Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

giovedì 26 novembre 2020

Numero 358 - Per la Rubrica "Parlo di me": Cinzia Zerba - 26 Novembre 2020


 foto scattata da Mirko Borgio


La mia editrice Stefania Convalle mi chiede di parlare di me, ma nel farlo sono un po’ imbarazzata, perché in realtà non credo di avere molto da dire, o per lo meno non molto di interessante. 

Mi potrei descrivere come una sognatrice… 

Lunatica e a volte, ahimè, scostante, tipico atteggiamento del mio segno zodiacale, Cancro. 

Da qualche anno, oltre a occuparmi del mio lavoro e della mia famiglia, mi sono ritagliata spazi personali per poter coltivare quelle che sono le mie passioni. Dal 2014, infatti, ho iniziato a frequentare un laboratorio di lettura interpretativa, grazie al quale ho avuto modo di conoscere persone interessanti e vivaci con cui ho costituito un vero e proprio gruppo di lettura del quale vado molto orgogliosa: il GattoMatto.  L’idea è nata dopo una piccola delusione che, però, ha risvegliato la mia creatività. Al termine del laboratorio, come saggio finale, avremmo dovuto esibirci leggendo il monologo di Baricco, "Novecento", ma purtroppo all’ultimo, non è stato possibile. Da qui è nata l’idea del gruppo di lettura. Si può dire che "Novecento" sia stato il libro che mi ha cambiato la vita! In meglio, perché non c’è cosa che appassioni di più della passione stessa. Sembra un gioco di parole, ma è così! 

Da quella esperienza   non sono nati solo i vari reading teatrali, costruiti a tavolino con il gruppo durante le nostre riunioni (spesso anche attorno a una tavola imbandita), ma anche la voglia di osare sempre di più, mettendosi in gioco, sfidando il giudizio, e spesse volte infischiandosene  proprio del giudizio stesso. Un’avventura intensa, che per me si è conclusa con la fine del 2019, quando ho lasciato il gruppo. Sentivo la necessità di mettermi alla ricerca di qualcosa che mi desse nuova linfa (qui è uscita tutta la mia natura cancerina, devo ammetterlo). Non so se ho trovato quello che cercavo, ma per ora l’unico obiettivo che mi pongo è quello di migliorare la mia scrittura, mi sono infatti iscritta al laboratorio di Stefania Convalle. In realtà, ci sarebbe anche altro. Mi sono lasciata trascinare in un’avventura, entrando a far parte di una compagnia teatrale… e per me questa sì che è una bella sfida! 

E mentre faccio tutto questo, come vi accennavo prima, sono anche mamma di due ragazzi di 21 e 13 anni, Matteo e Sara, moglie di un marito fantastico (altrimenti non riuscirebbe a sopportarmi: sono una moglie ingombrante e non parlo solo del volume corporeo), mamma di quattro pelosetti, tre mici e un cane (Milly, Tato, Matisse e Bob) e volontaria nel centro antiviolenza C.H.I.A.R.A. della mia città.  

Beh, ora sapete tutto di me, o quasi.

Dimenticavo! Grazie a Stefania Convalle, a ottobre, ho pubblicato un romanzo, il famoso… libro nel cassetto!

Cinzia Zerba



E ora, la parola all'editrice;-)

Per raccontare di me e Cinzia ci vorrebbero dodici pagine :-) perché insieme ne abbiamo fatte davvero tante. 
Ci siamo conosciute attraverso il Premio Letterario "Dentro l'amore", dove aveva partecipato con un racconto che si era classificato al primo posto nella sezione racconti. 

Nella foto la premiazione di quella sera. Preciso che non sono io a essere alta un metro e un cecio, ma ero in mezzo a due watusse, una era proprio Cinzia :-D
Da lì abbiamo cominciato a conoscerci e a progettare tanti eventi insieme dove lei aveva il ruolo di leggere i miei testi in eventi fatti insieme o quelli di altri autori nelle serate dei Premi Letterari successivi.


