Volevo solo avere più tempo

Volevo solo avere più tempo
Il nuovo romanzo di Stefania Convalle

mercoledì 14 maggio 2014

Numero 206 - Piccoli scrittori crescono;-) - 14 Maggio 2014


Prendo spunto da questa bellissima fotografia della mia Milano, scattata dal fotografo emozionale 
Gianluca Sgattoni
per raccontarvi una storia;-)

Qualche giorno fa una signora mi ha scritto dicendo che sua figlia, una studentessa di 17 anni di un liceo classico, aveva partecipato ad un concorso al quale avevano aderito tutte le scuole superiori di Milano. 
La sua mamma ci teneva a farmi sapere che la ragazza aveva letto i miei libri ed essendo rimasta colpita da un racconto e dal mio stile, ne aveva preso spunto per scrivere il brano per la competizione.

Già questa, per me, è stata una grande soddisfazione! 

Ilaria, col suo racconto, è arrivata tra i dieci finalisti del concorso "Neo giornalisti" e la mamma è stata così carina da dirmi che un po' era anche merito mio!

Beh, sono quelle piccole-grandi gratificazioni che danno un senso a questo mio grande amore: la scrittura. 
Sapere che il tempo e la dedizione per questa mia passione non è sprecato, dà la spinta per andare avanti sempre e comunque!

Grazie alla mamma di Ilaria, grazie ad Ilaria che ha scritto un pezzo davvero di qualità, dove traspare netta una sensibilità profonda, cosa non così usuale tra i suoi coetanei. Se il buongiorno si vede dal mattino, farà tanta strada!

Naturalmente ho chiesto di leggerlo e anche il permesso per pubblicarlo nel Blog, come anche nella mia Pagina di Facebook "Dentro l'amore".

Ecco a voi il racconto e sarebbe carino che lasciaste un parere che poi girerò all'interessata:-))

Foto di Gianluca Sgattoni

LA PASSEGGIATA DELLA MIA VITA
di
ILARIA MADONNA

E' sera.
Cammino per le strade di Milano, la mia città del cuore, quella in cui sono nata e dove vivrò per tutta la vita.
Questa è l'ora del giorno che preferisco, uno dei pochi momenti in cui anche questa caotica e rumorosa metropoli si riposa, trovando un po' di pace.
Passeggio lentamente con lo sguardo perso nell'asfalto del marciapiede e non mi soffermo a notare le vetrine dei negozi ormai chiusi e i vari ristoranti che si animano.
Per caso mi ritrovo nel parco dietro le "Colonne di San Lorenzo".
E' tardi, ma non importa: vedo una panchina e mi siedo.
Sono sola, non ho fretta: nessuno a casa mi aspetta.
Soltanto ora mi accorgo che in trentacinque anni non mi sono mai soffermata a contemplare la bellezza della mia città.
A molta gente, quando pensa a Milano, vengono in mente soltanto il traffico, gli edifici grigi, lo smog, la nebbia e la fretta degli abitanti.
Questa città non è così: solo adesso, guardandomi intorno con un po' di calma, noto lo splendore di questo semplice parco, che non è solo una via di passaggio per coloro che devono sempre correre per arrivare a lavoro in orario, ma è anche punto di ritrovo per i ragazzi dopo la scuola  e luogo in cui i genitori camminano spingendo il passeggino o tenendo la mano del loro bambino.
Inizio a osservare un vasto prato e un piccolo viale di ghiaia, circondato da tanti alberelli che, essendo ormai autunno inoltrato, sono ricoperti da poche ma incantevoli foglie rosse, arancioni e marroni.
Noto anche un'area recintata al cui interno vi sono scivoli e altalene di colori brillanti e vivaci proprio come l'animo dei bambini.
Questa particolare atmosfera e la riflessione su minuziosi dettagli ai quali non avevo mai dato importanza mi trasmettono un senso di tranquillità e serenità e mi portano in un mondo armonioso fuori dalla realtà di tutti i giorni, lontano dai problemi e dalle ansie del lavoro.
Intanto mi accorgo di una signora che si siede su una panchina a pochi metri dalla mia.
Indossa una vistosa pelliccia di visone abbinata a una borsa di Louis Vuitton, marca inconfondibile per la famosa stampa che caratterizza ogni suo prodotto.
Dopo essersi sistemata, estrae dal suo costoso accessorio un romanzo e inizia a leggere così intensamente che non alza neanche lo sguardo quando un mendicante, vestito di pochi stracci e munito di uno zainetto rattoppato e di un bastone, le si accosta per chiedere una moneta.
Alla vista di questa scena mi soffermo a pensare al gran numero di persone appartenenti a mondi completamente diversi che vivono in questa vasta metropoli: dal classico milanese bello e ricco al vagabondo che non può permettersi neanche un tetto sotto cui dormire e un piatto caldo.
Milano è infatti anche questo: diversità di culture, etnie, modi di vivere, condizioni sociali ed economiche.
Mentre medito su ciò e fisso con lo sguardo un punto indefinito del cielo, nel quale si può intravedere qualche stella luminosa, un ragazzo, che non avevo ancora notato, si avvicina e mi chiede un accendino.
Gli rispondo che non fumo e lui, invece di andarsene seccato come la maggior parte della persone, mi fa un cenno per potersi sedere e io acconsento.
Dopo un momentaneo imbarazzo, iniziamo a parlare.
Mi spiega che vive a Firenze ed è a Milano per un servizio fotografico molto importante che servirà per un'enciclopedia riguardante il patrimonio artistico milanese.
Mi mostra alcune fotografie, tra cui anche una delle vetrate del Duomo illuminate dal sole, che crea un effetto suggestivo e affascinante, un'altra di un tramonto raffigurato nella corrente tranquilla dei Navigli, in cui vengono riprodotte le ombre e le sfumature del sole nel momento del suo massimo splendore, un'altra ancora della fontana che accoglie i visitatori all'entrata dell'imponente Castello Sforzesco e i cui spruzzi creano un gioco di movimento armonico e avvincente e un'ultima dei minuscoli tasselli dalle tinte brillanti che costituiscono i mosaici del pavimento della galleria di "Corso Vittorio Emanuele".
Mi complimento con Andrea, che si era presentato così precedentemente, per la spiccata abilità nel suo lavoro e gli confido che non avevo mai guardato in questo modo così minuzioso e attento queste opere d'arte.
Mi sorride e mi spiega che ogni oggetto, ogni sentimento e ogni situazione acquistano i colori e gli aspetti che vogliamo dare.
Penso a ciò che ha appena detto: forse ha ragione, forse devo iniziare a guardare il mondo con occhi diversi come mi è accaduto questa sera.
Lo ringrazio per la chiacchierata, lo saluto e mi avvio verso casa con la consapevolezza di iniziare una nuova vita.

