Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

domenica 20 dicembre 2015

Numero 229 - Col diavolo non si scherza;-) - 20 Dicembre 2015



Leggere un libro che s'intitola 
"(a) SYMPATHY  FOR THE DEVIL"  
durante il periodo natalizio, è come andare controcorrente;-), ma andiamo per ordine.

Titolo
(a) SIMPATHY FOR THE DEVIL

Autore
MATTIA CUELLI

Editore
RAPSODIA Edizioni

Mattia ed io abbiamo in comune la casa editrice, lui per quanto riguarda il suo primo lavoro, io per il mio quarto.
E così, navigando in questo mare;-), mi è capitato di incrociarlo tramite questa comune esperienza.

Sono rimasta incuriosita dal titolo del suo primo romanzo, e abbinandolo alla sua simpatia, immaginavo che avesse scritto una storia, per così dire, leggera... Una storia dove la figura del diavolo fosse raccontata simpaticamente; diavolo tentatore, sì, ma una sorta de "Il piccolo diavolo" di Benigni. Non so perché avessi creato in me questa aspettativa, ma era quello che pensavo di trovare: una storia che mi facesse sorridere, in leggerezza.

Ma non è quello che ho trovato.



Mattia Cuelli, giovane autore bresciano, esordisce con questo romanzo che, sicuramente, cattura e spinge il lettore ad andare fino in fondo.
Già, fino in fondo, come il protagonista Mark. Protagonista che fa di tutto per non essere amato dal lettore, anzi, direi che si tifa contro, anche se "il contro" chi è? O forse è meglio dire cosa è?

Dunque, mi sono messa comodamente seduta sul mio divano, incuriosita da questo nuovo scrittore. Le prime pagine mi hanno trovata perplessa, mi sembrava la solita storia già vista, dove l'aspirante suicida per situazioni avverse della vita viene salvato in corner da qualche entità, in questo caso malevola, trattandosi del diavolo. 
Dietro l'angolo si poteva intravedere il famoso, e già trattato in svariate salse,  patto col diavolo.
E va beh, mi sono detta, la solita zuppa.
Però è anche vero che tutto dipende da come gli argomenti vengono trattati e da come la vicenda si svolge. 
E quindi ho lanciato la sfida virtuale al Cuelli: 
vediamo cosa sai fare;-)

Ambientato negli States, ho notato una certa familiarità coi luoghi da lui descritti con attenzione e precisione. 
Adora e conosce bene gli Usa: un punto a suo favore! 

La storia, un po' strong, devo dirvelo, si fa interessante  col procedere della lettura. Il Cuelli inserisce colpi di scena a raffica e depista il lettore, trovando soluzioni originali in una trama costruita con abilità, e, volendo gettare uno sguardo allo stile, con padronanza della lingua italiana, che come dico sempre, tanto scontato non è;-)

E qui arriva il mio primo: bravo:-)

Non voglio raccontarvi la storia, perché qui più che mai, credo che la suspance sia assolutamente da rispettare mantenendo l'assoluto silenzio sullo snodarsi degli eventi che si fa sempre più pressante facendo immaginare diversi approdi e il finale arriva, in parte previsto, ma anche imprevisto. 
Un buon finale, direi.

Trovo, nel suo modo di narrare, l'influenza del famoso Stephen King, scrittore che ho amato e del quale ho letto quasi tutto. Voglio augurargli il medesimo successo;-)

Ma addentriamoci nei risvolti del romanzo.

Ad una prima, veloce ed immediata valutazione, sembrerebbe un'opera che vuole offrire al lettore solo una storia ben raccontata, una bella suspance, qualche salto sul divano :-O, ma niente di più che un romanzo d'azione/horror/thriller.
Un romanzo d'evasione per gli amanti del genere.

Però, voi che mi seguite, sapete che mi piace andare OLTRE e cercare il significato tra le righe di qualsiasi scritto.
 E io ci vado.

E chiedo all'autore:
"Cos'è il diavolo?"

Risponde Mattia:
" Cos'è il diavolo? Ti potrei rispondere che è il diavolo è un capro brutto e cattivo che travia anime per il gusto di farlo; ti potrei dire che il diavolo è quella stronzata di buon proposito che ti racconti per giustificare una pessima azione che stai per fare, asserendo che lo stai facendo a fin di bene e che a volte bisogna spaccare qualche uovo per fare una frittata.
Ti potrei semplicemente dire che il diavolo è il male.
Il male nella sua accezione più classica.
Il male primordiale.
Il diavolo può essere tutto e niente allo stesso tempo.
Poi, se entriamo nel campo religioso, il diavolo è semplicemente  un angelo caduto che bla bla bla.
La risposta più ovvia e sensata che ti posso dare è: Non lo so, ma mi fa paura, una dannata paura."

