Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

venerdì 27 settembre 2024

Numero 454 - Violeta, Isabel Allende - 27 settembre 2024



Isabel Allende è tra le scrittrici contemporanee da me preferite. Ho sempre amato quel suo narrare tra reale e spirituale, e a lei mi sono ispirata nei primi anni della mia stessa scrittura, amando le stesse tematiche.
Ricordo ancora la prima volta, tanti anni fa, quando la scoprii. Ero in macchina, in coda nel traffico milanese, e ascoltavo la radio. Nel programma, a un certo punto, una voce mi fece arrivare un passo estrapolato dal famoso romanzo "Paula". Fu colpo di fulmine e da quel momento ho letto (quasi) tutto di lei.
Leggendo "Violeta" l'aspettativa era come sempre alta. Un romanzo che racconta una vita, cento anni, in un periodo storico incastonato tra due pandemie: la Spagnola e il Covid. Violeta racconta al nipote Camilo, attraverso una lunga lettera, la storia della sua famiglia. Un saga familiare, dunque. Un romanzo storico, perché, soprattutto nella seconda parte, la parte politica e sociale diventa predominante.
Devo dire che, pur apprezzando senza se e senza ma i romanzi della Allende, all'inizio della lettura, per numerose pagine, non ritrovavo quella parte che di lei amo, quel confine tra la vita e la morte dove si srotolano tanti dei suoi romanzi. Leggevo e mi sembrava che raccontasse - magnificamente, neh - le vicende, ma non sentivo quell'emozione che ho sempre avvertito tra le sue pagine.
Poi l'ho ritrovata, la sua penna da incantatrice, proprio quando i fatti narrati entravano nel passaggio dalla vita alla morte di alcuni personaggi importanti e lì c'era lei, c'era tutta con quel suo modo di parlare del trapasso da una dimensione all'altra come solo lei sa fare. 
Era lì tutta la sua magia.
Lei.
Isabel Allende.
Comunque sempre grandissima.


Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle


martedì 25 giugno 2024

Numero 453 - Le lettere - Le parole in libertà, di Stefania Convalle - 25 Giugno 2024


Eccoci al terzo appuntamento di questa nuova rubrica, "Le parole in libertà". Uno spazio dove potete lanciare qualsiasi argomento e ne parleremo. Ma potete anche scrivere una lettera "virtuale", come nel caso di oggi, in cui mi parlate come si fa come a un'amica.
Qualche giorno fa, appunto, mi è arrivata una mail da Elisabetta Motta, che parla di un suo momento collegato anche al mondo editoriale. 
Posto qui di seguito il testo della mail e poi la mia risposta.

Cara Stefania,
con molto piacere rispondo al tuo bisogno di comunicare, di parlare con chi ti segue. E tra queste persone ci sono io.
Lo faccio nelle prime ore della giornata, quando il silenzio qui in casa mi accompagna, e in un momento in cui mi sento un po' sfiduciata verso il prossimo. Si sa, nella vita, nel lavoro, ci sono momenti alti e quelli bassi per tutti. E a proposito di pomodori in faccia, non sei l'unica ad averne presi… Magra consolazione, mi dirai.
Sono ormai trent'anni che lavoro nel settore dell'editoria e, come per te, le parole sono sempre state il mio mondo e continuano a esserlo. Un valido mezzo di comunicazione. Anche un ottimo mezzo di sfogo, di distrazione. Forse è nei miei momenti più bui che riesco a scrivere meglio, spinta a cercare nelle parole un mondo migliore. Non so se è così anche per te.
Ed è proprio attraverso la scrittura che si esprime il proprio essere. Per quanto mi riguarda, in ciò che scrivo, che sia un romanzo o un breve racconto, viene sempre fuori qualcosa che appartiene a me, al mio carattere e al mio modo di essere. È inevitabile.
Cara Stefania, concludo dicendo che hai avuto, come sempre, una bella idea a creare questo spazio nel tuo blog, nel tentativo di stabilire dei contatti con chi ti legge. Emerge in questo la tua profonda sensibilità, il volere mantenere dei rapporti umani che spesso vengono annientati da una realtà in cui spesso l’egoismo ha il sopravvento.
Grazie,
Elisabetta


Cara Elisabetta, 
in una lettera breve ma intensa, riesci a farmi sentire una sorta di amarezza per il mondo dove entrambe viviamo: quello dell'editoria. Tu, da più tempo di me, fai trasparire la delusione per eventuali aspettative e anche per l'essere umano che spesso e volentieri tradisce la fiducia e delude. Ma leggo anche tra le righe il dispiacere per anni e anni di lavoro che - forse - non hanno prodotto il risultato atteso.
Vedi, dialogare fa bene! Perché ci si rende conto che non si è da soli e non si è i soli a vivere il malessere che serpeggia nelle strade della piccola editoria (e non solo lì). 
Entrambe scriviamo da diversi anni e abbiamo una carriera di tutto rispetto, ma si continua a lottare ogni giorno come se fosse il primo. Sarà giusto così? Per me, no. Però il mio parere in merito è risaputo e credo che quello editoriale sia un mondo inquinato fortemente da dinamiche distruttive rispetto al talento dei pochi, con lo spazio concesso a chi di talento non ne ha affatto (e sono la maggior parte); mi riferisco alle case editrici a pagamento, ma anche al self-publishing, che produce montagne di opere che opere non sono e intasano spazi che dovrebbero appartenere ai veri artisti. E come non restarci male quando si vede che persone che scrivono e non sanno farlo, vanno avanti perché trovano corsie preferenziali non attribuibili al talento, ma al fatto di conoscere chi... Un mondo davvero triste e deludente, perché poi, come dici nell'ultima parte della mail, l'egoismo regna imperante e, aggiungo, anche il narcisismo e l'egocentrismo sfrenato. E vogliamo parlare della parola gratitudine? Sono davvero poche le persone che ne conoscono il significato.
Però, sai cosa ti dico, cara Elisabetta? Nonostante i momenti grigio-neri che mi colgono, dove penso a quanto tutto sia inutile, il colpo di reni arriva sempre e cerco di volgere lo sguardo verso coloro che sono al mio fianco e mi stimano (e ce ne sono tanti!) ed è proprio da loro che arriva la forza di non mollare e di crederci ancora. Credere ancora, non dico nel mondo dell'editoria che temo sia irrimediabilmente caduto in un vortice senza fine, ma credere nell'essere umano. E per queste persone bisogna continuare a fare quello che facciamo, tu e io, in modi diversi, da tanti anni.
Insomma, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno (se di vino è meglio!).
Ti voglio dedicare, prima di salutarti, un testo che conoscerai sicuramente, ma è talmente pieno di significato che è bello rileggerlo. Lo dedico a tutti coloro che hanno qualche momento difficile, perché è un testo che restituisce calore.

Desiderata

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile, senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone.

Di' la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari e aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine, perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti, e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna, ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai il diritto di essere qui.
E che ti sia chiaro o no, non v'è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.
Fa' attenzione e cerca di essere felice.
- Max Ehrmann

E a tutti voi che mi seguite, se avete qualcosa da aggiungere o se volete raccontare la vostra esperienza in merito all'argomento di oggi, fatelo in un commento.
Se poi volete scrivermi per dire la vostra su qualsiasi argomento, inviate una mail a steficonvalle@gmail.com e la pubblicherò nel Blog.
Ringrazio tanto Elisabetta Motta per avermi aperto il suo cuore.

Parlare è bello. Recuperiamo la profondità dell'esistere.


Alla prossima
dalla (sempre) vostra
Stefania Convalle

lunedì 17 giugno 2024

Numero 452 - Perfect days/Le parole in libertà, di Stefania Convalle - 17 Giugno 2024


Ieri sera ho visto un film che mi ha molto colpito: "Perfect Days" del celebre regista Wim Wenders.
Vedere questo film è stato come leggere un libro di poesie. 
La poesia crea emozioni, stimola riflessioni; la poesia evoca, quasi mai spiega. La poesia, a volte, è ermetica.
E così, guardando il protagonista - Hirayama - che si muove nella sua Tokyo, ci si immerge in un'atmosfera che ci trasporta in una sorta di bolla dove osserviamo insieme a lui le immagini che attraversano i suoi occhi e il suo sorriso. Viviamo insieme a lui la vita che ha scelto, una vita semplice, svolgendo un lavoro umile. Una vita scandita da ritmi ben precisi, da rituali sempre uguali, a partire dal risveglio fino al momento in cui si corica alla sera sul futon, per leggere alla luce di una lampada il romanzo di turno. Tanti i richiami alla letteratura, rappresentati proprio dai libri che sceglie quando si reca dalla stessa libraia. Una colonna sonora che diventa, anch'essa, protagonista; sorridiamo insieme a lui quando ascolta delle preziose e superate musicassette, mentre è alla guida: le canzoni scelte sono strettamente collegate alla storia stessa.
Hirayama conduce una vita piena di disciplina, con gli occhi rivolti alla Natura, a tratti spirituale. Il silenzio racconta il suo mondo interiore, e ci racconta di un uomo che parla poco ma sa ascoltare, osserva e comprende l'essere umano, assumendo spesso un atteggiamento compassionevole. 
Ma quel sorriso che alberga in lui nasconde un dolore di un mondo che ha lasciato, sicuramente una vita agiata - lo si comprende da alcune scene importanti - e un rapporto col padre conservato nella nebbia dei ricordi e tra le fronde di un albero i cui rami si muovono mossi da un vento leggero. 
Hirayama rappresenta l'antitesi del progresso, il tenersi lontano dal mondo moderno che a volte annienta i rapporti umani, il tentativo di cercare il proprio centro, consapevole che è una battaglia quotidiana.
Lui ci insegna il significato della parola essere.
E il motivo per cui vi parlo di questo film - che vi consiglio - proprio oggi è che si sposa bene con quanto espresso da me nel numero 451 di questo blog, dove lanciavo questa rubrica "Le parole in libertà", dove parlavo dell'importanza di essere quello che siamo.
E così andiamo avanti lungo questo cammino. 
Ringrazio Maria Rita Sanna che è stata la prima ad accogliere il mio invito a scrivermi a steficonvalle@gmail.com per poter esprimere un personale pensiero in libertà. E lei l'ha fatto, scrivendo quello che vi posto qui di seguito. 

Tutto si ricollega al concetto di essere. Quanto scritto da me nel precedente numero, quando espresso nel film "Perfect days" e, infine, quanto contenuto nella mail di Maria Rita.
A voi la lettura.

15 Giugno 2024
“L’importante non è arrivare, ma essere”
Cara Stefania, 
parto da queste parole che la tua riflessione mi ha riportato alla mente, e sono le stesse che ho ascoltato nella diretta di Silvana Da Roit dedicata alla vita di Cesare Pavese. Capisco il tuo momento delicato, e la necessità di voler comunicare, nonostante varie vicissitudini sfavorevoli, rivela il tuo carattere sincero e ottimista verso la vita: ti affidi alle persone. E quando Stefania Convalle chiama, io rispondo sempre: presente! 
Ecco la parola essere farsi strada tra le indecisioni. E cosa c’è di più bello nel prendere in mano carta e penna, o un pc, e scrivere una lettera? Durante i miei vari periodi negativi ho cercato vie di fuga per distrarmi, la lettura prima fra tutte, la lavorazione dei lievitati come i dolci, e da quando ti ho conosciuto ho messo in pratica, con convinzione, la scrittura. E da quel momento in poi sono stata essere. Ho capito che imparare a fare bene qualcosa per sé e per gli altri è essere, fare qualcosa per sé stessi vuol dire essere, studiare e conoscere un nuovo argomento, approfondirlo e capirne i meccanismi che lo animano è essere. E non importa se può essere utile o no alla nostra vita, se ci può far diventare ricchi, per esempio - che se succedesse non sarebbe male, purché non ci faccia arretrare nei sentimenti, chiuderci in noi stessi, incupirci o deprimerci. 
Penso che essere implichi un certo stato di movimento verso una giusta e sana consapevolezza. 
La parola essere sembra indicare staticità, una cosa certa, uno stato mentale o d’animo da cui non si cambia. Invece, credo sia il contrario. Essere significa, secondo me, cambiare il modo di pensare, avere la coscienza di poter fare qualsiasi cosa nel modo più congeniale a noi stessi. La cosa che più ci piace. Mi è capitato, nel tempo, di desiderare alcune cose che altri riuscivano ad avere in modo facile ma io non potevo permettermele. Ho capito che la mia era solo invidia. Quelle cose non facevano per me, non erano alla mia portata. Desideravo arrivare allo stesso punto dove andavano gli altri. E come scriveva Pavese “l’importante non è arrivare, ma essere”: lo capisco ora. Ora che sono essere, ora che non ho più desideri, ora che il mio essere lo costruisco giorno dopo giorno. Essere per me è diventato cambiare, capire, vivere.
Ti abbraccio con affetto
Maria Rita

A voi la parola, se avete voglia di dire la vostra, di commentare quanto espresso da Maria Rita o altro, scrivetelo in un commento. 
Parliamo.
Scambiamo pensieri e opinioni.

E magari ascoltate una delle canzoni del film, che personalmente dedico a Tania Mignani.
https://youtu.be/QYEC4TZsy-Y?si=YR-9JuFFaEhUb8__


Alla prossima
dalla (sempre) vostra
Stefania Convalle



venerdì 14 giugno 2024

Numero 451 - Le parole in libertà, di Stefania Convalle - 14 giugno 2024


Oggi ho deciso di cominciare una nuova rubrica qui, nel mio Blog.
Il fatto è che dal  2 febbraio 2017, giorno in cui è nata Edizioni Convalle - che amo, in quanto mia creatura partita da zero - la mia vita è radicalmente cambiata. Da quel momento mi sono data agli altri, completamente, dimenticandomi di me.
L'ho fatto con convinzione ed entusiasmo, ma poi, col passare dei giorni, mesi, anni, ho dovuto fare i conti con un mondo editoriale, soprattutto quello della piccola editoria, che è diventato mercenario. Ma di questo vi parlerò in un altro numero di questa rubrica.
In questi giorni, però, devo dedicare me stessa al compagno della mia vita che si deve riprendere dopo un intervento e mi sono accorta di me stessa. A volte le pause, il distacco dal girone infernale che è un certo tipo di vita, servono a porre l'attenzione su di sé e su quello che vogliamo essere. 
Essere, proprio così.
Di questo parleremo e lo faremo insieme, se avrete voglia di far sentire la vostra voce.
Avete qualcosa da dire, avete delle considerazioni da fare, dei dubbi su argomenti che fanno parte del mio mondo e non solo? Potete scrivere a steficonvalle@gmail.com e io vi leggerò. Posterò qui il vostro scritto e sarà uno scambio di pareri. Chi vorrà potrà commentare ed esprimere il suo pensiero.
Insomma: parliamo.
In un mondo dove siamo mangiati vivi da cose inutili, quali anche contenuti davvero bassi presenti nei social, cerchiamo di recuperare il proprio pensiero, il piacere di fare una conversazione, anche se qui, in un salotto virtuale.
Preciso che i social mi hanno dato tanto e continuano a farlo, ma sta diventando sempre più spesso il mercato del tempio, forse un paragone un po' azzardato, ma per darvi l'idea...
Non so dirvi giorni e/o orari rispetto a quando proporrò i vari numeri che andrò - andremo - a scrivere, diciamo che me ne frego degli algoritmi. Ma davvero dobbiamo essere vittime di questi meccanismi perversi di come e quando postare cose per avere l'ascolto? Siamo messi un po' male, se è così.
E allora io rompo gli schemi, come ho sempre fatto nella mia vita. Rompere gli schemi, a volte, mi ha fatto fare più fatica, ho ricevuto anche qualche pomodoro tirato in faccia, ma devo dire con orgoglio che tra cose giuste e cose sbagliate, sono sempre rimasta me stessa e di questo ho sempre risposto.
Quindi, vogliamo partire per questo viaggio insieme? 
Le parole sono sempre state il mio mondo, e lo spazio che hanno preso nella mia vita è diventato sempre più grande. Ho condiviso questo spazio con tante persone, alcune sono state sincere, alcune sono state false e opportuniste, e ora questo spazio me lo voglio riprendere. 
Ci sono per gli altri, come sempre ho fatto.
Ma voglio esserci di più per me, per voi che mi seguirete e direte la vostra. Voglio esserci per la mia scrittura personale, e infatti un nuovo romanzo è già in viaggio nella mia testa e nel mio cuore, ma oggi ho sentito l'urgenza di mettermi in contatto con voi che mi leggete. 
Questo Blog è stato per anni uno spazio speciale, trascurato poi per i troppi impegni, ma ora desidero tornare ai vecchi tempi, che poi, ammettiamolo, non erano forse migliori?
Scrivetemi, dunque, al mio indirizzo email e dite la vostra. Posterò qui le vostre parole e ne parleremo insieme.
Chi comincia?


Ho scritto questo pezzo ascoltando:
https://youtu.be/YG7w5m3HsiE?si=VeG0FbyS3hiWXcET

Alla prossima
dalla (sempre) vostra
Stefania Convalle


 

sabato 2 marzo 2024

Numero 450 - Aspettando la Finale del Premio Letterario Dentro L'amore, settima edizione - 2 Marzo 2024

                                                                   ph Silvana Da Roit


Aspettando la finale del 16 Marzo 2024

Dialogo surreale tra Stefania Convalle e Silvana Da Roit 




Stefania: Ormai ci siamo quasi, è cominciato il conto alla rovescia per la finale del Premio... Sei emozionata per la serata?

Silvana: Ma davvero devo presentare anch'io? 

Stefania: Eh certo! Presentiamo insieme e sarà come essere le gemelle Kessler!



Silvana: Ma dobbiamo ballare?!?

Stefania: Eh sì! Non te l'avevo detto?
(Silvana impallidisce :-D)

Silvana: Stai scherzando, vero?

Stefania: No ;-) Comunque, riepiloghiamo un po', così non facciamo confusione. L'indirizzo dove si svolge la serata è: Auditorium della Scuola Media Gisella Floreanini, via Terracini 23, Domodossola. Giusto?

Silvana: Giusto, e a che ora comincia la serata?

Stefania: Le porte si apriranno al pubblico alle 20, e alle 20:30 in punto si comincia.

Silvana: Che emozione! Sto studiando la scaletta. I momenti musicali saranno suggestivi. I ragazzi che si esibiscono, caspita, al pianoforte e Sax, e poi Ensamble di Violini... Saranno dei bei momenti.

Stefania: Soprattutto quando balleremo ;-)

Silvana: (Ride) (Pensa che sia uno scherzo...)


Stefania: A cosa pensi?

Silvana: Penso che non l'avrei mai detto che una finale del Premio si sarebbe svolta nella mia Domodossola... E penso all'emozione dei finalisti che arriveranno da tutta Italia...

Stefania: Eh sì, ci sono concorrenti che arrivano persino dalla Basilicata! Sarà bello sentire la loro emozione quando saranno sul palco. Momenti indimenticabili. Ogni finale che ho fatto è rimasta nel cuore di chi veniva premiato, al di là della posizione, perché è un'emozione che rimane per sempre nel cuore. Senti, ma tu cosa ti metti? Volevo indossare le scarpe col tacco, ma ho paura di cadere dal palco!

Silvana: (ride) Tornando ai finalisti, sono davvero tanti. 

Stefania: Sì, perché le sezioni erano tante, e poi ci sono coloro che hanno ricevuto le menzioni. Poi ripassiamo tutti i nomi.


Silvana: Cià, andiamo. Dobbiamo ripassare la scaletta e prepararci.

Stefania: ...e dobbiamo provare il balletto...

Silvana: (non ride più, ora è preoccupata davvero :-D)

Ricordiamo i nomi dei finalisti 
e di chi ha ricevuto la menzione

SEZIONE A - RACCONTI

FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

BRAGHIROLI GRAZIELLA

BUZZI STEFANO

DESOGUS ARIANNA

FROLA FRANCO

GRASSI SIMONETTA

LUCENTI GIOVANNA AGATA

ROMANO BARBARA

ROSSI MICHELA

TERSO CAMILLA

ZANCANELLA MICHELA

 

MENZIONI SPECIALI

CONTI MARIAGRAZIA

FANG SALAZAR MABEL PAULI

GALIMBERTI BARBARA

POZZI ALESSANDRA

ROSSI ADELIA

SASSONE PINUCCIA

§§§ 


SEZIONE B – POESIE

FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

BESANA LUIGI

CATTOLICO PAOLO

DESOGUS ARIANNA

DEGL’INNOCENTI GIULIANA

LATINI LUCIANA

LUCENTI GIOVANNA AGATA

MARTELLO MARTA

ROSSI MICHELA

ROTONI FABRIZIO

TROTTI COSTANZA

 

MENZIONI SPECIALI

TOMASSINI AUGUSTA

 §§§


SEZIONE C – SCOPRIAMO L’ITALIA

FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

CIOCCA VALENTINA

SCAVELLO CARMINE

ZAPPA MANUELA

 

MENZIONI SPECIALI

STELITANO MARIO

 §§§


SEZIONE D – SEZIONE SPECIAL RISERVATA AGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO 
(Gisella Floreanini – Domodossola)

 FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

BELLÒ ALESSANDRO

BONACCI LEONARDO

DE PAOLI GINEVRA

FROSIO FRANCESCA

LORENZINA ALBERTO

PENAGLIA ELISA

PRINA ALICE

RONDONI MATTEO

SOMMA ANDREA

TRIOLO SARA

 §§§


SEZIONE E – LETTERA (Perché scrivo)

FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

BESANA LUIGI

BUZZI STEFANO

DI CICCO DANIELA

MARANGONI ANTONELLA

MARTELLO MARTA

MAZZEO MILENA

PARISI YLENIA

ROSSI ADELIA

TERSO CAMILLA

VANINI TATIANA

 

MENZIONI SPECIALI

CIOCCA VALENTINA

DESOGUS ARIANNA

LUCENTI GIOVANNA AGATA

SCAVELLO CARMINE

 §§§


SEZIONE F – ROMANZO INEDITO O RACCOLTA DI RACCONTI INEDITI

 FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

FALAVIGNA MASSIMILIANO

HARY MAURA

SCARTABELLI LAURA

 

MENZIONI SPECIALI

GANZETTI ROBERTA

PIKO CORDIS

 §§§


SEZIONE G – ROMANZO EDITO O RACCOLTA DI RACCONTI EDITI

FINALISTI IN ORDINE ALFABETICO

DEL MONACO ROLL ELVIRA

FONTI ALBERTO

TERMENANA MARCO

 

MENZIONI SPECIALI

FERRARIO SILVANA

QUARTAROLI UGO

 §§§

VI ASPETTIAMO ALLA FINALE



(Silvana Da Roit è quella alta :-D)


Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle







lunedì 26 febbraio 2024

Numero 449 - Parlo di me: Marta Martello e Gianluca Nespoli - 26 Febbraio 2024


Parlo di me: Marta Martello

Per descrivermi chiederò collaborazione alla memoria e all'istinto. Da ragazzina fantasticavo di svolgere lavori, una volta adulta, come la maestra, la giornalista, la fotografa o l'investigatore privato. Ripensandoci mi viene da sorridere, perché non ho fatto nulla di tutto questo: sono stata per quarantadue anni una semplice impiegata. Il mio entusiasmo per la lettura è cominciato dopo aver letto i primi libri da ragazzina e, qualche tempo dopo, ho cominciato a sentire la necessità di scrivere dei racconti e delle riflessioni che chiamavo poesie. A diciassette anni ho composto i primi versi che un insegnante, della scuola da me frequentata, aveva apprezzato. Il commento di questo docente ha rafforzato la mia passione per la scrittura e, in particolare, per la poesia che rappresenta da sempre un punto fermo, quella costante che non può mancare. Scrivere per me è un bisogno primario; quando scrivo amo di più la vita che mi dona la possibilità di farlo. A venticinque anni mi sono sposata e due anni dopo sono diventata madre per la prima volta. Sono seguiti periodi difficili, ho attraversato il mare in burrasca ma, aggrappata al timone, ho tenuto la barca a galla. A farmi compagnia l'immancabile penna e gli improbabili fogli, che divengono fedeli compagni di viaggio. Insieme creiamo un varco di luce e in quel pulviscolo luminoso; proprio lì, ritrovo la speranza. Sono per lo più loro a venirmi incontro, le parole, che entrano nei miei pensieri e li prevaricano obbligandomi a scrivere subito, con urgenza, prima che l’ispirazione prenda il largo. 
Nel 2000 decido di frequentare il gruppo "La Spera" di Rho, composto da persone con la passione per la poesia ed è in questo contesto che incontro Gianluca Nespoli, coautore della silloge "Dialogo poetico" pubblicata nel dicembre 2023 da Edizioni Convalle, nonché mio marito dal 2003. Insieme ricostruiamo le nostre vite, torniamo a galla, creiamo nuovi versi in un percorso che ci porterà dalle tenebre alla luce. È durante questo nostro cammino che affrontiamo il percorso per adottare un bambino. Questa grazia ci verrà donata nel 2010, quando Gianluca diventa padre per la prima volta e io madre per la seconda. I miei figli sono sempre profonda emozione e ispirazione, così come dal 2023 anche il nipotino che ci ha resi nonni. Nel settembre 2022, appena approdata alla tanto sospirata pensione, avviene la svolta con Mariagrazia Conti che mi farà conoscere la CE Edizioni Convalle; seguirà l'incontro, in quel tempo solo online, con Stefania Convalle, iscrivendomi al suo Laboratorio di scrittura creativa. Qualche mese dopo comincio a pensare a un sogno che ho coltivato per anni, ma che avevo rimosso: pubblicare le nostre poesie. Nel 2023 ho provato una grande emozione che mi ha sopraffatto quando Stefania, credendo nei nostri scritti, ha deciso di pubblicarli. La gratitudine che ho per lei è tanta perché ci ha permesso di realizzare il sogno di una vita. Ringrazio anche Giuseppe Murru per la paziente e competente collaborazione. Un altro ringraziamento speciale va a Giovanna Agata Lucenti che ha scritto la prefazione, perché è riuscita a entrare nel cuore del dialogo poetico, come se ci conoscesse da sempre.

   Marta 


💖💖💖

Parlo di me: Gianluca Nespoli

Sono nato nel 1960 a Corsico, in provincia di Milano. Fino al 1995 c'è stato poco dal punto di vista creativo ma, da quell'anno, in concomitanza con alcuni avvenimenti della mia sfera privata, ho scoperto l'amore per la poesia, in modo del tutto inaspettato. Non è stato semplice. Mio padre, autore di tante sillogi poetiche, all'inizio mi aiutò insegnandomi i fondamenti di quest'arte. Voglio sottolineare che, da subito, crebbe in me uno stato d'animo mai riscontrato prima, la voglia e la sete di scrivere. Sapevo che si trattava di una sfida difficile ma, allo stesso tempo, mi sentivo entusiasta di cominciare quello che per me sarebbe stato un lungo e meraviglioso cammino. In pochi giorni nacquero le mie prime composizioni, scritti molto acerbi in cui s'intravvedeva la fatica di un autore che stava cercando di individuare il proprio posto nel mondo della lirica. In seguito, riuscii a trovare il mio stile e la mia impronta. La frequentazione di due gruppi di poesia diede un grosso slancio al mio lavoro, il quale si arricchì di un più chiaro e robusto stile di scrittura. All'interno di uno di questi gruppi, nel 2000, avviene l'incontro con colei che sarebbe diventata ben presto mia moglie. Inizia, in quel periodo, una collaborazione fatta di studio e di analisi del testo e di alcuni tra i più grandi poeti della letteratura italiana e straniera. Dopo diverso tempo questo tipo di impegno si conclude: i due gruppi si sciolgono. Ma il mio cammino va avanti, la scrittura prosegue arricchendosi di nuovi stimoli. Da quel momento in poi, assecondando l'ispirazione ed effettuando lo studio semantico di ogni singola parola, e attraverso lo studio costante della poesia classica e moderna, la mia scrittura si consolida nel tentativo di trasformarsi in qualcosa di universale. Nel 2023 presentiamo a Stefania Convalle una raccolta di poesie a quattro mani che, dopo un’attenta lettura dei testi, decide di pubblicare la nostra prima silloge, intitolata "Dialogo Poetico". È un'esperienza splendida e travolgente che ci sta regalando tante emozioni. Voglio esprimere il mio sentito ringraziamento all'Editrice Stefania Convalle, a Giuseppe Murru per tutto ciò che riguarda gli aspetti pratici della costruzione di questa silloge e alla poetessa Giovanna Agata Lucenti per la sua preziosa presentazione.

Gianluca 

 


💖💖💖

E adesso la parola all'editrice ;-)

Dopo due presentazioni così intense e precise, cos'altro aggiungere? Intanto vi mostro la copertina di questa silloge poetica di cui hanno parlato Marta e Gianluca.


Quando sono venuti nel Salotto di Edizioni Convalle per presentare la loro opera, ho avuto la conferma - ancora una volta - di aver fatto la scelta giusta pubblicando la loro opera.
Perché loro sono poesia, per come vivono, per come scrivono, per come si pongono, per come si amano e amano. Due persone già a me tanto care.
E allora, leggete le loro liriche, quel dialogo tra due persone che si sono trovate, hanno attraversato un mare a tratti con venti contrari, ma alla fine sono arrivati a una spiaggia bellissima: quella della consapevolezza di sé e della Fede.



Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle
 

venerdì 24 novembre 2023

Numero 448 - Il regalo giusto - 24 Novembre 2023


Tra un mese torna la ricorrenza più importante, quella che riunisce la famiglia, gli affetti più cari: il Natale. 
Devo dire che c'è stato un tempo, anni nei quali non ero proprio al settimo cielo ed ero poco serena, e quindi odiavo tutto il periodo natalizio, dalla Vigilia alla Befana, che avrei saltato volentieri a piè pari.
Invece da qualche anno, precisamente dal periodo della pandemia, ho riscoperto questo periodo e mi piace pensare a come trascorrere quelle giornate, stare insieme, ecco, insieme... Che bella parola! E detto da me che sono piuttosto solitaria, è tutto dire!
Una delle cose che mi piace fare è pensare ai regali da mettere sotto l'albero. Così, essendo fissata con le liste ;-), scrivo tutti i nomi delle persone a cui voglio rivolgere un pensiero, e cerco il regalo giusto. Mi piace pensare a cosa potrebbe piacere a ogni persona, indovinare i suoi gusti, perché il regalo è per lei, non per me ;-)
La mia preferenza cade sempre sui libri.
Ho sempre amato regalarli e riceverli.
Aprendo una parentesi, l'altro giorno parlando con l'amica libraia Alice, della Libreria di Alice di Rimini, si rifletteva proprio su questo e lei ha detto: «Ma sai che anche quando si è invitati a cena da qualcuno, per esempio, sarebbe una bella cosa portare un libro da regalare alla padrona di casa?»
Sono stra-stra-stra d'accordo! Magari potete accompagnare comunque con una bottiglia di vino, un fiore, un dolcetto ;-), una cosa non esclude l'altra... Però, quando il vino sarà stato bevuto, il fiore sarà appassito e il dolcetto mangiato, il libro resterà.
Comunque, torniamo alla famosa lista di regali, voi l'avete già fatta?
Ecco qualche idea per voi. Libri, naturalmente. E libri firmati Edizioni Convalle (sono di parte!).
Vediamo i vantaggi:
- piccolo prezzo
- bel "vestito"
- belle opere, curate una pagina dopo l'altra grazie agli editing accurati
- contenuti di valore, sia che siano in leggerezza o che il pathos faccia da padrone
- imbarazzo della scelta, ce n'è davvero per tutti i gusti
E poi, valori aggiunti... Se l'autore è vicino a voi, potete avere una dedica personalizzata (eh, dici poco! Sapete che con la firma e/o dedica personalizzata il libro acquista un valore unico?)
Ma andiamo nel dettaglio con alcune proposte, tutte non le posso mettere, ma nel sito www.edizioniconvalle.com trovate tutte le opere; anche seguendo la Pagina FB di Edizioni Convalle - attivissima - potete avere un sacco di informazioni in merito alle opere.
Qualche idea, però ve la voglio dare.
Cosa mettiamo sotto l'albero?