Qui eravamo insieme in una presentazione Poe-tango in un centro commerciale nei pressi di Voghera. Un'esperienza davvero particolare e difficile, ma molto emozionante!
E qui eravamo a Voghera, ospiti con Poe-Tango all'Iria Castle Festival: un'altra esperienza indimenticabile!



Che bei ricordi!

E come non ricordare la sua presenza come lettrice interpretativa ai Premi Letterari Dentro l'amore...



(Tra l'altro, vi svelo un segreto... ma non ditelo a nessuno :-D Cinzia sarà l'interprete di una trasposizione teatrale di una mia opera, quando sarà possibile - sigh - ma è nei progetti)

E poi... E poi... Quest'estate mi ha parlato del suo romanzo nel cassetto, tirato fuori con tanti dubbi e timori... 
E così è nato "La locanda di Ester", un'opera prima che sta andando forte e sta conquistando il cuore dei lettori perché così Cinzia l'ha scritto: col cuore. E quando la scrittura incontra le emozioni, proprie e dei lettori, è il vero successo.

Insomma, il nostro percorso insieme ha camminato tra le strade della sincera amicizia e la voglia di realizzare bei progetti artistici insieme. 

Ora, però, cara Cinzia, inizia a scrivere il secondo romanzo perché ti stiamo aspettando! Datti da fare :-D



Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle





 


sabato 14 novembre 2020

Numero 357 - Per la Rubrica "Parlo di me": Christian Polli - 14 Novembre 2020



Parlare di me, cari amici, è come descrivere un “cosmo marasmatico”: sono contraddittorio su molti aspetti della mia vita e, per questo, non riesco mai a trovare un equilibrio. 

Che cosa vorreste aspettarvi da un ariete con ascendente cancro? La risposta? Un poeta! 

Ho cominciato a scrivere poesie da quando ero molto piccolo: mi ricordo che una di esse parlava degli animali del prato e di come questo fosse un luogo magico ove scorgere sempre nuove realtà. Poi, lasciata la penna e preso dalle grandi fatiche del liceo classico (anni di “studio matto e disperatissimo”, direbbe il nostro Leopardi) prima, e dell’università dopo, ho lasciato momentaneamente perdere la scrittura a favore della cultura: la mia unica, vera grande amante nella vita. 

Sono follemente amante dei libri tanto che, quando ricevevo la paghetta dai miei genitori, almeno 20 euro al mese li spendevo alla libreria Libraccio per comprare saggi o romanzi. 

Oggi posso dire di avere almeno un’intera stanza strabordante di classici latini e greci, italiani e stranieri, saggi di storia, filosofia, arte, musica, e via dicendo. 

Il passaggio dalla fase “erudita” a quella “attiva”, però, è stata silenziosa e concomitante con gli ultimi anni universitari: è da lì che nascono le mie Aritmie spirituali e, soltanto grazie alla conoscenza di Stefania, mi sono lanciato in un agone poetico e di scrittura per tastare quanto le mie liriche valessero. E qualcosa valgono, se sono state pubblicate l’anno scorso da parte delle Edizioni Convalle: un successo, un umile orgoglio mesciuto di riconoscenza per la mia amica ed editrice Stefania Convalle, senza di lei non sarei qui ora a scrivere questo breve resoconto della mia vita letteraria. Ora spero, mr. Covid permettendo, che il mio primo romanzo veda la luce quanto prima: non posso dirvi molto, se non che è nato da una mia esperienza di vita e che è il frutto della fiducia che la medesima Stefania ha nutrito nei miei confronti come “romanziere”. Speriamo bene, dunque; e grazie per aver letto qualcosa di me, cari amici. 

Viva Edizioni Convalle, viva la scrittura che fa sgorgare ogni bellezza del cuore.

Christian Polli

E ora la parola all'editrice ;-)

Ho conosciuto Christian attraverso il Premio Letterario "Dentro l'amore", come spesso accade: il Premio mi porta sempre a contatto con penne interessanti e talentuose. 