E io aggiungo: 
il diavolo rappresenta, forse, il lato oscuro di noi? Il Tao lo insegna: non esiste il Male, senza il Bene. Nel Bene c'è sempre un piccolo puntino di Male e viceversa, in un perenne movimento.

Ebbene: il diavolo è questo?
Fare i conti con noi stessi e con il lato più "materiale, egoista, accentratore, a volte crudele, avido e malevolo" di noi?

Questo romanzo sta diventando un esame di coscienza!

Quanti di noi hanno sognato ricchezza e ogni ben di Dio (delizioso ossimoro) dichiarandosi disposti a tutto?
Quanti lo fanno davvero?
Quanti, invece, si chiedono se sia davvero ciò che conti nella vita?

Beh, andando OLTRE, il romanzo di Mattia ci spinge a guardare in faccia come i beni materiali non siano, poi, la rappresentazione della felicità e della serenità interiore.

Il "nostro" Mark, protagonista di questa storia avvincente, riesce ad avere tutto il materiale possibile: soldi, donne bellissime, successo.
Ma cosa ha perso? 
Di sicuro l'amore.

E a che prezzo ha avuto tutto questo?
E poi, è stato davvero uno scambio utile ai fini della felicità?

Quante riflessioni!

Eppure, Mattia, quando gli chiedo quale vuole essere l'eventuale messaggio che il suo romanzo intende trasmettere, risponde:
"Sia ben chiaro, non ho la superbia necessaria per dire che il mio scritto vuole insegnare o trasmettere qualcosa. Intendo il cinema e la lettura come attimi di svago nei quali estraniarsi da tutto e soprattutto NON riflettere su nulla. Just Enjoy."

Ai posteri l'ardua sentenza;-)



Per quanto mi riguarda, caro Mattia, (nella foto, insieme alla moglie),  posso dirti che io cerco sempre spunti di riflessione, emozioni, in tutto ciò che guardo e leggo. Di sicuro, il tuo romanzo mi ha fatto fare delle domande, quali, per esempio, quanto conti davvero il successo per uno scrittore;-) visto che il famoso Mark del libro, vende l'anima al diavolo per averlo.

Ho vissuto con distacco i momenti più cruenti del romanzo, essendo io una persona ultra sensibile che sviene alla vista del sangue;-); e non  ho avuto paura del buio , ma te lo potrò confermare dopo questa notte, quando avrà spento la luce;-)

Insomma, se all'inizio della lettura, ero molto perplessa... alla fine delle 200 pagine e oltre, posso dire che...
Mattia: mi hai convinta!
Sei uno scrittore;-)
MA, e lo scrivo maiuscolo, credo che tu abbia i numeri per chiedere di più a te stesso. Credo che tu abbia la proprietà di linguaggio, la fantasia, la padronanza nel costruire una trama, per chiederTI di più, per lasciarti alle spalle qualche colpo di scena complice effetti speciali very strong, per indagare di più la psicologia dei personaggi.

A volte non serve descrivere troppo, è sufficiente suggerire.

Quindi, convinta al 90%. Ti aspetto al prossimo round per aggiungere il rimanente 10.;-)

Nel frattempo, ti auguro di esaudire il tuo sogno di diventare uno scrittore che vive di questo lavoro, ma...
NIENTE PATTI COL DIAVOLO, MI RACCOMANDO!

...

Alla prossima
dalla vostra
Stefania Convalle



1 commento:

  1. Patto di testimonianza con il diavolo: sono felice di rendere questa testimonianza perché non avevo creduto che un giorno la mia vita sarebbe cambiata. Ma per grazia di Satana la finzione è diventata réalité.je sognavo il lusso del denaro delle donne; oggi vivo con il denaro delle donne e il lusso su base quotidiana. A chi devo ringraziare? Grazie Satana per i 5 milioni di dollari che mi hai mandato attraverso il tempio spirituale che mi ha guidato alla vera alleanza, indipendentemente dal sesso o dalla razza.Ecco l'indirizzo del Patto per i contatti: espiritualtemplo@gmail.com

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