 



Per un familiare che ama leggere romanzi storici, ecco qualche esempio (anche se, specifico, che nelle opere di Edizioni Convalle si trovano tante componenti, e questo le rende più ricche).
Vi mostro le copertine, se vi incuriosisce andate nel sito e troverete le trame.





 


Avete amici o parenti che amano i gialli? O i Thriller, piscologici e non? Anche qui ce n'è per tutti i gusti! Giallo-Rosa, Thriller psicologico, Thriller classici. Insomma, tutte opere ben scritte e originali.













So che qualcuno di voi potrebbe pensare: ma se non so di cosa parlano, come faccio a scegliere? Giusto. Però avete mai provato a farvi chiamare dalle copertine stesse? E poi se qualcosa cattura la vostra attenzione, basta visitare il sito www.edizioniconvalle.com e troverete tutte le informazioni del caso. Anche perché se scrivessi tutto qui, sarebbe un numero del Blog di otto chilometri :-D

Ma andiamo avanti.
Tra i vostri candidati a ricevere il vostro regali ci sono amanti di storie di vita (vera) (ma non necessariamente autobiografica)? Ecco qualche titolo.















Devo ammettere che quando ripasso tutte le copertine, è inevitabile che il mio pensiero ritorni a tutto il percorso dell'opera, il lavoro, il rapporto con l'autore... Quanta strada, in primis, per portare un file a essere un libro, non si può immaginare... E quanta strada, poi, percorsa dall'uscita di ogni opera.
Eh...
Adesso vi mostro la copertina di un'opera unica, perché ha un formato diverso, una carta diversa (fotografica). Uno di quei libri che stanno elegantemente appoggiati su un tavolino del soggiorno, da sfogliare quando abbiamo voglia di vedere delle belle foto e leggere bei racconti.


A proposito di racconti, abbiamo delle raccolte bellissime. Leggete le raccolte di racconti, a volte vengono snobbate, ma è sbagliatissimo!
Fidatevi di me ;-)









A proposito di racconti... Ci sono due opere speciali, perché i diritti d'autore sono destinati ad associazioni benefiche e quindi si contribuisce anche a fare del bene, che non fa mai male.



Specifico che "I racconti di Natale" sono disponibili solo su ordinazione, se si raggiunge un numero minimo per procedere a nuova ristampa.

Ma vediamo qualche opera per chi ama l'amore... Ma non l'amore esclusivamente romantico. Storie d'amore che entrano in profondità dell'animo umano, sia dal punto psicologico, sia dal punto introspettivo, ma pur sempre con un intreccio pieno di colpi di scena.











E se qualcuno ama l'amore, quello che resiste di vita in vita?
Ecco il romanzo giusto.

E per chi ama l'amore romantico romantico romantico?




Ci sono poi dei bei romanzi ambientati nella bella Sardegna ed ecco per voi delle opere ambientate nella meravigliosa isola.





Come accontentare anche chi ama leggere piccoli saggi oppure manuali?






E i ragazzi? Abbiamo pensato anche loro :-)







Ci sono opere, poi, che stanno a metà strada tra poesie, pensieri, aforismi, riflessioni, diari, narrativa...







Infine, le poesie... Ricordatevi che regalare poesie è sempre un gesto delicato. Il libro da tenere sul comodino.











Eh, quante belle opere... Siete d'accordo?
E tante altre le potrete vedere visitando il sito di Edizioni Convalle.

Ma torniamo ai regali.
Edizioni Convalle fa anche dei quadernini speciali, che possono accompagnare un libro oppure viaggiare in autonomia. Ci sono tante persone che adorano i quaderni. I nostri hanno una bella foto di copertina e dietro una citazione. In mezzo, tante pagine dove scrivere!
Vi mostro il quadernino aperto in modo di poter vedere fronte e retro.





Ammettiamo che ora abbiate visto talmente tante belle cose che non sapete cosa scegliere per i vostri cari.
Una soluzione c'è. 
Regalare un buono del valore che volete voi. Potrete acquistare un bel biglietto, ve ne mostro uno, ma l'immagine si può cambiare. Regalare un biglietto così significa dare la possibilità al destinatario del regalo di scegliere personalmente quali libri acquistare. Un buono regalo senza scadenza. Meglio di così!
Alcuni esempi.






Insomma, dopo questa lunga carrellata, spero di avervi dato  una mano a compilare la lista dei regali.

Oltre a tutto questo, se conoscete persone che amano scrivere, potete anche regalare del tempo, delle lezioni individuali on line con la sottoscritta per imparare tante cose sull'argomento.

Diciamo che non vi resta da fare altro che scrivere a edizioniconvalle@gmail.com per fare il vostro ordine e noi ve lo faremo arrivare a casa. 


Ah, se avete letto fino a qui, siete davvero amanti dei libri top top! E quindi, se farete un ordine, ci sarà anche un pensiero per voi!



Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle