Incredibile, tanti anni che scrivo
ed è la prima volta che mi capita un “parlo di me”.
E adesso? È un compito arduo, mi sono detta.
Provo a cominciare con un aiutino. Conoscete il personaggio di Jo March? Bene, se la conoscete, quella sono io: sognatrice, stravagante, imbranata, spesso fuori posto, un po’ maschiaccio, estremamente sensibile. Una tipa un po’ fuori dalle regole, insomma.
Mi sono resa le cose facili? Forse sì, ma vi assicuro che davvero non c’è mai stato personaggio letterario nel quale mi sia identificata più che in Jo March. Da sempre, perché Piccole Donne è stato il mio primo classico. Credo di averlo letto mille volte tra i sette e i dodici anni.
Sì, perché io in Sardegna sono cresciuta tra libri, mare e campagna. Leggo e scrivo dai tempi delle elementari, e se c’è una cosa che ricordo bene è il giorno in cui mia madre mi comprò i primi due quaderni, al tabacchino del paese. Avevo cinque anni e in quel momento mi sentii la bambina più felice del mondo. Questa cosa non è cambiata: ancora oggi mi basta ricevere un quaderno nuovo per essere la più felice del mondo.
Se potessi scriverei e leggerei ogni minuto, ma questo desiderio deve fare i conti con un’altra passione: l’insegnamento. Ho frequentato il Liceo Classico e ho iniziato a impartire lezioni private quando andavo ancora a scuola. Nel frattempo mi sono laureata in Lettere antiche e specializzata in Filologia. Adoro insegnare latino e greco e adoro aiutare i ragazzi nel loro percorso di crescita.
Ai miei studenti dico sempre di buttarsi, di mettersi in gioco. Qualche volta in realtà ho bisogno di ricordarlo anche a me stessa. Perché quanto sia importante mettersi in gioco l’ho imparato negli anni. Ricordati, mi dico, che ogni cosa che sei riuscita a realizzare l’hai realizzata perché hai rischiato. Un’altra cosa che insegno è di sperimentare sempre, perché solo così capiamo davvero le nostre inclinazioni, ciò che amiamo fare.
E adesso? È un compito arduo, mi sono detta.
Provo a cominciare con un aiutino. Conoscete il personaggio di Jo March? Bene, se la conoscete, quella sono io: sognatrice, stravagante, imbranata, spesso fuori posto, un po’ maschiaccio, estremamente sensibile. Una tipa un po’ fuori dalle regole, insomma.
Mi sono resa le cose facili? Forse sì, ma vi assicuro che davvero non c’è mai stato personaggio letterario nel quale mi sia identificata più che in Jo March. Da sempre, perché Piccole Donne è stato il mio primo classico. Credo di averlo letto mille volte tra i sette e i dodici anni.
Sì, perché io in Sardegna sono cresciuta tra libri, mare e campagna. Leggo e scrivo dai tempi delle elementari, e se c’è una cosa che ricordo bene è il giorno in cui mia madre mi comprò i primi due quaderni, al tabacchino del paese. Avevo cinque anni e in quel momento mi sentii la bambina più felice del mondo. Questa cosa non è cambiata: ancora oggi mi basta ricevere un quaderno nuovo per essere la più felice del mondo.
Se potessi scriverei e leggerei ogni minuto, ma questo desiderio deve fare i conti con un’altra passione: l’insegnamento. Ho frequentato il Liceo Classico e ho iniziato a impartire lezioni private quando andavo ancora a scuola. Nel frattempo mi sono laureata in Lettere antiche e specializzata in Filologia. Adoro insegnare latino e greco e adoro aiutare i ragazzi nel loro percorso di crescita.
Ai miei studenti dico sempre di buttarsi, di mettersi in gioco. Qualche volta in realtà ho bisogno di ricordarlo anche a me stessa. Perché quanto sia importante mettersi in gioco l’ho imparato negli anni. Ricordati, mi dico, che ogni cosa che sei riuscita a realizzare l’hai realizzata perché hai rischiato. Un’altra cosa che insegno è di sperimentare sempre, perché solo così capiamo davvero le nostre inclinazioni, ciò che amiamo fare.
La prova più importante l’ho avuta pochi anni fa, con
un’esperienza di lavoro e di vita a San Francisco che mi ha dato tantissimo in
molti sensi che sarebbe troppo lungo elencare qui.
Ho parlato di San Francisco e
avrete capito che amo viaggiare. Ho visto un po’ di Europa, sono stata in
Australia e mi piacerebbe scoprire l’Asia. Per gli Stati Uniti nutro sentimenti
ambivalenti fatti di fascino e disincanto. Con San Francisco ho avuto uno
strano rapporto prima di amarla intensamente.
