Seduti allo stesso tavolo

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Il nuovo romanzo di Stefania Convalle, sul mondo dell'editoria.

lunedì 22 settembre 2025

Numero 476 - Quattro chiacchiere con il Direttore della Libreria La Torre - 22 Settembre 2025




Oggi, nel primo giorno d'autunno - una delle mie stagioni preferite per leggere buoni libri - inauguro una rubrica speciale: Quattro chiacchiere con il libraio.
La libreria La Torre di Merate ospita i nostri libri e non solo! Sono stata da loro nel maggio scorso per un personale firma copie e ho trovato un ambiente dinamico, con giovani collaboratori sorridenti e il Direttore, Michele, sempre gentile e disponibile.


In questa foto è un po' coperto dalle scritte, quando promuoveva l'evento che mi riguardava. 
Qualche giorno fa gli ho chiesto se fosse disponibile per una breve intervista per far conoscere sempre meglio, cari lettori che mi seguite con affetto, il mondo delle librerie. 
Siete pronti?
Partiamo ;-)

Eccoci qui, caro Michele, mi racconti com’è nata la Libreria La Torre?

La libreria La Torre nasce come libreria indipendente a conduzione familiare nel 1979, caratteristica che mantiene fino a che i proprietari, i signori Meschi, vanno in pensione nel 2023. A quel punto viene rilevata da Fabio Lagiannella, già proprietario di altre librerie e discendente di una famiglia di librai, diventando Mondadori Franchising. Siamo riusciti, però, a mantenere il nome e gran parte dell'arredamento storico che la caratterizza, in virtù del passato della libreria.


Com’è la tua giornata in libreria?

Una delle bellezze del lavoro in libreria è che non esiste una giornata tipo: un giorno arrivano le novità da caricare e mettere sugli scaffali, un giorno bisogna fare le rese dei libri in eccesso, un altro ricevere gli agenti e ordinare le novità, poi preparare gli incontri con gli autori; ma più spesso tutte queste cose insieme! La costante è il dialogo e il servizio con il cliente, poi, quando alzo la saracinesca e accendo il computer, è tutto da scoprire. Quello che è certo è che non si sta mai fermi.

Come scegli le opere da tenere in negozio?

È  forse l'aspetto più complesso e delicato del lavoro in libreria. Nell'ultimo anno sono usciti più di 80.000 titoli e nemmeno le librerie più grandi possono permettersi di ordinarli tutti. La prima cosa da fare è capire quale possibilità di vendita ha un libro, in base alla propria clientela, allo storico della libreria e anche alle indicazioni dei fornitori. Poi bisogna pensare allo spazio, quanti libri ci stanno, al costo, a quale posto assegnargli, alle nostre specializzazioni; certo, anche il mio gusto è importante, non è un criterio assoluto ma se amo un autore posso consigliarlo e quindi averne più copie in negozio rispetto a un altro. 
Insomma, la storia di un libro inizia ben prima che entri in libreria.

Cosa cercano i lettori di oggi, quando entrano nel tuo negozio?

Siamo una libreria piccola ma generalista, quindi vediamo ogni genere di lettore, con i suoi gusti e i suoi desideri, taluni hanno già un'idea precisa, altri invece vogliono farsi consigliare, ma una cosa accomuna quasi tutti: la voglia di trovare un luogo accogliente, ben fornito e con personale competente che conosce e ama i libri, che sa ascoltarli e dialogare con loro.

Quali sono le letture che vanno per la maggiore?

Oltre ai bestseller del momento, i romanzi e in generale la narrativa. Dopo un periodo in cui le saghe familiari erano l'argomento più richiesto, ora le letture sono più variegate, vanno dal romanzo più “classico”, a quello più introspettivo. Non mancano mai i gialli e i thriller. Tra i ragazzi, il romance, in tutte le sue accezioni, è il più richiesto, anche se va a ondate: si polarizza su un determinato titolo per un breve periodo per poi cambiare libro di riferimento. Per i bambini i libri attivi (adesivi, etc) e gli albi illustrati, in particolare quelli legati al ciclo delle stagioni e alle emozioni.

I lettori si fanno consigliare da te?

Direi proprio di sì. Molti dei nostri clienti cercano proprio il consiglio, sia in termini più specifici (vorrei fare un regalo a una persona che legge gialli), sia in termini più generici (mi consiglia un bel libro che mi faccia emozionare).

Leggi i libri che hai in libreria?

Sì, ma non in libreria. Non farei questo lavoro se non amassi la lettura ma, contrariamente a quanto molti pensano, in libreria non c'è quasi mai tempo di leggere.

Ti vedi più come un libraio stile Ottocento o stile Duemila?

Un libraio resta sempre un libraio. Oggi abbiamo strumenti moderni per catalogare i libri, che ci fanno vedere le copertine e ci danno tutte le informazioni sul testo e sullo storico delle vendite e li uso più che posso. Visto il numero di libri pubblicati, sono imprescindibili, com'è imprescindibile la conoscenza dei testi, oggi come cent'anni fa. 
Quando ho iniziato, per un breve periodo ho fatto in tempo a vedere i foglietti con le indicazioni bibliografiche che si lasciavano all'interno dei libri, per poi raccoglierli alla sera e usarli per i riordini. Per motivi personali, faccio più fatica nell'uso dei social, ma sono uno strumento importante e ho validi colleghi che mi aiutano in quello. In definitiva, a parte i mezzi, credo il lavoro sia sempre lo stesso, semplice e difficilissimo allo stesso tempo: dare il libro giusto alla persona giusta.

Come giudichi il mondo editoriale odierno, sia a livello di opere, sia a livello di dinamiche editoriali?

Gigante. Confusionario. Sarebbe un discorso lunghissimo, ma, in breve, la parola che più usiamo tra librai è “scegliere”. In un mondo in cui è l'offerta a fare la domanda (un bel libro attira i lettori, e uno brutto li allontana) le case editrici hanno enormemente ampliato l'offerta, pubblicando sempre più titoli ogni anno. Così per librai e lettori risulta difficile districarsi tra le valanghe di novità proposte e trovare veramente i libri “belli”.  Questo condiziona anche i piccoli editori che si vedono soffocati come presenza sugli scaffali delle librerie dai testi dei grandi editori. Così, paradossalmente, aumentando i titoli è diminuita la varietà, visto anche il rincorrere sempre il tipo di libro che al momento sta vendendo, creando innumerevoli “cloni” che mortificano ciò che ci può essere di nuovo e “diverso”.  
La qualità c'è, ma è ben nascosta. Anche sulle dinamiche distributive ci sarebbe molto da lavorare: in un momento in cui è tutto, o quasi, disponibile dei fornitori on line, aspettare diversi giorni per avere il libro in libreria è limitante. Si era parlato di varie iniziative (spedizione diretta al cliente, ordini online con un margine alla libreria...) ma è ancora tutto da pensare. Trovo positive le politiche sulla regolarizzazione degli sconti, il bonus cultura e il decreto sulle biblioteche. Bisogna sempre ricordare che i libri più amati (e venduti) spesso nascono dal passaparola tra librai e lettori e non dalla pubblicità degli editori. Due esempi su tutti: “Harry Potter” e “Il cacciatore di aquiloni” non sono nati bestseller, lo sono diventati col tempo, proprio grazie a librai e lettori che li hanno amati e consigliati. 
Oggi è più difficile di ieri trovare le perle perché sono più nascoste.

Parlaci anche delle difficoltà che hai riscontrato in base alla tua esperienza fino a ora.

La difficoltà principale, come in tutti i lavori, è far quadrare i conti: trovare l'equilibrio tra l'assortimento, il valore di magazzino, il venduto e le spese è ciò con cui quotidianamente si lotta. E questo condiziona tante scelte in libreria. Al di là dell'aspetto economico e delle difficoltà contingenti (spedizioni smarrite, consegne sbagliate, libri non disponibili), per cui bisogna attaccarsi al telefono e sperare, un aspetto che bisogna coltivare, e non è sempre facile, è l'aspetto umano. Il nostro è un lavoro che si basa sulla comunicazione, sulle relazioni, del resto il libro è di per se stesso un mezzo di comunicazione. Si coltivano i rapporti con i clienti, con gli editori, con gli agenti, con gli autori, con insegnanti, bibliotecari, operatori del settore e, come è evidente, non è sempre facile dal punto di vista umano. Ognuno ha il proprio carattere, i propri interessi lavorativi, a volte bisogna dire dei no o prendere decisioni che scontentano. Però avere l'amico agente che ti consiglia un testo che reputa “giusto” per la tua libreria, il cliente fidato che legge i gialli e ti dice quali sono davvero belli, l'autore che viene a presentare il suo libro anche se sa che ci sarà poca gente, la maestra che si fida dei tuoi consigli, sono tutte piccole cose che possono fare la differenza ma che si coltivano nel tempo e hanno bisogno di cura per crescere. Insomma mettere un libro su uno scaffale e darlo in mano a una persona è una cosa semplicissima, ma mettere quel libro su quello scaffale e darlo a quella persona è tutta un'altra storia.

Raccontaci un aneddoto relativo alla tua vita di Libraio, qualcosa che è accaduto che ti abbia fatto pensare che, comunque vada, ne è valsa la pena.

Un amico libraio con cui ho lavorato per dieci anni in molte occasioni consigliava un libro in particolare. Noi che lavoravamo con lui non ne potevamo più di sentirlo parlare di quel libro e gli dicevamo di smetterla, di cambiare consiglio. Invece, molte persone tornavano indietro ringraziandolo e, lui stesso, grazie a quel libro, ha trovato l'amore. Già, perché una di quelle persone ora è sua moglie e hanno tre bambini. Mi ha insegnato a crederci sempre, anche quando si è stanchi o sfiduciati, perché non sai mai cosa un semplice blocco di carta e parole, può far nascere nell'animo di chi lo legge. Ne vale sempre la pena. Mi chiederete che libro fosse: era “Il diario” di Etty Hillesum.
 
Che bella storia! Grazie per avercela raccontata. Come ti vedi tra dieci anni?

Non lo so e forse è meglio così.  Aspetto quello che la vita mi riserva di giorno in giorno, ma spero di essere ancora attorniato dai libri.

Grazie, Michele, per questa bella chiacchierata che ci ha trasmesso tante informazioni su com'è la vita del libraio dietro le quinte. Fa bene al cuore, a noi autori e editori, come nel mio caso, sapere che in questo mondo complicato ci sono persone come te - come voi - che lavorano col cuore e con tanta passione.

Ne approfitto per dire che a dicembre, lunedì otto, sarò nella libreria per un mercatino di Natale, sarò lì tutto il giorno con tante belle opere di Edizioni Convalle.

Grazie ancora al Direttore della Libreria La Torre di Merate per la sua disponibilità e gentilezza. 

Alla prossima intervista!




Alla prossima 
dalla vostra 
Stefania Convalle

 


 


1 commento:

  1. Sempre un piacere sentire di esperienze e passioni.
    Sandra

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