toccanti come "ripiegati, dolenti - sena torcia nel buio"

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  4. Amo lei, le sue poesie, il suo modo diretto e senza scampo di dire le cose, l'essere ogni sua parola lama affilata che affonda.
    E tra le tante hai fatto un'ottima scelta. Una statistica molto personale, priva di qualsivoglia influenza ma molto, molto vicina alla realtà.
    La statistica più terribilmente veritiera?

    crudeli, se costretti dalle circostanze
    - è meglio non saperlo
    neppure approssimativamente;

    Baci

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    1. La amo anch'io fin da quando me la fece scoprire una conoscenza comune, un tipo che ama darti dritte sulle poesie che gli si fa leggere (scritte da noi);-)
      Questa che ho scelto per il Blog mi ha colpita alla prima lettura, per me è geniale:-)

      Baci

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  5. Buonasera,
    intanto grazie ,Stefania, per avermi fatto conoscere questa persona.Sono abbastanza ignorante in materia di poesie quindi non so dire se è bella o brutta o chealtro...ma ti posso assicurare che mi piace,come mi piacciono le altre poesie che ho appena sbirciato con una breve ricerca sul web,e che mi riprometto di leggere con più calma.
    ...
    volevo commentare i versi di questa poesia ma non è serata...lo farò un'altra volta.

    Saluti
    Daniele


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    1. Nemmeno io ho tutta questa cultura poetica, ma quando vedo una poesia che mi colpisce, ve la propongo per condividerla con voi:-) E questa mi ha colpita all'istante per il suo essere molto diretta. Se trovi poesie che vuoi proporci, mandamele in privato e poi le posto al Blog:-)

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    2. Buonasera,
      come promesso dico la mia su questa poesia,che ho apprezzato proprio perchè e diretta e ,inoltre, i numeri e le statistiche mi piacciono.
      Il verso che preferisco, quello che nella mia mente richiamerà la poesia intera ,è questo :

      crudeli, se costretti dalle circostanze
      - è meglio non saperlo
      neppure approssimativamente;

      C'è molta verità dietro questo,le persono possono diventare veramente cattive in alcune circostanze e talvolta non sono nemmeno giustificabili.

      Per bilanciare quella di prima metto questa:

      degni di compassione
      - novantanove;

      qui alle volte bisogna veramente chiudere entrambi gli occhi...la compassione appartiene solo ai grandi uomini(e donne).Mi piacerebbe sapere a chi si riferiva l'escluso...

      Un altro che mi piace particolarmente:

      buoni sempre,
      perché non sanno fare altrimenti
      - quattro, beh, forse cinque;

      Ne conosco qualcuno...ma secondo me su cento sono di meno, forse uno o due.


      Questa è quella che apparentemente sembra la più semplice:

      mortali
      -cento su cento.
      Numero al momento invariato.


      ....intanto mette un dubbio,in futuro si potrà essere immortali??
      E poi il concetto di immortalità esiste,alcuni pensano che dopo la morte ci sia qualcos'altro ad esempio la vita eterna,o la reincarnazione o chissa... e poi i grandi personaggi della storia che con le loro gesta possono definirsi immortali in quanto se ne parlerà per sempre , ad esempio Giulio Cesare, Napoleone, Newton... scrittori , musicisti..ecc..

      Forse nei prossimi giorni dirò qualcos'altro su questa poesia.

      Saluti
      Daniele

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    3. Come sempre poni l'accento su punti (come la COMPASSIONE) che richiederebbero un controcommento lungo e articolato... Concetto di COMPASSIONE, concetto che rappresenta uno dei fondamenti del Buddismo, per esempio... Potremmo dedicarci un numero intero del Blog... O anche quello dell'immortalità, concetto già in parte affrontato nel numero dedicato all'ipnosi regressiva...
      E altro ancora... Che dire, mi sa che ci dobbiamo mettere d'accordo e ti devo affidare una rubrica come ho fatto con Cinzia che si occupa di NASANOTIZIE!;-)

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    4. Buonasera,
      no , non sarei in grado di tenere una rubrica...non ho una produzione letteraria così vasta..anzi temo che fra un po' gli argomenti sui quali posso discutere finiranno e non mi piace ripetere concetti di cui ho già parlato.


      He He He He , paura ehh??? no,no piuttosto mi invento un racconto dove nascondo qualcosa e chi saprà leggere fra le righe capirà cosa intendo,oppure perde due minuti.

      Tornando alla poesia:
      --Questa è la volta buona, lo sento.--
      Pensava Beppe mentre camminava a testa bassa lungo il marciapiede.Lui non si accorgeva ,ma prendeva dentro con le spalle quasi tutti i passanti che procedevano in senso contrario.Era troppo assorto nei suoi pensieri.
      --Si,si è la volta buona..ed allora tutti si ricrederanno,dimostrerò le mie capacità...anche ad Anna...lei tornerà da me e finalmente potrò rivedere mio figlio Angelo.Mi manca il suo sorriso..lo faccio anche per lui,sono sicuro che questa è la giornata giusta,le statistiche sono dalla mia parte,il numero è quello giusto.--
      Voltò l'angolo ed entrò nel bar,un cenno veloce di saluto alla cassiera ed aprì la porta in fondo a destra.Davanti a lui un maxi schermo e una fila di cinque sedie con altrettanti spettatori.Le luci erano fioche ma si vedeva l'ombra del robusto uomo che gli chiese:"Cosa fai ancora qui? Non ti è bastata l'ultima volta?"
      "Voglio recuperare tutto,ho qui i soldi ..... questa è la serata giusta."
      E gli diede una busta.
      L'uomo aprì la busta e cominciò a contare i "pezzi" da 500...uno,due,tre...venti.
      E disse:" che numero?"
      "83" rispose Beppe
      "ancora??" disse l'uomo
      "83 , sento che prima o poi uscirà...anzi, uscirà oggi ,ne sono sicuro"
      "contento tu..."
      La cesta sferica sullo schermo cominciò a girare e beppe rimase in piedi a guardare quasi come incantato,i pensieri correvano lungo le sinapsi del cervello formando le immagini del viso di Anna con in braccio Angelo sulla soglia della loro casa...
      Un sogno che poteva avverarsi solo se il numero 83 fosse uscito dal foro di quella cesta che il destino faceva girare.Un numero su novanta e tutto sarebbe tornato come prima,la casa,la moglie il figlio ,avrebbe persino ricomprato la sua auto.La cesta girava ,girava e Beppe si avvicinava piano piano allo schermo , anche gli altri spettatori si alzarono e coinciarono ad accostarsi.Ora cominciava a rallentare ,era quasi ferma e la pallina con il numero vincente rotolò fuori ,fece un breve percorso e cadde in un contenitore,un uomo la prese e l'aprì per leggere il numero stampigliato sul foglietto che conteneva.....52...
      Beppe si ripiegò su se stesso,dolente per il duro colpo che aveva preso...niente lo aveva toccato fisicamente,ma il dolore era immenso,tutto distrutto non aveva più nulla...lui pensava di saperne più degli altri ma quel numero lo ha fregato ed ora non sapeva più cosa fare,era nel buio più profondo e senza nemmeno una torcia che gli indicasse la strada.


      Quante persone si trovano in questa situazione?
      Al buio,senza una torcia,le motivazioni possono essere varie,ma secondo me tutti si sono trovati o si troveranno in un frangente simile e forse perchè pensavano di saperne più degli altri...

      (che dici,mi faccio pagare?)



      Saluti
      Daniele

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    5. Non potevo lasciarlo qui, il tuo raccontino:-)))

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  6. Ehi!!! Ma sta bevendo il tè nella nostra "Casa del Blog"!!!

    Persona straordinaria, la sua anima aleggia nella nostra casa per farci capire di andare avanti così!!!

    Fondamentalmente,l'essenza di questa ingegnosa poesia suggerisce che, solitamente, la parte migliore della vita si trova nei piccoli numeri, nelle piccole cose, in brevi discorsi, non sotto i riflettori, in posti nascosti, nelle cose che fanno pochissimo rumore, nelle tasche quasi vuote, in tutto ciò che viene definito "rarità".

    Condivido il pensiero, completamente.

    cinzia

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    1. Secondo me dovresti fare la critica letteraria;-) ti viene bene!;-)

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