6 commenti:

  1. Per rispondere a queste domande o per lasciare un proprio pensiero, vi ricordo come si fa ad inserire il commento: sopra lo spazio dove dovreste scrivere il testo c'è una scritta che dice COMMENTA COME e sulla stessa riga trovate una piccola freccia sulla quale dovete cliccare; uscirà un elenco e cliccate su NOME/URL, si aprirà una nuova finestra e dovete scrivere il vs nome o nick dove c'è scritto NOME; poi cliccate su CONTINUA, inserite il testo e cliccate su PUBBLICA. Più facile di così!!!

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  2. INSERISCO PER CONTO DI EMMA IL SUO COMMENTO, PERCHE' NON RIESCE, PER PROBLEMI DI CONNESSIONE, A POSTARLO PERSONALMENTE:-)
    Emma Barberis: Non riesco ancora a lasciare un commento ma ci tenevo a dirti che ho letto la pagina di Ilaria e condivido al 150% ciò che hai detto di lei Possiede la singolare capacità di trasmettere emozioni con la freschezza dei suoi anni e la precisione di una scrittrice vera e concreta. Sulla tua scia, insomma ... bene bene bene

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  3. Premetto che tendo sempre a incitare i giovanissimi che hanno voglia di scrivere. E'una strada talmente appagante, indipendentemente dai risultati concreti che si possono o meno ottenere, che va dunque percorsa e sempre, sempre, instancabilmente migliorata.
    Quando poi si possiede già la capacità di una scrittura fluida e desiderosa di andare oltre alle semplici descrizioni, beh... penso si sia già un passo in avanti.

    Dunque, questa scrittrice in erba mi pare abbia tutti i numeri per proseguire alla grande e per pretendere da se stessa il meglio (il che vuol dire di più, sempre di più).
    Le auguro un futuro radioso al profumo di inchiostro.

    Un saluto a te Stefy, a presto e in bocca al lupo per il tuo nuovo romanzo.

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  4. Uno scritto semplice,ma con una capacità di trasmettere una visione positiva di quegli attimi vissuti . Un'ottima scrittura ,ovviamente tecnicamente parlando, fluida, corretta. Le parti descrittive sono perfette.
    Le riflessioni sono squisite e immediate, ...traspare la "bellezza" della giovane età!
    Non è un brano da poco, complimenti! Tanto sentimento dettato anche dall'amore per i luoghi in cui vive. Se tanti giovani avessero la capacità di soffermarsi e riflettere in tal modo............ Brava, che continui a scrivere, è sicuramente sulla buona strada. Questo è il mio modesto parere! In ogni caso mi ha rasserenato leggere questo brano.. Ciao...

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  5. Grazie ad Emma, Dany e Marilena per essere state così gentili da voler lasciare un parere sullo scritto di Ilaria:-) Le girerò questo numero del Blog, così leggerà i vostri commenti e magari lascerà una sua risposta:-)

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