La letteratura americana invece mi
è sempre piaciuta senza se e senza ma. Leggo un sacco di americani. Amo
Steinbeck, ma il mio scrittore preferito è sempre stato Jack London, l’uomo che
ha riversato la sua vita avventurosa e il suo spirito selvaggio nelle sue
opere. Tra l’altro, lui era di San Francisco. Boh, io credo che certe cose non
accadano per caso.
Comunque, il mio romanzo del cuore è I miserabili di Hugo. Romanticismo francese. Il mio poeta preferito invece è il nostro Foscolo.
E oltre i libri? vi chiederete. Vediamo
allora cosa posso dirvi. Che amo la musica, per esempio. Che adoro lo sport
perché lo trovo catartico. Che gli animali acquatici mi rilassano e starei ore
a guardarli. Che la pizza è il mio piatto preferito (ma sono noiosa, prendo
sempre Margherita!). Che amo i gioielli come simboli. Che mi piace
l’astronomia: so orientarmi di fronte al cielo notturno, riconosco pianeti e
costellazioni.
E dato che ormai ci sto prendendo gusto, provo a definire come sono senza tirare in ballo Jo March.
Sono una ragazza curiosa, precisa, determinata e testarda (terribilmente).
Mi faccio mille problemi per ogni cosa e sono troppo sensibile.
Sono socievole e piuttosto estroversa, ma non vado granché d’accordo con le feste perché odio la confusione.
Mi piace stare da sola. Sono il genere di persona che non si annoia mai a stare da sola.
Se sono a mio agio dico tutto quello che mi passa per la testa.
Allegra e vivace, malinconica e romantica, amo il mare, i tramonti e la pioggia. Anzi, non c’è nulla che concili la mia scrittura meglio della pioggia. Ho scritto un romanzo, Mari Ermi, e sebbene la storia non parli di me, troverete sicuramente me, con tutta la mia passione, tra le sue pagine.
Sì, perché questo romanzo potete leggerlo.
Comunque, il mio romanzo del cuore è I miserabili di Hugo. Romanticismo francese. Il mio poeta preferito invece è il nostro Foscolo.
E dato che ormai ci sto prendendo gusto, provo a definire come sono senza tirare in ballo Jo March.
Sono una ragazza curiosa, precisa, determinata e testarda (terribilmente).
Mi faccio mille problemi per ogni cosa e sono troppo sensibile.
Sono socievole e piuttosto estroversa, ma non vado granché d’accordo con le feste perché odio la confusione.
Mi piace stare da sola. Sono il genere di persona che non si annoia mai a stare da sola.
Se sono a mio agio dico tutto quello che mi passa per la testa.
Allegra e vivace, malinconica e romantica, amo il mare, i tramonti e la pioggia. Anzi, non c’è nulla che concili la mia scrittura meglio della pioggia. Ho scritto un romanzo, Mari Ermi, e sebbene la storia non parli di me, troverete sicuramente me, con tutta la mia passione, tra le sue pagine.
Sì, perché questo romanzo potete leggerlo.
Arianna Desogus
E ora la parola all'editrice...
Ho conosciuto Jo March...ops... Arianna Desogus :-D qualche mese fa. L'ho conosciuta tramite le parole scritte, come spesso mi accade con le persone. Ho letto il suo romanzo insieme al mio team, ne abbiamo parlato tra noi (chissà se le saranno fischiate le orecchie) e alla fine il risultato è stato quello di essere pubblicato con Edizioni Convalle.
Ricordo le nostre prime conversazioni. La cosa che mi aveva colpito era la sua gentilezza, ma lo spirito sardo si avvertiva ben bene: Arianna è una donna tostissima! Determinata, e allo stesso tempo dolce. Un bel mix. (Mi ricorda molto la nostra amatissima Maria Rita Sanna ;-) )
Mari Ermi, la sua creatura, mi ha conquistato per i profumi, il mare della Sardegna, la Natura descritta... E tanto altro. E quando il romanzo è arrivato in carne e ossa, dopo settimane di lavoro, vedere la sua gioia quando ha ricevuto il pacco a casa e l'ha aperto... beh... dà un senso a quello che faccio ogni giorno!
Che dite, vi mostro le foto? Sarà d'accordo Arianna? Ma sì, dai, si vede tutta la sua gioia e la sua sensibilità!
E come in tutte le belle favole, dalle lacrime di commozione, alla prima dedica, il passo è stato breve :-)
Salone di Torino 2022
Beh, come si dice: una partenza col botto!
E augurandole tutta la fortuna del mondo, vi saluto con un'altra immagine di Arianna al Salone di Torino, giovane donna entusiasta della vita e con tutta la grinta che serve in questo strano mondo.
p.s. leggendo il parlo di me di Arianna, ho compreso il motivo del grande feeling: amiamo le stesse cose. Scrivere, la Sardegna, San Francisco, e... Jo March;-)
Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle