Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

domenica 24 gennaio 2021

Numero 364 - Parlo di me: Nello Evangelisti - 24 Gennaio 2021


 

Parlo di me. “In che senso?” direbbe uno dei personaggi dei film di Carlo Verdone. Spesso c’è il rischio di costruirsi un’immagine ad hoc, soprattutto quando lo si fa per una rubrica e in forma scritta. Una sottile linea di timidezza alimentata anche da un difetto di pronuncia del fonema /s/ ha attraversato la varie fasi evolutive delle mia vita. Questa mia debolezza si manifestava da ragazzo, ma anche da giovane, con comportamenti un po’ impacciati e con improvvisi e incontrollati rossori al volto, più evidenti soprattutto quando mi dovevo relazionare con il gentil sesso. Tuttavia ancora oggi i miei amici d’infanzia marchigiani, quando mi capita di incontrarli, mi ricordano come un “leader” del gruppo. Per superare questa mia condizione psicologica giovanile cercai con caparbietà, nel corso degli anni, di far tesoro degli insegnamenti e delle idee  appresi attraverso le molte letture di libri e lo studio di autori importanti nei vari campi del sapere. Pure la conoscenza e l’amicizia di uomini e donne con cui condividevo esperienze lavorative o l’impegno culturale hanno contribuito ad arricchire la mia sensibilità. In questo modo si è formata la mia visione del mondo, sentendo dietro le spalle il vento del 1968 che spirava forte.

L’insegnamento nei diversi gradi di scuola l’ho vissuto con grande passione di ricerca per dare più incisività alla mia azione educativa e formativa  nei confronti dei bambini e dei giovani studenti. Credo molto nel potere della parola e del linguaggio consapevole del fatto che “il potere appartiene sempre a colui che sa rendersi padrone delle parole”. Considero la lettura dei libri e l’esercizio della scrittura un bisogno umano e sociale oltre che strumenti indispensabili per alimentare la conoscenza, sebbene oggi dopo tanto leggere e studiare  mi accorgo sempre più di non sapere niente. Una volta ho letto questa metafora riguardo alla conoscenza: “La conoscenza è come una sfera, più si ingrandisce più aumenta la sua superficie di contatto con l’ignoto”. Resta comunque valida la massima: “Se sai, sei ; se non sai, sei in balìa d’altri.” Ci tengo a precisare, per non sembrare troppo serioso e monotono, che mi piace molto fare dell’umorismo e rido volentieri alle battute spiritose quando sono in compagnia. Mi rende felice la buona cucina, gli incontri conviviali, e quando al ristorante leggo il menu, è come se  leggessi  una poesia scoprendo anche quanta bellezza ci sia.

Ringrazio Stefania Convalle, scrittrice e coraggiosa editrice, per avermi dato l’opportunità di pubblicare la mia prima raccolta di poesie e di racconti, "Oltre le emozioni", invogliandomi a proseguire su questa strada. Ora Stefania fa parte della sfera delle persone che ho avuto la fortuna di incontrare e, grazie a lei, di conoscere persone che come me coltivano la passione della scrittura e della letteratura.


E adesso la parola all'editrice ;-)

Parlare di Nello Evangelisti è qualcosa che mi sgorga dal cuore per la stima e l'affetto che nutro per lui.
L'ho conosciuto grazie all'amica, e ora anche collega autrice, Tiziana Mazza che si è sempre data molto da fare per cercare buone cose da propormi in ambito letterario. E così sono venuta a conoscenza de La festa del libro, organizzata dal Comune di Asso, proprio da Nello Evangelisti. Ho partecipato due volte a questa splendida iniziativa nella stupenda cornice della sala del palazzo d'epoca del Comune. Il primo anno ho partecipato sia come editore, esponendo tutte le opere pubblicate fino a quel momento, sia come autrice; Nello, infatti, aveva presentato il mio romanzo "Il silenzio addosso" in modo intenso e con grande maestria, perché lui è così: t'incanta quando parla, ti coinvolge con il suo modo delicato ma potente. Approfitto di questo spazio per ringraziarlo anche per le belle parole che mi rivolge quando legge le mie opere.
Ricordo che proprio quell'anno in programma c'era anche un concerto di archi, l'atmosfera creata era bellissima, tanto da far muovere in me alcuni versi da modesta poetessa quale sono. La poesia è "In cerca del tempo" e dice così:

Svuoto cassetti e armadi
faccio spazio 
al Tempo 

al Tempo 
di un caffè 
caldo 
dolce 
morbido. 

Getto fogli 
appunti ed elenchi 
sogni di gloria, 
voglio il vuoto per accogliere 

il Tempo 

di un respiro 
calmo e tranquillo 
dentro una vita 
che è la sola 

e chiede Tempo 

di una pausa senza colpa 
mani libere 
aperte all’Adagio 
delle note di un violoncello 
che mi riporta 
lì 
dove il respiro è calmo 
la mente plana su ricordi sommersi 
e il rumore tace 

finalmente.


E il brano che me l'aveva ispirata, in particolare, era questo:


Lo ringrazio, quindi, pubblicamente perché in quel concerto sono riuscita davvero a staccare la mente dal turbinio in cui mi trovo sempre a causa overdose di impegni e relazioni sociali, regalandomi un momento di pausa dai pensieri. E credo che gli faccia piacere sapere che è stato l'artefice di un momento d'ispirazione. Per questo l'ho scritta in questo numero :-)

Grazie, Nello! 

Anche per la seconda mia partecipazione allo stesso evento, un anno dopo, dove abbiamo messo in scena Poe-Tango

E tu, caro Nello, hai letto anche una mia poesia 
"La geometria del tango", mentre Giuseppe con la sua ballerina si muovevano sulla musica delle parole. 

Che bei ricordi!


Insomma, sono tante le cose che abbiamo fatto insieme, come 
anche il Premio Letterario Dentro l'amore che condividiamo - Nello in qualità di giurato - da anni, ormai.

Belle avventure!

Ma quella più bella credo sia la pubblicazione di "Oltre le emozioni", la sua silloge poetica.


Una silloge poetica che Nello ha scelto di pubblicare con la mia CE, rendendomi fiera e orgogliosa. Una silloge poetica che va oltre, e ci fa gettare lo sguardo nel suo mondo interiore e in quello mentale, molto filosofico rispetto alla Vita e all'Essere umano.

Questa, forse, è stata una presentazione un po' diversa dalle altre, ma credo che con Nello ci sia stata una fusione di intenti che ci vedono impegnati, ognuno in varie direzioni, in nome dell'arte e solo dell'arte. 

Questo lo muove. Questo mi muove. 

Questo ci muove.


Alla prossima

dalla vostra

Stefania Convalle