La nostra conoscenza si è stretta tramite delle belle e succulente colazioni nel barino dove andavo sempre (prima di questa emergenza). Così ho avuto modo di apprezzare la cultura sconfinata di Christian, ma soprattutto la sua sensibilità e - diciamolo - la sua simpatia ;-)

Insieme abbiamo fatto delle Dirette indimenticabili, sulla Pagina di Edizioni Convalle, dove Christian - generosamente - si è messo a disposizione degli ascoltatori elargendo a piene mani tutto quello che sa su grandi scrittori e poeti della letteratura italiana. Indimenticabili le dirette/lezioni su Leopardi e su Manzoni. Bravissimo! 

Nel frattempo è uscita la sua silloge poetica "Aritmie spirituali": coraggiosa, intima, poeticamente elevata. L'avete letta? Se no, che aspettate?!

Quando poi mi ha detto di aver scritto un romanzo, ero curiosissima. Ho letto le prima pagine e devo dire che sono rimasta più che sorpresa: ho trovato un altro Christian, rispetto allo stile poetico. Nel romanzo la sua penna diventa moderna e ironica - a tratti - ma piena di pathos. Un romanzo che, quando vedrà la luce, non potrete fare a meno di leggere!

Un bell'incontro, il nostro.


Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle




mercoledì 4 novembre 2020

Numero 356 - Per la Rubrica "Parlo di me": Silvana Da Roit - 4 Novembre 2020


 

Vi parlo di me.

Salve, mi chiamo Silvana, nome scelto da mio padre che ringrazio infinitamente perché altrimenti mi sarei chiamata Robinia. Da piccola immaginavo che fosse una specie di paese intriso di robe piccole e grandi, ma sempre robe.

In seguito, mi è stato affibbiato il nomignolo Vana che fa di me una persona inconsistente; se poi vi dico che sono nata a Domodossola, unicamente conosciuta per la D dello spelling, la frittata è fatta. Inconsistente e poco interessante, insomma qualcuno da non conoscere.

Fortunatamente, mi posso aggrappare al cognome che contiene una sillaba magica: il Da.

Penserete che una preposizione non sia importante, invece no. Non si tratta di un semplice di che indica appartenenza, è un moto da luogo. Significa che sono arrivata da, ho fatto un viaggio, compiuto un percorso. Insomma, provengo da e non mi accontento di uno stato in luogo fossilizzante.

Sarà per questo che, approssimandomi ai sessanta, ho iniziato a scrivere? Mi piacerebbe rispondere di sì.

In realtà sono stata spinta da Facebook - mi sembravano tristi tutti quei Buongiornocaffè - e dalle ricerche storiche che stavo compiendo sui sotterranei della mia città.

Non si sa bene come, ho iniziato il laboratorio di scrittura creativa di Stefania Convalle. La prima volta che mi detto sei brava, avrei pianto. Anzi, ho pianto.

Praticamente, venendo dai buongiorno di Facebook, mi sono inoltrata nella scrittura di un romanzo.

Capito il destino insito in un da?

Capito la fortuna di aver conosciuto Stefania?

Silvana Da Roit


E ora la parola all'editrice ;-)

Silvana è Silvana.

Silvana è unica.

Ma si capisce già leggendo come ha scritto questo parlo di me. 

Una scrittrice vera che conosce bene il significato delle parole, quali umiltà, gratitudine, generosità.

Lei scrive perché non può farne a meno, è un bisogno e non è così facile convincerla che è proprio brava, a volte geniale! Come il suo primo romanzo: I tunnel di Oxilla.

Ricordo che quando ho letto il manoscritto, alla fine sono rimasta così colpita che le ho fatto un messaggio e le ho detto: «Ma perché fai il laboratorio? Sei bravissima!»

E lei, sinceramente modesta, ha risposto che aveva bisogno di me.

Che dire... Posso farle una dichiarazione d'amore qui? :-D

Silvana è proprio una scrittrice d'altri tempi, che intende la scrittura come una forma d'arte e porta in giro le sue opere con semplicità, mettendosi seduta a un tavolo di un bar con i suoi lettori. Non è certo una donna che si mette sul piedistallo (anche se ha i numeri per farlo) ma condivide con le persone la sua gioia di scrivere, un po' come la poetessa Wislawa Szymborska che, nonostante la sua grandezza, amava intrattenersi persino nei giardini a condividere le sue poesie con i passanti. Così, semplicemente.

E Silvana è così: grande nella sua semplicità.


Che altro dire... 

Se non l'avete ancora letto, il suo romanzo, fatelo...


...perché...


E ho detto tutto. :-)


Alla prossima

dalla vostra

Stefania Convalle









domenica 1 novembre 2020

Numero 355 - Per la Rubrica "Parlo di me": Venerina Gabriele - 1° Novembre 2020


 

Raccontarsi non è mai facile. Da dove iniziare… Cosa dire… Non posso raccontare di essere una scrittrice con esperienza alle spalle, questa è la prima volta che pubblico una mia produzione.

Allora racconto un po' di me. Inizio col dire che sono nata in un’isola e che ho sempre avuto la passione per la lettura. Sin da piccola era il mio passatempo preferito;  il libro Cuore, I ragazzi della via Pal, Tom Sawyer, i libretti di narrativa dell’Azione Cattolica erano il pane quotidiano.

Durante l’adolescenza scrivevo poesie, ho continuato a scrivere diari e qualche capitolo di romanzi che puntualmente riguardavo e stracciavo.

Più di vent'anni fa avevo iniziato a scrivere una storia partendo da  un sogno che mi ha indotto a imbastire  una trama sulle figure e le scene oniriche. Ho scritto di getto gran parte del romanzo, lasciandolo lì a metà per molti anni. Sono tornata nel tempo,  di volta in volta, a riguardare e aggiungere qualche pezzo alla storia finché,  invogliata dai miei figli, mi sono rimessa a scrivere arrivando al finale.

Cercando una casa editrice alla quale far leggere il mio romanzo mi sono imbattuta in Stefania Convalle, una persona gentilissima e straordinaria che dopo averlo  letto mi ha comunicato che la storia le era piaciuta e che era possibile la pubblicazione. Ancora oggi sono incredula ma felice, non mi sembra vero di poter vedere pubblicato il mio primo romanzo. Un sogno che diventa realtà non è di tutti i giorni. 

Grazie Stefania Convalle e grazie Edizioni Convalle.

Venerina Gabriele



E ora la parola all'editrice ;-)

Venerina è una persona che si fa scoprire un po' alla volta. 
Eh sì, esattamente come ha scritto questo suo "Parlo di me", poche parole, senza mostrarsi troppo, anche se quel poco che dice è autentico, come lei.
Ho imparato a conoscere col tempo questa  donna minuta (Venerina, siamo alte uguale?? :-D) ma tutta da incontrare dentro il suo profondo sé. 
Un profondo sé che incuriosisce e che, man mano si svela, sorprende e mostra una alla volta le mille sfaccettature della sua personalità, del suo pensare. Secondo me è un po' filosofa;-) Me la immagino, nella sua Pantelleria, che ammira il mare e la natura e intanto medita...
Venerina è una donna molto particolare, e se deciderà di abbandonare tutte le riserve, potrebbe davvero stupirci con una narrativa spaziale (in tutti i sensi).
Nel frattempo il suo "L'eco del Maestrale" ci dà un antipasto di lei, dell'attaccamento alla sua terra, della forza di quel Maestrale che - per me - rappresenta la forza del suo carattere. Un vento che sa dove andare, un vento che sa in che direzione soffiare, un vento che sa richiamare i cuori e ricondurli alle origini, come i personaggi del suo romanzo. Ho amato tantissimo Pietro e Carmela, i due personaggi dai quali parte la narrazione di questa saga familiare. Un uomo, una donna, il mare, la terra, l'amore vero. Commovente, la loro storia.
Commovente, come lei.


Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle